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23 Ottobre 2024

Giovedì 24 ottobre andrà in scena il “Digital Day” della competition che porterà 10 tra le più innovative startup e giovani imprese italiane a sfidarsi nella finale di novembre a Milano. Tra i premi l’ingresso al programma UniCredit Start Lab e la partecipazione alla missione nazionale al CES di Las Vegas

Trieste, 21 ottobre 2024 – Tra le oltre 60 candidature arrivate dalla rete di incubatori e acceleratori italiani, ne sono state selezionate 38: sono le startup e imprese innovative che il 24 ottobre si sfideranno di fronte a una platea di aziende, investitori e specialisti del settore nell’ambito dello Startup Marathon Digital Day. Un evento dal quale emergeranno le 10 finaliste dell’edizione 2024 del contest promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica.

L’evento avrà inizio alle 14 e si svolgerà online all’interno del palinsesto del DIGITALmeet. Durante il pomeriggio saranno trasmessi brevi video pitch di presentazione delle 38 startup selezionate tra le oltre 60 che sono state iscritte al contest dagli incubatori e dagli acceleratori di impresa che le supportano. Sono in tutto 33 le realtà – tra cui anche università e parchi scientifici e tecnologici – che hanno aderito al contest, candidando le startup.

I progetti saranno valutati da una giuria di esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduta da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network. A intervallare le presentazioni delle startup in gara saranno gli interventi delle realtà che hanno promosso il contest e dei partner, che illustreranno le ragioni che li hanno spinti a sostenere Startup Marathon e le opportunità di finanziamento per le realtà innovative più interessanti.

«La quinta edizione è quella del consolidamento e i numeri e la qualità delle candidature ce lo confermano», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’Ufficio generazione d’impresa di Area Science Park. «Siamo partiti in full digital nel 2020, lo scorso anno per la prima volta abbiamo organizzato attività in presenza, e anche quest’anno porteremo a Milano una selezione di startup altamente competitive in un appuntamento ormai segnato in rosso sul calendario dell’ecosistema dell’innovazione italiano».

«Il supporto di UniCredit a Startup Marathon concretizza l’obiettivo di diffondere la cultura imprenditoriale e ispirare e mettere in contatto startup, investitori e aziende per sostenere lo sviluppo di un ambizioso ecosistema innovativo territoriale e italiano: Startup Marathon rappresenta una piattaforma di business che aiuta proprio le stesse startup, selezionate attraverso acceleratori, incubatori, parchi scientifici e università a individuare opportunità di crescita attraverso B2B con i nostri partner», dichiara Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est

Per Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, «è sempre un grande piacere sentire l’entusiasmo di tutti coloro che partecipano a Startup Marathon, sia coloro che vivono in zone disagiate che in altre più sviluppate. Certo che resta sempre quel gap italiano della scarsa presenza di investitori sul mondo startup. Proprio per questo iniziative come Startup Marathon diventano fondamentali per proporre un’impresa dinamica, innovativa e proiettata sul futuro. Questo è da sempre il nostro impegno al fianco di chi vuole investire sull’innovazione proponendo crescita alle aziende e posti di lavoro ai giovani. Buona sfida a tutti i partecipanti».

Siamo giunti alla quinta edizione con risultati sempre in crescita e con grande attenzione da parte di tutto il sistema dell’innovazione», commentano Antonio Bassi e Maurizio Caradonna, fondatori di Startup Marathon. «Dobbiamo dire grazie a chi ha creduto in questa iniziativa che continua ad evolversi introducendo nuove sfide come il programma Open Innovation B2B».

Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che

fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi, e Katakem, startup che ha sviluppato un reattore chimico che consente di digitalizzare un processo chimico trasformandolo in un file replicabile ovunque.

 

I premi in palio

Alla startup vincitrice verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.

Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park in collaborazione con Prospera Women. Novità di quest’anno, la classifica delle organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato all’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 10 startup finaliste.

Novità di quest’anno, che affianca il contest tradizionale, è il programma Open innovation B2B, che permetterà alle aziende corporate partner della manifestazione di presentare le proprie challenge di innovazione a cui risponderanno le startup. Alle realtà con le proposte più interessanti sarà poi data la possibilità di accedere, nel corso dell’autunno, a degli incontri one-to-one con le corporate per presentare direttamente il proprio progetto di innovazione.

