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6 Settembre 2024

Il 19 settembre arriva a Padova l’evento di anteprima di DIGITALmeet 2024 dal titolo Il confine tra Intelligenza Artificiale e capitale umano, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Padova.

L’evento si terrà a Palazzo della Salute alle ore 17.00 e vedrà come ospiti Marco Landi, presidente di Questit e già presidente di Apple World, Franco Cioffi, direttore dell’Uoc di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedale Università di Padova, Gino Gerosa, direttore del Centro di cardiochirugia “Vincenzo Gallucci” dell’Azienda ospedaliera di Padova e Alessandro Sperduti, docente al Dipartimento di matematica dell’Università di Padova.

Moderatore dell’incontro il direttore dei giornali Nem, Luca Ubaldeschi. Saluti introduttivi di Riccardo Schvarcz, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Padova, Antonio De Poli, senatore, Gianni Potti presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet e Gianni Dal Pozzo, presidente di Alumni Unipd.

L’evento ha l’obiettivo di fornire un contributo multidisciplinare per analizzare il ruolo dell’ingegneria all’interno di un ambito molto delicato come quello della bioingegneria, per comprendere ciò che è già stato fatto, per proiettarlo in una dimensione futura, per comprendere dove si può arrivare e se e come l’ingegneria può precorrere la scienza.

 

Le iscrizioni sono aperte al seguente link: https://shorturl.at/k2ItL


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7 Agosto 2024

Nel 2021 in Italia solo il 45,7% della popolazione tra i 16 e i 74 anni aveva competenze digitali almeno di base in tutti i domini. Inoltre, due giovani su cinque nella fascia 16-19 anni hanno scarse o nessuna competenza digitale, contro la media europea.
È la conferma che non basta sapere usare gli strumenti per vivere questa era digitale; bisogna anche capire con giudizio critico come questi strumenti comunicano e come funzionano, i pro e i rischi che generano. Fondamentale dunque il ruolo degli insegnanti e la loro formazione sull’uso dei nuovi strumenti e dei nuovi linguaggi. Serve formazione continua e adeguata che rimanga al passo con il mondo che ci circonda, che evolve, che muta in continuazione e in fretta.

La cultura nell’era digitale

Nel 2022 in Italia un minore su quattro, nella fascia tra i 6 e i 17 anni, ha letto almeno 12 libri in un anno, mentre circa uno su due non ha abitudine alla lettura nel tempo libero. E solo un minore su 5 nella fascia tra i 3 e i 17 anni è andato almeno una volta in biblioteca.
Per quanto riguarda lo sport invece, la percentuale di ragazzi che lo pratica in modo continuativo è ritornata quasi ai livelli pre-pandemia. Sugli aspetti culturali e lo sport incidono sempre molti fattori come le differenze territoriali e di background socio-economico.

Più consapevolezza e più responsabilità

Serve molta più coscienza e consapevolezza che la rete non è stata pensata e progettata per i minori e che esistono forti diseguaglianze nell’accesso al mondo e agli strumenti digitali. Per questo diventa necessaria la responsabilizzazione degli adulti, in particolar modo dei genitori. Servono azioni concrete per aiutare i giovane a non essere fagocitati da un’era digitalizzata senza controllo: un maggiore impegno di società e politica per la sicurezza in rete di bambine, bambini e adolescenti; la costruzione di programmi strutturati e organici di formazione agli insegnanti; accompagnare e aiutare nell’utilizzo del digitale in modo critico e consapevole

La dipendenza da connessione

È un disturbo da dipendenza legato all’utilizzo intensivo e ossessivo di internet in tutte le sue forme, dalla navigazione sui social network, alla visualizzazione di filmati, al gioco online. La dipendenza da internet racchiude diversi atteggiamenti e comportamenti problematici online, tra cui: dipendenza da videogiochi, shopping compulsivo, sovraccarico informativo e rapporto malsano con le relazioni virtuali.

Un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità afferma che il 13,5% dei ragazzi e delle ragazze di 11, 13 e 15 anni fa un uso problematico dei social media. Online e in particolare sui social si cerca rifugio, anche da sentimenti negativi che, a quell’età, non sono poi così rari. Social e gaming online comunque non sono solo negativi, ci mancherebbe altro, possono essere anche un ottimo strumento di socialità, integrazione in community online e apertura verso il mondo.

