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13 Dicembre 2021

DIGITALmeet non si ferma e chiude il 2021 con un webinar dedicato alla medicina.

Il webinar 𝐃𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚, si svolgerà 𝐯𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝟏𝟕 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟓.𝟎𝟎, online su piattaforma Zoom previa iscrizione cliccando qui.

Nuove tecnologie e pazienti: con la telemedicina cosa cambia nel rapporto medico-paziente? Quali informazioni la tecnologia ci permette di raccogliere e utilizzare a beneficio del contrasto del Covid-19 e di molte altre patologie?

Nella vita di tutti i giorni, anche in tempo di pandemia, l’innovazione tecnologica gioca un ruolo chiave nell’assistere il medico e il paziente, permettendo di ottenere informazioni precise e chiare in grado di gestire la macchina della sanità pubblica.

Il mondo della medicina e della tecnologia si confrontano per parlarci di un futuro che riguarda tutti da vicino.

Introduzione:
Gianni Potti, Founder DIGITALmeet
Roberto Santolamazza, Direttore Generale t2i trasferimento tecnologico e innovazione

Interventi:
𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑛𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎
Stefano Merler, Fondazione Bruno Kessler – FBK
𝑇𝑒𝑙𝑒𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖𝑛𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒
Maurizio Del Greco, Primario Cardiologia Ospedale Santa Maria del Carmine, Rovereto

L’evento è organizzato con il supporto incondizionato di Abbott


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30 Novembre 2021
𝐓𝐨𝐫𝐧𝐚 𝐃𝐈𝐆𝐈𝐓𝐀𝐋𝐦𝐞𝐞𝐭 con un evento dedicato alla sanità e all’innovazione tecnologica. Oggi pomeriggio alle ore 17.00, in diretta da Confindustria Udine, si svolgerà l’evento “Sanità e digitale: pazienti, tecnologia e intelligenza artificiale”.
App, terapie a distanza, device sempre connessi, intelligenza artificiale. Opportunità infinite per rendere più efficace la presa in carico dei pazienti e permettere a questi ultimi di migliorare in maniera sensibile la propria qualità di vita, grazie all’abbattimento significativo dei livelli di ospedalizzazione, producendo al contempo benefici rilevanti in termini di risparmio per il sistema sanitario e di gestione ottimale dei centri ospedalieri.

In che modo la rete e le nuove tecnologie possono farci diventare protagonisti attivi della nostra salute? L’evoluzione della digitalizzazione può fornire nuove soluzioni per migliorare gli strumenti già in uso? Il mondo della medicina e della tecnologia si confrontano per parlarci di un futuro che riguarda tutti da vicino.

Intervengono:

Francesco Contin, Project Manager DITEDI e partner DIH Udine

Gianni Potti, Presidente Fondazione Comunica e Founder DIGITALmeet

Domenico Facchin, Cardiologo Azienda Ospedaliero-Universitaria Santa Maria della Misericordia Udine

Sebastian Raducci, CEO DataMind

Christian Micheloni, Docente di Machine Learning e Machine Vision Università di Udine


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16 Novembre 2021

È stato da poco pubblicato il rapporto DESI 2021, l’Indice dell’Economia e della Società Digitali che coinvolge i paesi dell’Unione Europea e grazie al quale la Commissione europea monitora i progressi digitali degli stati membri. Per l’edizione 2021, il DESI colloca l’Italia al 20° posto fra i 27 Stati.

L’Indice dell’ultimo anno ha visto l’adeguamento di alcuni parametri, affinché potesse al meglio riflettere le due principali iniziative politiche destinate ad avere un impatto sulla trasformazione digitale nell’UE nei prossimi anni: il Recovery and Resilience Facility (RRF) e il Digital Decade Compas, la Bussola per il decennio digitale. Gli indicatori sono stati distribuiti tra 4 dimensioni che sono i settori base della bussola per il digitale e che comprendono capitale umano, connettività, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali.

La riformulazione della struttura del DESI ha evidenziato come il caso italiano sia esemplificativo dei progressi ancora necessari in ambito digitale. Nel corso del 2020 l’Italia ha compiuto alcuni importanti passi avanti in termini sia di copertura che di diffusione delle reti di connettività, tuttavia, malgrado gli sforzi, il nostro paese risulta ancora significativamente in ritardo rispetto ad altri stati UE.

Nonostante la media di competenze digitali di base tra gli stati europei risulti molto bassa, la percentuale italiana è aggravata dalla lenta alfabetizzazione del capitale umano, i livelli di competenze di base e avanzate sono molto bassi.