I partner

Oltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Angel For Women, ASAC, Avvio Capital, Bando Easy, Camst Group, Carel, Chiesi, CRCLEX, DBA Group, Eatable Adventures, ELIS Innovation Hub, Eurotherm, Fastweb, FITT, Galdi, Giordano Controls, HiRef, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, LIFTT, Manni Group, Master Builders Solutions, Mastercard, Maxfone, MIB Trieste-School of Management, MITO Tech Ventures, One Factory, San Marco Group, Star Tech Ventures, Step.

Le startup in gara

Le 35 startup selezionate che parteciperanno al Digital Day sono Nuhpro, Humanos, Cartesia Solutions, Ioendo, Envify, Beadroots, Mama Science, Liqex Italia, Tod System, Northern Light, Impavid, Pagocert, BBSoF, K-inn Tech, Renuvait, Human Maple, Callisia, Plant Flow, Elevit, Accudire, Muscope Cybersecurity, E-Plato, Neew, Rysa, NanoPhoenix, Mach3d, Witty Power, Soundsafe Care, Weabios, Spritz Matter, Method, Joule, 110 Laude, Live Information System, B-Zero, Innoitaly, Agrizapp, Florence Robotics.

  • Startup Marathon è un contest per imprese innovative aperto a startup, pmi innovative e spin-off universitari segnalati da incubatori ed acceleratori di impresa. Promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, dal 2020 seleziona le più significative aziende innovative italiane e ne accelera il percorso di go-to-market.

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23 Ottobre 2024

Surfing in the Future, organizzato da Digital Meet 2024 in collaborazione con Infocamere di Padova, quest’anno anticipa delle pillole di futuro sull’impatto che le nuove tecnologie, applicate in vari ambiti, hanno e avranno sul capitale umano. Abbiamo intervistato cinque esperti di diversi campi che hanno portato le loro testimonianze della rivoluzione digitale e dell’innovazione nei rispettivi settori lavorativi.
Ad intervistare gli ospiti Paolo Cagnan, direttore del digitale del gruppo NEM.

Programma:

Mercoledì 23 ottobre alle ore 18.00 apre il ciclo delle interviste Daniela Aschieri, Direttore Operativo del reparto di Cardiologia e UTIC presso l’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, che parlerà di tecnologia applicata al campo della sanità e in particolare degli interventi sugli arresti cardiaci resi possibili grazie alle moderne tecnologie. La dott.ssa Aschieri parlerà del sistema di defibrillazione precoce nato a Piacenza che coordina una rete di 1300 defibrillatori telecontrollati e funziona grazie a un’app che allerta prontamente i soccorsi medici, composti da volontari preparati.

Giovedì 24 ottobre alle ore 18.00 sarà il turno di Massimiliano Montefusco, direttore di RDS. RDS, che è l’acronimo di Radio Dimensione Suono, è un entertainment company che produce contenuti multipiattaforma sia audio che audiovisivi con lo scopo di generare un engagement attivo da parte del pubblico. Il direttore ci racconta cos’è la radio oggi e come si è evoluta sfruttando le opportunità offerte dal digitale. Spiega, poi, che RDS segmenta i diversi tipi di audience per proporre contenuti mirati diffusi tramite diversi canali digitali, e dà molta importanza alla community.

Venerdì 25 ottobre alle ore 18.00 è in onda l’intervista di Francesco Calzavara, Assessore alla Programmazione – Attuazione programma – Rapporti con Consiglio regionale – Bilancio e patrimonio– Affari generali– EE.LL. L’assessore parlerà della strategia del Veneto messa in atto per affrontare le sfide digitali, che va dall’innovazione  e dalla crescita della cultura digitale, alla sfida dell’applicazione dell’IA nel prossimo futuro. L’assessore Calzavara sottolinea l’importanza dell’alfabetizzazione digitale per tutti i cittadini, sfida che DIGITALmeet porta avanti da 12 anni. Si toccherà anche il tema del reskilling, ossia il reinserimento nel mondo del lavoro delle persone fornendo conoscenze e competenze necessarie nell’era digitale.

Sabato 26 ottobre alle ore 18.00 andrà in onda l’intervista di Paolo Ghezzi, direttore di InfoCamere che ci ha ospitati per le interviste Surfing the Future. InfoCamere è la società di informatica delle camere di commercio italiane che ha realizzato e gestisce il sistema telematico nazionale che collega tra loro tutte le Camere di Commercio e le loro sedi. Paolo Ghezzi conosce l’importanza dei dati, infatti allude a Infocamere, come la casa delle imprese italiane che ne custodisce i dati in formato digitale. Il mix tra dati di qualità, certificativo e nuove tecnologie è una miscela di qualità per questa azienda.