I ragazzi tra gli 11 e i 19 anni dichiarano di passare oltre 5 ore al giorno online. La pandemia ha di certo costituito un fattore di accelerazione non del tutto positivo sul fronte dell’accesso: pensate che nel biennio 2021-2022 è cresciuta la quota di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni (si attesta al 30,2% rispetto al 18,4% del periodo 2018-2019).


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5 Agosto 2024

Secondo l’ISTAT, gli over 65 sono il 22,6% della popolazione, ma sono decisamente cambiati rispetto ai loro coetanei di vent’anni fa.

La conferma emerge dalla ricerca commissionata da BNP Paribas Cardif e punta ad analizzare, prendendo a campione 700 senior tra i 65-85 anni, lo stile di vita e le abitudini nel terzo millennio. Chi pensa che la tecnologia non faccia parte della loro vita dovrà ricredersi: amano la tecnologia e la utilizzano. La ricerca, infatti, è stata completamente condotta online tramite l’utilizzo di smartphone, tablet e pc, sfatando così questo luogo comune. La stessa ricerca fa emergere che non rinunciano nemmeno ad attività che li rendono felici come viaggiare, prendersi cura di sé, praticare attività ludiche, sportive e culturali.

Oltre quattro su dieci dichiarano di amare la tecnologia. Il 62% degli intervistati infatti dichiara di utilizzarla in modo autonomo e il 57,1% apprezza l’arrivo dei social network perchè li fa sentire meno isolati. Grazie agli odierni device più semplici e intuitivi gli over 65 sono disposti a mettersi in gioco e imparare.

Qualche paura però non è cambiata e non si è modernizzata. Ai primi posti troviamo la paura di cadere in casa, l’insorgere degli acciacchi, la salute, i furti e le aggressioni. Altro dato rilevante è che ancora il 36,7% afferma di vivere sempre più in solitudine. Ecco che i social possono dare una mano a sentirsi meno soli!

Il rapido invecchiamento della popolazione, conseguenza del drastico calo di natalità,

e il crescente utilizzo dei mezzi tecnologici digitali ed informatici sono una delle grandi sfide della società moderna che non è ancora del tutto messa a fuoco. Eppure bisognerà tenerne conto. Che piaccia o no è necessario creare un legame più stretto, più solido, più codificato tra l’utilizzo sempre più frequente del digitale e la popolazione della terza età.

È inevitabile del resto che il mondo sia sempre più digitalizzato, ma nello stesso tempo bisognerebbe mettere ordine, pur senza allarmismi, nella eccessiva riduzione degli sportelli soprattutto negli uffici pubblici. Le banche, per esempio, hanno ridotto la presenza degli operatori alle casse e hanno installato all’interno macchine capaci di eseguire, pagamenti, bonifici, versamenti. Gli addetti sono sempre disponibili a fornire assistenza diretta. Gran parte degli utenti utilizza poi facilmente il servizio di home banking ma il funzionamento degli sportelli è comunque garantito. Il problema per le persone anziane si pone invece per molti servizi di aziende pubbliche che non prevedono alternative all’utilizzo dell’online. E qui bisogna rimediare.


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26 Giugno 2024
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Come il capitale umano impatta sulle tecnologie?

Questo il “lifemotive” di Digitalmeet 2024 ! E non potevamo che iniziare facendo scrivere il primo intervento della dodicesima edizione, del più diffuso festival digitale italiano, se non da ChatGPT !

 ChatGPT:

Il capitale umano e le tecnologie sono strettamente interconnessi e si influenzano reciprocamente in vari modi. Ecco alcuni punti chiave su come il capitale umano impatta sulle tecnologie:

  1. Sviluppo e Innovazione Tecnologica: Il capitale umano qualificato, formato da individui con competenze avanzate e conoscenze specialistiche, è essenziale per la ricerca e lo sviluppo (R&D). Gli scienziati, gli ingegneri e gli esperti di tecnologia creano nuove tecnologie e migliorano quelle esistenti. Un elevato livello di capitale umano può accelerare l’innovazione e il progresso tecnologico.
  2. Adozione e Implementazione delle Tecnologie: Le persone con competenze tecniche e digitali possono adottare e implementare più facilmente nuove tecnologie all’interno delle organizzazioni. Un capitale umano competente facilita l’integrazione di tecnologie avanzate nei processi aziendali, migliorando l’efficienza e la produttività.
  3. Formazione e Aggiornamento: La formazione continua del capitale umano è cruciale per mantenere il passo con l’evoluzione tecnologica. I programmi di formazione e aggiornamento aiutano i lavoratori a acquisire nuove competenze e a rimanere competitivi nel mercato del lavoro, promuovendo un uso efficace delle tecnologie emergenti.
  4. Diffusione della Conoscenza: Il capitale umano qualificato contribuisce alla diffusione della conoscenza tecnologica. Attraverso l’istruzione, la formazione e il mentoring, gli esperti possono trasferire le loro competenze ad altri, ampliando la base di conoscenza tecnologica all’interno di una comunità o un’organizzazione.
  5. Creatività e Problem Solving: Le persone con un alto livello di capitale umano sono spesso più creative e abili nel problem solving. Queste capacità sono fondamentali per identificare nuove opportunità di utilizzo delle tecnologie, risolvere problemi complessi e adattare le tecnologie alle esigenze specifiche di diversi settori.
  6. Sviluppo di Politiche e Regolamentazioni: Gli esperti in campi tecnici e scientifici possono influenzare lo sviluppo di politiche e regolamentazioni che favoriscono l’innovazione tecnologica. Le decisioni politiche informate da una profonda comprensione delle tecnologie possono creare un ambiente favorevole per la crescita tecnologica.

In sintesi, il capitale umano gioca un ruolo cruciale nel progresso tecnologico. L’investimento nell’educazione e nella formazione del capitale umano è fondamentale per sostenere l’innovazione tecnologica e garantire che le società possano trarre pieno vantaggio dalle nuove tecnologie.

 


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15 Aprile 2024

L’intelligenza artificiale generativa si sta introducendo nel settore sanitario, con aziende come Google, Amazon e Microsoft che sviluppano strumenti per migliorare l’assistenza ai pazienti. Tuttavia, sia alcuni professionisti che pazienti non sono d’accordo sulla questione se l’IA generativa focalizzata sull’assistenza sanitaria sia pronta per il debutto.

Mentre c’è entusiasmo negli investimenti e nell’innovazione nell’uso dell’IAG nella sanità, c’è una divisione di opinioni tra professionisti e pazienti sulla sua prontezza. Mentre alcuni credono che possa migliorare l’accessibilità e ridurre i tempi di attesa – circa il 53% degli intervistatati da un recente sondaggio di Deloitte -, altri sono scettici riguardo alla sua capacità di fornire cure mediche affidabili a causa di limiti tecnici e di sicurezza.

Se è vero che l’intelligenza artificiale generativa si dimostra promettente in aree specifiche e ristrette della medicina – ci sono casi di successo di implementazioni di IAG nell’imaging medico e nella diagnosi di malattie specifiche -, esperti come Andrew Borkowski, capo dell’intelligenza artificiale presso il VA Sunshine Healthcare Network, sottolineano gli ostacoli tecnici e di conformità che devono essere superati prima che l’intelligenza artificiale generativa possa essere utile – e affidabile – come strumento sanitario di assistenza a tutto tondo. “Affidarsi esclusivamente all’intelligenza artificiale generativa per l’assistenza sanitaria potrebbe portare a diagnosi errate, trattamenti inappropriati o persino situazioni pericolose per la vita”, ha affermato Borkowski.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente pubblicato le linee guida per garantire una governance adeguata e la partecipazione di diverse parti interessate nello sviluppo e nell’implementazione dell’IAG nel settore sanitario.

Fonte: TechCrunch


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14 Marzo 2024

Il Parlamento europeo approva la prima legge al mondo sull’AI

L’Unione si conferma punto di riferimento sulla regolamentazione dell’economia digitale: «Giornata storica»

L’Unione si riconferma punto di riferimento per la regolazione dell’economia digitale, dopo l’introduzione del Regolamento generale per la protezione dei dati (Gdpr), il Digital Markets Act e il Digital Services Act.