Infine, domenica 27 alle ore 18.00 sarà la volta di Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana Agenzia per il Lavoro, che parlerà delle diverse sfaccettature del digitale presente nella sua azienda. Il tema del DIGITALmeet 2024 tocca in particolar modo Umana in quanto azienda che si occupa di risorse umane e capisce l’importanza di salvaguardare il capitale umano in un’era di digitalizzazione. La presidente esporrà il suo punto di vista sulle competenze digitali in Italia, partendo dal presupposto che oggigiorno le aziende cercano sempre più persone competenti nelle materie digitali.


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23 Ottobre 2024

Temi affascinanti quelli proposti da DIGITALmeet all’Università di Padova mercoledì 23 ottobre: dalla “seconda rivoluzione quantistica” spiegata dal fisico Paolo Villoresi alle evoluzioni della robotica con il professor Angelo Cangelosi docente di “Machine Learning and Robotics” presso l’Università di Manchester.
Villoresi ha detto che “al calcolatore è impossibile attribuire pensiero. La macchina non supererà mai l’essere vivente perché un qualsiasi algoritmo funziona sempre con input e output”. Se si conosce quanto viene immesso in una macchina, più o meno intelligente, si avranno dei risultati conseguenti. Il fisico padovano ha spiegato come la prima rivoluzione quantistica è avvenuta fra il 1900 e il 1927, quando si è tenuta la Conferenza di Solvay, dove si può dire che sia nata davvero questa disciplina, mentre la seconda rivoluzione, dopo le obiezioni degli anni trenta di Einstein, soprattutto alla meccanica quantistica, si è dovuto attendere gli anni novanta quando fu verificato il fenomeno, definito, “dell’entanglement” secondo cui ciò che accade a una particella determina ciò che accade all’altra, anche se sono molto distanti. E da questa scoperta inizia la seconda rivoluzione quantistica. Secondo Villoresi ora andremo verso “l’unificazione dei concetti di realtà e di informazione”.
Quanto alla tecnologia e alle applicazioni concrete, Villoresi ha anche ricordato che il Veneto già dispone di una rete quantistica avanzata; è la VEN-QCI, l’infrastruttura che attraversa la regione ed è dedicata alla cyber security. Rete promossa dall’Università di Padova, dalla Regione Veneto e dalla Cav (Concessioni autostradali). “L’informazione quantistica – ha spiegato Villoresi –  guarda agli obiettivi della teoria dell’informazione con strumenti che superano i limiti del bit alla base dei computer tradizionali, dando vita a macchine potenzialmente in grado di risolvere problemi complessi molto velocemente, problemi che i computer odierni non sono in grado di affrontare se non impiegando tempi lunghissimi.” L’anno prossimo, il 2025, sarà l’anno internazionale della tecnologia quantistica, ma nel frattempo “dobbiamo rinunciare al fatto che la realtà è preesistente alla nostra osservazione.”

Molto interessante anche la lezione del professor Cangelosi, psicologo e informatico. I suoi interessi di ricerca riguardano la robotica dello sviluppo, l’apprendimento del linguaggio, l’interazione e la fiducia uomo-robot, soprattutto per le applicazioni nell’assistenza sanitaria. “Il vero problema – ha spiegato Cangelosi – non è costruire degli androidi, ma robot in grado di interagire con l’uomo. Nelle aziende i settori robotizzati sono confinati perché potrebbero essere un pericolo in caso di malfunzionamento.” “Alcuni ricercatori – aggiunge – credono che sia importante lo sviluppo di androidi, ma io penso che il robot debba, sempre, essere distinguibile dall’essere umano. Io devo sapere che sto interagendo con una macchina. E’ per questo che parliamo di trasparenza.” “Sono persuaso – sottolinea Cangelosi – che è impossibile costruire robot che sostituiscano la persona. Tra l’altro, se anche fosse possibile, a che scopo farli?” Una considerazione finale: “il motivo per il quale si tenta di avere robot con forme umane, con gli occhi, ad esempio, è perché tendiamo a uno scambio fiduciario – guardarsi negli occhi fa parte della comunicazione – ma non è sempre necessario. Resta fermo, però, che il rapporto fiduciario, anche con un robot, è fondamentale, altrimenti non lo si usa.”
Infine, non va sottovalutata la “uncanny valley” (“valle inquietante”) ovvero la reazione a androidi “troppo umani”. In Giappone, ad esempio, lo studioso di robotica Masahiro Mori scoprì che la sensazione di familiarità e piacevolezza sperimentata da un campione di persone che aveva avuto a che fare con robot e automi antropomorfi, ad un certo punto crollava precipitosamente. La fiducia cresceva al crescere della somiglianza con l’essere umano fino a un punto in cui le reazioni emotive viravano bruscamente in campo negativo. La causa, secondo lo studio, era nella presa improvvisa della consapevolezza della non aderenza alla realtà degli umanoidi che destava sensazioni di repulsione e forte inquietudine. Dunque sì ai robot, no agli androidi.


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11 Ottobre 2024

In diverse tappe di DIGITALmeet 2024 (Battipaglia, Siena, Trento, Torino, Roma, Padova, Vicenza) si discuterà delle Smart City, ovvero delle città intelligenti, che rappresentano un’integrazione innovativa tra tecnologia, capitale umano e infrastrutture urbane. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei cittadini, ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. Numerosi studi evidenziano come la sinergia tra tecnologia e capitale umano sia fondamentale per lo sviluppo e il successo delle Smart City. In che modo? Combinando in modo efficace tecnologia e competenze umane.

Il 16 ottobre a Vicenza si terrà uno degli eventi con protagonista la Smart City, che vedrà il confronto tra importanti ospiti tra cui Giacomo Possamai, Sindaco di Vicenza, Gianni Potti, Presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, Enrico Maggi, Presidente Servizi Innovativi Confindustria Vicenza, e tanti altri.

Scopri il programma e iscriviti all’evento: https://smart-city-Vicenza.eventbrite.it 


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3 Ottobre 2024

Articolo di Luca Giuman

Nel mondo odierno, la tecnologia gioca un ruolo cruciale in quasi ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Tuttavia, non tutti hanno accesso alle stesse risorse tecnologiche, creando un divario digitale che può esacerbare le disuguaglianze sociali ed economiche. Le politiche di alfabetizzazione digitale rappresentano un potenziometro fondamentale per regolare questo divario.

Cos’è l’Alfabetizzazione Digitale?

L’alfabetizzazione digitale non si limita alla capacità di utilizzare un computer o navigare su Internet. Include anche:

  • La comprensione di come funzionano le tecnologie digitali.
  • La capacità di valutare criticamente le informazioni online.
  • L’abilità di utilizzare strumenti digitali per risolvere problemi e creare contenuti.

L’alfabetizzazione digitale è un concetto ampio che abbraccia diverse competenze e conoscenze. Non si tratta solo di sapere come usare un dispositivo, ma di comprendere il contesto in cui le tecnologie digitali operano e come possono essere utilizzate in modo efficace e sicuro. Questo include la capacità di riconoscere e affrontare le minacce alla sicurezza online, come il phishing e il malware, e di comprendere le implicazioni etiche e legali dell’uso delle tecnologie digitali.

L’Importanza dell’Alfabetizzazione Digitale

Aumentare l’alfabetizzazione digitale è essenziale per garantire che tutti abbiano le stesse opportunità di beneficiare dei progressi tecnologici. Questo non solo riduce la distanza tra chi è connesso e chi è escluso, ma promuove anche:

  • L’inclusione sociale.
  • L’uguaglianza economica.

Le persone con competenze digitali avanzate hanno maggiori probabilità di:

  • Trovare lavoro.
  • Accedere a servizi essenziali.
  • Partecipare attivamente alla società.

L’alfabetizzazione digitale è fondamentale per l’inclusione sociale ed economica. Le persone che non hanno accesso alle tecnologie digitali o che non sanno come utilizzarle rischiano di essere escluse da molte opportunità, come l’accesso a servizi online, l’istruzione a distanza e le opportunità di lavoro. Inoltre, l’alfabetizzazione digitale può contribuire a ridurre le disuguaglianze economiche, poiché le persone con competenze digitali avanzate hanno maggiori probabilità di trovare lavoro e di accedere a opportunità di formazione e sviluppo professionale.