Agli sviluppatori e agli operatori dell’AI vengono indicati requisiti e obblighi chiari per quanto riguarda gli usi specifici sulla base dei possibili rischi e del livello di impatto. Il regolamento fissa anche dei paletti, limitando l’uso dei sistemi di identificazione biometrica da parte delle forze dell’ordine e introduce norme di contrasto alle manipolazioni e allo sfruttamento delle fragilità degli utenti. Ad esempio le immagini e i contenuti audio o video artificiali o manipolati (i cosiddetti «deepfake») dovranno essere chiaramente etichettati come tali e sono previsti obblighi precisi per gli usi dell’IA nei processi democratici come nel caso di sistemi usati per influenzare le elezioni. Inoltre i consumatori avranno diritto a presentare reclami e a ricevere spiegazioni rilevanti.

Il regolamento dovrebbe essere adottato entro questa legislatura, approvato dal Consiglio. Entrerà in vigore venti giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e sarà in vigore due anni dopo.

C’è una tabella di marcia molto sull’obbligatorietà. Si inizia con i divieti, cosa molto importante per noi perché si vuole chiarire che alcuni casi sono proibiti e non saranno consentiti in Europa. Il divieto scatterà entro la fine di quest’anno, il resto seguirà.

Sono vietate le applicazioni pericolose per i cittadini come i sistemi di categorizzazione biometrica che fanno riferimento a dati personali sensibili, come il credo religioso, l’orientamento politico o sessuale, e l’estrapolazione di immagini facciali da Internet o dai sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale. Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, le pratiche di polizia predittiva. Ma le forze dell’ordine potranno fare ricorso al riconoscimento biometrico da remoto in tempo reale per la ricerca di una persona scomparsa o per la prevenzione di un attacco terroristico.

136 miliardi Il valore stimato del mercato dell’Al nel 2022 in dollari

26% La crescita del Pil cinese entro il 2030 grazie all’Al: 7 mila miliardi di dollari

180 milioni Gli utenti mensili che in tutto il mondo utilizzano ChatGpt

86 di dollari, il valore di OpenAl, l’azienda che ha sviluppato ChatGPT


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19 Febbraio 2024
Formashow presenta una conferenza – spettacolo sugli aspetti giuridici, psicologici e sociali del Bullismo e Cyberbullismo.
L’evento, dedicato a genitori ed insegnanti, si svolgerà mercoledì 28 febbraio a partire dalle ore 18.30 al CGS TEATRO DON BOSCO (Via De Lellis, 4 Q.re Forcellini, Padova).
Per partecipare è necessaria l’iscrizione: https://testing.lavoroepersone.it/q.php?c=EVCB

Interverranno:
Cristina Piva – Assessora alle Politiche Scolastiche
Roberto Natale Dirigente UAT PADOVA
Michele Fioretto – Vice Questore Aggiunto Polizia Postale

Con la partecipazione di:
Marina Infantolino – Avv. Penalista
Eva Pagano – Psicologa e Psicoterapeuta
Vittorio Matteucci – Cantattore
Chiara Luppi – Cantante
Silvia Carta – Pianista
Davide Stefanato – Docente e attore
Federico Dalla Rosa – Psicologo e attore
Silvia Martin – Orientatrice e attrice

Modera: Angelo Boccato – Psicologo e giornalista

Scarica la locandina


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7 Novembre 2023

Continuano gli eventi di DIGITALmeet anche nel mese di novembre!