Migliorare l’Accesso alle Tecnologie

Oltre all’alfabetizzazione digitale, è fondamentale migliorare l’accesso alle tecnologie. Questo include:

  • L’espansione delle infrastrutture di rete.
  • La riduzione dei costi di accesso a Internet.
  • La distribuzione di dispositivi tecnologici a chi ne ha bisogno.

Solo garantendo un accesso equo alle tecnologie possiamo sperare di colmare il divario digitale.

L’accesso alle tecnologie è un elemento cruciale per l’alfabetizzazione digitale. Senza un accesso adeguato alle tecnologie, le persone non possono sviluppare le competenze digitali necessarie per partecipare pienamente alla società digitale. Questo include l’accesso a dispositivi come computer, tablet e smartphone, nonché l’accesso a una connessione Internet affidabile e a basso costo. Inoltre, è importante garantire che le tecnologie siano accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità.

Strategie per Migliorare l’Alfabetizzazione Digitale

Per migliorare l’alfabetizzazione digitale, è necessario adottare una serie di strategie e politiche. Queste possono includere:

  • Programmi di formazione e istruzione: Offrire corsi di formazione e programmi educativi per insegnare le competenze digitali di base e avanzate.
  • Partenariati pubblico-privato: Collaborare con aziende tecnologiche, organizzazioni non profit e istituzioni educative per sviluppare e implementare programmi di alfabetizzazione digitale.
  • Iniziative di sensibilizzazione: Promuovere la consapevolezza dell’importanza dell’alfabetizzazione digitale attraverso campagne di sensibilizzazione e iniziative di comunicazione.
  • Supporto alle comunità svantaggiate: Fornire risorse e supporto alle comunità svantaggiate per garantire che abbiano accesso alle tecnologie e alle opportunità di formazione.

Il Ruolo delle Istituzioni Educative

Le istituzioni educative svolgono un ruolo cruciale nell’alfabetizzazione digitale. Le scuole, le università e altre istituzioni educative possono offrire corsi di formazione e programmi educativi per insegnare le competenze digitali. Inoltre, possono integrare l’alfabetizzazione digitale nei curricula esistenti, in modo che gli studenti possano sviluppare le competenze digitali necessarie per il successo nel mondo digitale.

Il Ruolo del Settore Privato

Il settore privato può svolgere un ruolo importante nell’alfabetizzazione digitale. Le aziende tecnologiche possono offrire programmi di formazione e risorse per aiutare le persone a sviluppare le competenze digitali. Inoltre, possono collaborare con le istituzioni educative e le organizzazioni non profit per sviluppare e implementare programmi di alfabetizzazione digitale.

Il Ruolo delle Politiche Pubbliche

Le politiche pubbliche possono svolgere un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione digitale. I governi possono sviluppare e implementare politiche e programmi per migliorare l’accesso alle tecnologie e promuovere l’alfabetizzazione digitale. Questo può includere l’espansione delle infrastrutture di rete, la riduzione dei costi di accesso a Internet e la distribuzione di dispositivi tecnologici a chi ne ha bisogno.

Conclusione

Le politiche di alfabetizzazione digitale sono uno strumento potente per ridurre il divario digitale. Investire in programmi di formazione e migliorare l’accesso alle tecnologie sono passi cruciali per costruire una società più equa e inclusiva. Solo così possiamo garantire che tutti abbiano le competenze necessarie per partecipare attivamente alla vita digitale, promuovendo l’innovazione e la crescita economica. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo costruire un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro.


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30 Settembre 2024

Articolo di Luca Giuman

L’automazione è una realtà in continua espansione che sta trasformando il mercato del lavoro a una velocità senza precedenti. Mentre alcuni vedono questa trasformazione come una minaccia per l’occupazione, altri la considerano un’opportunità per innovare e crescere. La regolamentazione del mercato del lavoro gioca un ruolo cruciale in questo contesto, influenzando direttamente l’automazione e la perdita di posti di lavoro. Tuttavia, attraverso la formazione continua e il reskilling, possiamo attenuare l’impatto negativo dell’automazione, offrendo nuove opportunità a coloro i cui lavori sono a rischio e mantenendo l’equilibrio occupazionale.

La Necessità di una Regolamentazione Adeguata

Per affrontare queste sfide, è essenziale una regolamentazione adeguata del mercato del lavoro. Le politiche devono essere progettate per proteggere i lavoratori senza ostacolare l’innovazione. Questo equilibrio delicato può essere raggiunto attraverso una combinazione di incentivi per le aziende che investono in tecnologie emergenti e programmi di supporto per i lavoratori che necessitano di riqualificazione.