  • Martedì 14 novembre si svolgerà la fase finale di STARTUP MARATHON: il contest per startup promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica in cui le dieci le finaliste verranno selezionate da una giuria di imprenditori, investitori ed esperti del settore, a partire da una rosa di 61 aziende innovative iscritte al contest da 34 tra incubatori, acceleratori e centri di ricerca universitari.
  • IL FASHION SOSTENIBILE DAVVERO: un confronto sulle pratiche digitali di “Sostenibilità” nell’industria della moda. L’evento è organizzato dal Politecnico Calzaturiero. In questa occasione avrai possibilità di confrontarti direttamente con specialisti ed esperti del settore grazie alla presenza di Open Advisory Desk allestiti negli spazi del Politecnico e si svolgerà lunedì il 6 novembre alle ore 17.
  • “Dal Belpaese allo Spazio, l’Informatica italiana: testimonianze di imprenditorialità visionaria e consapevole” è il titolo della tavola rotonda che si svolgerà venerdì 17 novembre 2023, dalle ore 10 alle ore 13, in Aula Magna del Silos di Ponente dell’Università di Verona (in Via Cantarane, 24). La tavola rotonda proporrà un approfondimento sull’anima, i valori identitari, i fondamenti della cultura organizzativa partecipativa e inclusiva dell’impresa Olivetti e il suo orientamento verso una educazione umanistica e comunitaria. Si rifletterà sul valore di tale impresa per l’Italia cercando di comprendere per quale ragione il Paese ha ceduto il primato di eccellenza ottenuto con Olivetti nel settore dell’elettronica. Si cercherà inoltre di riflettere sull’evoluzione intervenuta con il digitale, su come ha cambiato la nostra vita. La partecipazione è ad ingresso libero. è promosso dal Centro Cultura di Impresa del Dipartimento di Management e dal Museo di Storia dell’Informatica del Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, in collaborazione con l’Associazione Archivio Storico Olivetti, il Sistema Bibliotecario dell’Università di Verona, CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa, la Fondazione Comunica e il Festival DIGITALmeet. Gode del patrocinio dell’Università di Verona, Comune di Verona e Confindustria Verona.
  • E’ in corso di svolgimento anche la fase operativa della 5° edizione di 64K RUNNING STUNNING, una gara che prevede di misurarsi con l’affascinante e divertente programmazione del mitico Commodore 64 (C64 in breve), il computer più venduto al mondo. L’iniziativa, rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con indirizzo informatico/tecnologico, è del Museo di Storia dell’Informatica del Dipartimento di Informatica della Università di Verona, promossa da UMANA e da DIGITALmeet. L’incontro di premiazione si svolgerà online venerdì 01 dicembre.

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6 Novembre 2023

140 eventi, più di 250 speaker, 75mila partecipanti tra presenza e online. Questi i numeri del successo riscosso dalla undicesima edizione di DIGITALmeet che già fin d’ora dà appuntamento dal 21 al 27 ottobre del 2024.

Si è conclusa l’undicesima edizione di DIGITALmeet 2023, il festival italiano diffuso sull’alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, organizzato da Fondazione Comunica. Quest’anno speaker d’eccezione come l’inventore del microprocessore e del touchscreen Federico Faggin e soprattutto esponenti del Governo che ha dimostrato particolare attenzione ai temi della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale, come il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’editoria Alberto Barachini, il sottosegretario agli Esteri, Giorgio Silli, il questore del Senato, Antonio De Poli, tanti docenti, esperti, imprenditori.

Numeri sempre in crescita, proposte e contenuti tutti incentrati sulla centralità dell’uomo rispetto alla macchina, ma con la sottolineatura del gap emerso da una specifica ricerca di “competenze digitali”, svolta con InfoCamere e l’Osservatorio delle Professioni Digitali: in Italia meno del 47% delle persone ha competenze digitali adeguate al mondo del lavoro, motivo per il quale è stata lanciata la proposta di rendere le competenze digitali competenze di cittadinanza, ovvero necessarie. La seconda proposta è quella di rendere obbligatorio l’insegnamento del digitale nelle scuole di ogni ordine e grado e “recuperare” gli over40 che non hanno competenze.

Gianni Potti, founder di DIGITALmeet, tira le conclusioni di una miriade di iniziative svolte in tutta Italia: da Bologna a Firenze, da Terni a Salerno, Taranto, Aosta e in tutto il Veneto: “DigitalMeet 2023 è arrivato a una svolta importante ha compreso in anticipo la necessità della transizione digitale. Abbiamo impiegato tantissimo tempo e risorse per spingere all’alfabetizzazione e i numeri della partecipazione al Festival ci danno ragione. Ma ora è arrivato il tempo di mettere a terra iniziative che aiutino a sviluppare le competenze digitali dei cittadini e quindi delle imprese. Queste competenze devono essere considerate imprescindibili strumenti di cittadinanza in un mondo come il nostro che si evolve velocemente. Dobbiamo fare come fu fatto negli anni 60 quando si misero le basi del boom economico istituendo la scuola media inferiore obbligatoria e si sconfisse l’analfabetismo. Oggi, per il digitale, siamo come negli anni sessanta rispetto all’alfabetizzazione di base.”

Il tema portante del 2023 è stato “Dal commodore 64 all’Intelligenza Artificiale fino al Metaverso”, segno che una parte consistente degli italiani è efficacemente al passo con i tempi e che, da decenni di pratica, ha acquisito familiarità con le nuove tecnologie. Gli incontri più partecipati, infatti, riguardavano le innovazioni più avanzate con temi caldissimi di cui si occuperanno anche il G7 in Italia con la Presidente Giorgia Meloni e la 58esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali voluta da Papa Francesco incentrata proprio sull’Intelligenza Artificiale.