Formazione Continua e Reskilling: La Chiave per il Futuro

La formazione continua e il reskilling sono strumenti fondamentali per garantire che i lavoratori possano adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro. Le aziende, i governi e le istituzioni educative devono collaborare per creare programmi di formazione che siano accessibili e rilevanti. Questi programmi devono essere progettati per sviluppare competenze che siano in linea con le esigenze del mercato del lavoro moderno, come la competenza digitale, il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi complessi.

Esempi di Successo

Ci sono già numerosi esempi di successo in cui la formazione continua e il reskilling hanno avuto un impatto positivo. Ad esempio, in Germania, il sistema di apprendistato duale combina l’istruzione scolastica con la formazione pratica in azienda, preparando i giovani per una carriera nel settore tecnologico. In Singapore, il governo ha lanciato l’iniziativa Skills Future, che offre crediti di formazione ai cittadini per incentivare l’apprendimento continuo.

Il Ruolo delle Aziende

Le aziende hanno un ruolo cruciale da svolgere in questo processo. Devono essere proattive nell’identificare le competenze future necessarie e investire nella formazione dei propri dipendenti. Questo non solo aiuta a mantenere la forza lavoro aggiornata, ma migliora anche la competitività dell’azienda nel lungo termine. Le aziende che investono nella formazione dei propri dipendenti tendono a vedere un aumento della produttività e della soddisfazione dei dipendenti.

Conclusione

In conclusione, la regolamentazione del mercato del lavoro e l’automazione non devono essere visti come forze opposte. Con una regolamentazione adeguata e un impegno verso la formazione continua e il reskilling, possiamo trasformare le sfide dell’automazione in opportunità per l’innovazione e la crescita. È un percorso che richiede collaborazione tra governi, aziende e lavoratori, ma i benefici a lungo termine sono inestimabili. Investire nelle persone è la chiave per un futuro prospero e sostenibile.


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25 Settembre 2024

In molte tappe di DIGITALmeet 2024 (Battipaglia, Siena, Trento, Torino, Roma, Padova, Vicenza) si parlerà delle Smart City, o città intelligenti, integrazione innovativa tra tecnologia, capitale umano e infrastrutture urbane, finalizzata a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. In molti studi emerge come la relazione tra tecnologia e capitale umano giochi un ruolo cruciale nello sviluppo e nel successo delle Smart City. Come? Mixando tecnologia e capitale umano. Ecco alcuni spunti di discussione in anteprima.

Tecnologia nelle Smart City

  1. Infrastrutture Connesse: Le Smart City si avvalgono di tecnologie IoT (Internet of Things) per collegare infrastrutture e dispositivi, consentendo una gestione efficiente delle risorse, come energia e acqua, e migliorando i servizi di trasporto e la qualità dell’ambiente urbano.
  2. Raccolta e Analisi dei Dati: La tecnologia permette la raccolta e l’analisi in tempo reale di grandi volumi di dati (big data) urbani. Questo supporta la pianificazione urbana basata su evidenze, la prevenzione dei crimini, il monitoraggio ambientale e la risposta rapida alle emergenze.
  3. Miglioramento della Mobilità Urbana: Soluzioni tecnologiche come i sistemi di trasporto intelligenti (ITS) e le app di mobilità condivisa ottimizzano i flussi di traffico, riducono gli ingorghi e promuovono l’uso di mezzi di trasporto sostenibili.
  4. Efficienza Energetica: Tecnologie avanzate per l’edilizia e la gestione dell’energia aiutano a rendere gli edifici più efficienti e a integrare fonti di energia rinnovabile, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra.