Digital Meet 2023 ha portato in scena il Metaverso con vere e proprie esperienze immersive che hanno consentito di viaggiare nel tempo all’interno dello splendido Palazzo della Ragione di Padova.
Stiamo già assistendo all’utilizzo di sistemi digitali sempre più sofisticati soprattutto nel campo della prevenzione e cura delle malattie, nell’insegnamento e nella sicurezza e negli impieghi di produzione industriale. Ambito, quest’ultimo, nevralgico per il sistema delle imprese: oltre il 60% di esse ha dichiarato di aver subito un attacco informatico. Digital Meet 2023 si è occupato anche di Cybersicurezza; che significa anche grandi scenari internazionali e geopolitici e per questo all’Università di Padova si è svolto un evento on line con esperti mondiali provenienti da Cina, India, Taiwan e Australia sullo stato in Asia e Oceania e ed è stata fatta una comparazione con lo stato dell’arte dei paesi occidentali.

Digital Meet 2024 è già in cantiere. Gianni Potti promette un’edizione ancora più grande, capillare e che coinvolga sempre più pubblico nel segno dell’alfabetizzazione digitale, vera sfida Paese: “bisogna prepararsi al futuro, non temere il futuro.”


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25 Ottobre 2023

Surfing in the Future, organizzato da Digital Meet 2023, in collaborazione con Infocamere di Padova, quest’anno propone un’eccezionale panoramica condotta nell’ambito del nuovo paradigma tecnologico di “Umanesimo digitale”. Concetto che rimette al centro l’uomo nella consapevolezza acquisita che la macchina deve essere al servizio dell’Umanità. I temi sono complessi e articolati, ma affrontati con dialoghi che semplificano gli argomenti e sintetizzano le questioni più dibattute da scienziati, operatori e persone comuni.
Ad intervistare gli ospiti il giornalista Riccardo Sandre.

Giovedì 26 ottobre alle ore 18.15, va in onda il professore Angelo Avogaro, specialista in diabetologia. Racconta che negli ultimi quarant’anni sono stati fatti progressi impensabili: “oggi con sensori che si applicano sottopelle i diabetici possono monitorare in tempo reale gli andamenti della glicemia e quindi decidere quando intervenire o contattare il medico. A loro volta i medici, collegati con piattaforme informatiche, sono in grado di tenere sotto osservazione i pazienti. Di fatto questa è la medicina di prossimità.” La digitalizzazione nella medicina – ne è convinto Avogaro – aiuterà sempre di più sia i pazienti che i medici. Vanno sviluppate ricerche e applicazioni, secondo il diabetologo, perché in futuro il 70% della popolazione mondiale abiterà aeree urbane e questi agglomerati comportano lo sviluppo di malattie croniche non trasmissibili (obesità, cancro, diabete) che, ad esempio, attraverso la “sensoristica” possono essere contenute con la prevenzione e la misura della “camminabilità” di ogni città o centro urbano. Inoltre con l’Intelligenza Artificiale saranno monitorabili i fattori di rischio e quindi sarà più facile intervenire anche sull’urbanistica. Insomma esempi concreti, già in parte presenti, di come l’uomo può tornare al centro dell’attenzione dopo molto, e false, ubriacature sulle tecnologie che, invece, non sono altro che uno strumento per vivere meglio, e magari più a lungo e in buona salute.

Ma per usare le nuove tecnologie; dall’Intelligenza Artificiale al Metaverso, servono le infrastrutture. Così Alberto Sperandio (in onda lunedì 30 ottobre alle 18.15) di Open Fiber, racconta di come l’Italia stia lavorando a una rete a banda larga in fibra ottica che arrivi anche nei comuni più difficili. Finora in Italia ci sono 14 milioni circa di abitazioni cablate e in Veneto il 76% dei comuni ha la fibra ottica. L’obiettivo, spiega Sperandio, è quello di “navigare a una velocità mai raggiunta prima”, ma soprattutto connettere scuole, aziende, uffici pubblici e case proprio per poter, poi, veicolare servizi e anche intrattenimento. Open Fiber sta infatti realizzando nelle cosiddette “aree bianche” oggetto dei tre bandi Infratel, un’infrastruttura che punta a ridurre il divario digitale fornendo servizi di connettività a banda ultra larga in oltre 7 mila comuni in tutta Italia. Si pensi, ad esempio, alla possibilità dello smart working o, appunto, della telemedicina che possono funzionare con reti capaci di arrivare a una velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo e che abilita una vera rivoluzione digitale.