Capitale Umano nelle Smart City

  1. Innovazione e Creatività: Il capitale umano è il motore dell’innovazione e della creatività necessarie per progettare e implementare soluzioni tecnologiche efficaci nelle Smart City. La formazione e l’istruzione continuativa sono cruciali per sviluppare le competenze richieste in questo contesto in evoluzione.
  2. Partecipazione Cittadina: Le Smart City beneficiano della partecipazione attiva dei cittadini, sia nella fase di progettazione che in quella di implementazione delle soluzioni tecnologiche. Il coinvolgimento del capitale umano assicura che le innovazioni siano allineate con le esigenze e le aspettative della comunità.
  3. Equità e Inclusione: Assicurare che i benefici delle Smart City siano accessibili a tutti richiede un impegno nel ridurre il divario digitale e nel promuovere competenze digitali tra i cittadini. Questo implica investimenti nell’educazione e nella formazione per garantire che nessuno sia lasciato indietro.
  4. Sviluppo di Nuovi Lavori: L’evoluzione verso città più intelligenti e sostenibili può generare nuove opportunità di lavoro, richiedendo competenze specializzate in tecnologia, analisi dei dati, sostenibilità e gestione urbana. Questo sottolinea l’importanza di un capitale umano ben formato e aggiornato.

Interazione tra Tecnologia e Capitale Umano

L’efficace interazione tra tecnologia e capitale umano nelle Smart City crea un circolo virtuoso: la tecnologia migliora l’efficienza e la qualità dei servizi urbani, mentre un capitale umano istruito e partecipativo guida l’innovazione e l’adozione responsabile delle tecnologie. Per ottimizzare questo rapporto, è fondamentale un approccio olistico che includa politiche di governance inclusiva, investimenti nell’educazione e nella formazione continua, e una pianificazione urbana che metta al centro le esigenze umane e ambientali.

 

Scopri gli eventi sulle Smart City: https://digitalmeet.it/programma-2024/ 


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6 Settembre 2024

Il 19 settembre arriva a Padova l’evento di anteprima di DIGITALmeet 2024 dal titolo Il confine tra Intelligenza Artificiale e capitale umano, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Padova.

L’evento si terrà a Palazzo della Salute alle ore 17.00 e vedrà come ospiti Marco Landi, presidente di Questit e già presidente di Apple World, Franco Cioffi, direttore dell’Uoc di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedale Università di Padova, Gino Gerosa, direttore del Centro di cardiochirugia “Vincenzo Gallucci” dell’Azienda ospedaliera di Padova e Alessandro Sperduti, docente al Dipartimento di matematica dell’Università di Padova.

Moderatore dell’incontro il direttore dei giornali Nem, Luca Ubaldeschi. Saluti introduttivi di Riccardo Schvarcz, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Padova, Antonio De Poli, senatore, Gianni Potti presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet e Gianni Dal Pozzo, presidente di Alumni Unipd.

L’evento ha l’obiettivo di fornire un contributo multidisciplinare per analizzare il ruolo dell’ingegneria all’interno di un ambito molto delicato come quello della bioingegneria, per comprendere ciò che è già stato fatto, per proiettarlo in una dimensione futura, per comprendere dove si può arrivare e se e come l’ingegneria può precorrere la scienza.

 

Le iscrizioni sono aperte al seguente link: https://shorturl.at/k2ItL


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7 Agosto 2024

Nel 2021 in Italia solo il 45,7% della popolazione tra i 16 e i 74 anni aveva competenze digitali almeno di base in tutti i domini. Inoltre, due giovani su cinque nella fascia 16-19 anni hanno scarse o nessuna competenza digitale, contro la media europea.
È la conferma che non basta sapere usare gli strumenti per vivere questa era digitale; bisogna anche capire con giudizio critico come questi strumenti comunicano e come funzionano, i pro e i rischi che generano. Fondamentale dunque il ruolo degli insegnanti e la loro formazione sull’uso dei nuovi strumenti e dei nuovi linguaggi. Serve formazione continua e adeguata che rimanga al passo con il mondo che ci circonda, che evolve, che muta in continuazione e in fretta.

La cultura nell’era digitale

Nel 2022 in Italia un minore su quattro, nella fascia tra i 6 e i 17 anni, ha letto almeno 12 libri in un anno, mentre circa uno su due non ha abitudine alla lettura nel tempo libero. E solo un minore su 5 nella fascia tra i 3 e i 17 anni è andato almeno una volta in biblioteca.
Per quanto riguarda lo sport invece, la percentuale di ragazzi che lo pratica in modo continuativo è ritornata quasi ai livelli pre-pandemia. Sugli aspetti culturali e lo sport incidono sempre molti fattori come le differenze territoriali e di background socio-economico.