Che significa, come ha illustrato anche Gianni Dal Pozzo (in onda venerdì 27 ottobre alle 18.15), consulente aziendale, presidente di Alumni e amministratore delegato Considi, mettere anche le imprese nelle condizioni di investire in innovazione digitale. “Le aziende”, ha spiegato Dal Pozzo “sono consapevoli del ruolo delle tecnologie. Più del 70% hanno implementato e iniziato processi di trasformazione digitale, anche se siamo appena appena gli inizi.” Negli ultimi anni c’è stata fiducia e una buona performance grazie anche agli incentivi previsti dal Piano 4.0, ma ora siamo in un “periodo di transizione”. Il Piano 5.0 presentato dal nuovo Governo, dal ministero del Made in Italy, ha giustamente ribaltato il paradigma precedente e “rimesso l’uomo al centro. Ora siamo in attesa dello stanziamento dei 4 miliardi del nuovo Piano. Tra l’altro la “congiuntura si è complicata con due guerre in corso e le impennate dell’inflazione.” Soprattutto il Nordest d’Italia che è fornitore della Germania che, di fatto, è in recessione tecnica. Il Pnrr che prevede 6 miliardi di euro per la digitalizzazione delle imprese, e anche i progressi della digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione, potrebbe favorire un rilancio, ma sono soldi che, probabilmente, “andranno soprattutto alle grandi imprese” perché sono incentivi connessi con investimenti per la “sostenibilità”. Le piccole imprese, consiglia Dal Pozzo, “dovrebbero puntare di più sulle risorse umane e la formazione digitale” anche perché gli imprenditori sono consapevoli che senza le nuove tecnologie si rischia di finire fuori mercato. “Va bene parlare di tecnologia blue e green, digitale e sostenibile – conclude – ma saperla applicare e gestire è tutta un’altra storia.”

A “Surfing for future” anche ex campioni dello sport. Marco Marin (in onda sabato 28 ottobre alle 18.15), già parlamentare della Repubblica, campione mondiale ed olimpico di scherma, racconta esperienze personali con i social, la comunicazione politica e il cambio “di epoca” che tutti noi, in definitiva, abbiamo vissuto negli ultimi vent’anni. “E’ cambiata la comunicazione politica – racconta Marin – una volta si utilizzavano i “santini”, i bigliettini dei candidati che si distribuivano a mano. Ora non esistono quasi più. Molto più veloce, efficace e ampia la comunicazione dei social.” Certo, ammette Marin, il “contatto personale” è preferibile, ma le regole del gioco si sono evolute e sono cambiate. Le tecnologie, in questo ambito, “stanno cambiando la vita di tutti noi, e la cambieranno sempre di più.” Anche nello sport sono cambiati i modi di allenarsi e monitorare le prestazioni.

Conferma che viene anche da un altro campione mondiale ed olimpico: Rossano Galtarossa (in onda domenica 29 ottobre alle 18.15), campione di canottaggio: 166 medaglie d’oro, 59 d’argento e 26 bronzi. “Le nuove reti di comunicazione – dice – fanno stare in community internazionali dove si possono scambiare dati e pareri come se si fosse di persona. Si condividono esperienze che un tempo, forse, non si conoscevano neppure.” Questo aumenta la competitività, ma accresce anche la capacità di tecnici e atleti di progredire. E’ come se fosse passata “un’era geologica” anche negli attrezzi e nell’abbigliamento. “Quando ho cominciato io – osserva Galtarossa – si usavano la maglietta di cotone e i remi in legno. Oggi l’abbigliamento è ipertecnologizzato e i remi sono in fibra di carbonio e materiali compositi.” Aspetti positivi che, però, esigono effettivamente il recupero dell’umano: “vedo in molti spogliatoi”, conclude il campione, “giovani atleti che, molto spesso, non parlano tra di loro, ma piuttosto stanno a testa china sul cellulare. Questo è un aspetto negativo di questo modo di stare in rete che andrebbe corretto.”