Più consapevolezza e più responsabilità

Serve molta più coscienza e consapevolezza che la rete non è stata pensata e progettata per i minori e che esistono forti diseguaglianze nell’accesso al mondo e agli strumenti digitali. Per questo diventa necessaria la responsabilizzazione degli adulti, in particolar modo dei genitori. Servono azioni concrete per aiutare i giovane a non essere fagocitati da un’era digitalizzata senza controllo: un maggiore impegno di società e politica per la sicurezza in rete di bambine, bambini e adolescenti; la costruzione di programmi strutturati e organici di formazione agli insegnanti; accompagnare e aiutare nell’utilizzo del digitale in modo critico e consapevole

La dipendenza da connessione

È un disturbo da dipendenza legato all’utilizzo intensivo e ossessivo di internet in tutte le sue forme, dalla navigazione sui social network, alla visualizzazione di filmati, al gioco online. La dipendenza da internet racchiude diversi atteggiamenti e comportamenti problematici online, tra cui: dipendenza da videogiochi, shopping compulsivo, sovraccarico informativo e rapporto malsano con le relazioni virtuali.

Un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità afferma che il 13,5% dei ragazzi e delle ragazze di 11, 13 e 15 anni fa un uso problematico dei social media. Online e in particolare sui social si cerca rifugio, anche da sentimenti negativi che, a quell’età, non sono poi così rari. Social e gaming online comunque non sono solo negativi, ci mancherebbe altro, possono essere anche un ottimo strumento di socialità, integrazione in community online e apertura verso il mondo.

I ragazzi tra gli 11 e i 19 anni dichiarano di passare oltre 5 ore al giorno online. La pandemia ha di certo costituito un fattore di accelerazione non del tutto positivo sul fronte dell’accesso: pensate che nel biennio 2021-2022 è cresciuta la quota di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni (si attesta al 30,2% rispetto al 18,4% del periodo 2018-2019).


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5 Agosto 2024

Secondo l’ISTAT, gli over 65 sono il 22,6% della popolazione, ma sono decisamente cambiati rispetto ai loro coetanei di vent’anni fa.

La conferma emerge dalla ricerca commissionata da BNP Paribas Cardif e punta ad analizzare, prendendo a campione 700 senior tra i 65-85 anni, lo stile di vita e le abitudini nel terzo millennio. Chi pensa che la tecnologia non faccia parte della loro vita dovrà ricredersi: amano la tecnologia e la utilizzano. La ricerca, infatti, è stata completamente condotta online tramite l’utilizzo di smartphone, tablet e pc, sfatando così questo luogo comune. La stessa ricerca fa emergere che non rinunciano nemmeno ad attività che li rendono felici come viaggiare, prendersi cura di sé, praticare attività ludiche, sportive e culturali.

Oltre quattro su dieci dichiarano di amare la tecnologia. Il 62% degli intervistati infatti dichiara di utilizzarla in modo autonomo e il 57,1% apprezza l’arrivo dei social network perchè li fa sentire meno isolati. Grazie agli odierni device più semplici e intuitivi gli over 65 sono disposti a mettersi in gioco e imparare.

Qualche paura però non è cambiata e non si è modernizzata. Ai primi posti troviamo la paura di cadere in casa, l’insorgere degli acciacchi, la salute, i furti e le aggressioni. Altro dato rilevante è che ancora il 36,7% afferma di vivere sempre più in solitudine. Ecco che i social possono dare una mano a sentirsi meno soli!

Il rapido invecchiamento della popolazione, conseguenza del drastico calo di natalità,

e il crescente utilizzo dei mezzi tecnologici digitali ed informatici sono una delle grandi sfide della società moderna che non è ancora del tutto messa a fuoco. Eppure bisognerà tenerne conto. Che piaccia o no è necessario creare un legame più stretto, più solido, più codificato tra l’utilizzo sempre più frequente del digitale e la popolazione della terza età.

È inevitabile del resto che il mondo sia sempre più digitalizzato, ma nello stesso tempo bisognerebbe mettere ordine, pur senza allarmismi, nella eccessiva riduzione degli sportelli soprattutto negli uffici pubblici. Le banche, per esempio, hanno ridotto la presenza degli operatori alle casse e hanno installato all’interno macchine capaci di eseguire, pagamenti, bonifici, versamenti. Gli addetti sono sempre disponibili a fornire assistenza diretta. Gran parte degli utenti utilizza poi facilmente il servizio di home banking ma il funzionamento degli sportelli è comunque garantito. Il problema per le persone anziane si pone invece per molti servizi di aziende pubbliche che non prevedono alternative all’utilizzo dell’online. E qui bisogna rimediare.