La percentuale di utenti che utilizzano il cosiddetto e-government, servizi di amministrazione online, è aumentata al 36 % nel 2020, ma è ancora nettamente al di sotto della media degli altri Stati membri, così come l’adozione di fascicoli sanitari elettronici da parte dei cittadini e degli operatori sanitari, che rimane disomogeneo su base regionale. Una nota positiva si registra, invece, tra i risultati inerenti alle disposizioni digitali per le imprese italiane: la maggior parte delle PMI ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale e la fatturazione elettronica ha ottenuto ottimi livelli di utilizzo, sebbene rimangano forti lacune nell’impiego di tecnologie quali Big Data, Intelligenza Artificiale e nella diffusione del Commercio Elettronico.

Lo Stato italiano nel corso del 2020 ha approvato, e ora sta iniziando ad attuare, la sua prima Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, a cui ha affiancato un Piano Operativo che elenca oltre 100 azioni specifiche e fissa obiettivi ambiziosi per il 2025.

Si prevedono nuove riforme del PNRR che daranno un ulteriore spinta alla digitalizzazione dei servizi e alla modernizzazione della pubblica amministrazione. L’ambiziosa tabella di marcia viene percepita da investitori ed economisti come una “occasione unica e irripetibile”, che può aiutare notevolmente ad abbassare il debito pubblicooffrire nuovo lavoro snellire la burocrazia italiana attirando a se riforme e investimenti relativi a tutti gli aspetti del DESI.

Il governo, inoltre, ha esteso le agevolazioni fiscali nell’ambito del piano Transizione 4.0 e ha preselezionato i poli che saranno inseriti nella rete di innovazione digitale UE.

Tutti questi aspetti sono volti ad accelerare i progressi di digitalizzazione del nostro paese, una sfida che prevede grosso impiego di forze per colmare il divario tra Italia ed Europa, affinché capitale umano, innovazione e competitività delle nostre imprese giochino un ruolo attivo e competitivo in ambito europeo.


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15 Novembre 2021

Ritorna anche per questa edizione, la 64K Stunning Running: una gara che prevede di misurarsi con l’affascinante e diverte programmazione del mitico Commodore 64 (C64 in breve), il computer più venduto al mondo.

Il C64 mette a disposizione 39 Kbyte di memoria RAM (38911 byte per l’esattezza) ed un linguaggio particolarissimo, il BASIC V2, costituito da 71 comandi complessivi fondati sui quei principi fondamentali della programmazione che, in quanto tali, sono alla base anche dei moderni linguaggi di programmazione.

Come si potranno realizzare dei programmi in con uno spazio di memoria così limitato e senza le potenti ed eleganti istruzioni degli attuali linguaggi come Python, Java, C? Questa è la sfida!

L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è proposta in collaborazione con Museo di Storia dell’Informatica del Dipartimento di Informatica della Università di Verona e UMANA.

Durante gli incontri previsti, tre studentesse ed uno studente in PCTO presso il Museo di Storia dell’Informatica provenienti dalle scuole “A. Messedaglia e “Copernico Pasoli” di Verona, presenteranno una ricerca su alcune donne che hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo dell’informatica, della scienza e della tecnologia, ossia Ada Lovelace, Hedy Lamarr, Joan Clarke e Margaret Hamilton.

Gli elaborati verranno valutati da una giuria composta da un rappresentate di UMANA, un rappresentante di DIGITALmeet e dal curatore del Museo Storia dell’Informatica del DI UNIVR, esperto nella programmazione del C64, che individuerà il team vincitore.

 

 

I partecipanti di quest’anno

Un ringraziamento va alle scuole, agli studenti ed ai rispettivi insegnanti che, nonostante le difficoltà dovute al perdurare della situazione pandemica, hanno partecipato alla gara:

“Lavinia Mondin” (VR)
“Copernico Pasoli” (VR)
“Luciano dal Cero” di San Bonifacio (VR)
“Don Bosco” (VR)
“Galileo Ferraris” (PD)

Complessivamente, sono stati valutati 10 programmi scritti in BASIC V2 che hanno evidenziato l’impegno, la creatività e la sportività dei partecipanti nell’implementare l’algoritmo del famoso gioco da tavolo “Master Mind”. Si sono distinte per il risultato ottenuto la scuola “L. Dal Cero” e “Copernico Pasoli”, che risultano, quindi, vincitrici. Si sottolinea che tutti i gruppi gareggianti hanno prodotto un software apprezzabile in un tempo limitato e pressoché autonomamente, ed inoltre che a tutti i singoli partecipanti è stata consegnata alla proclamazione una targa digitale scritta con caratteri PETSCII (il set di caratteri del Commodore 64) realizzata dal Museo di Storia dell’informatica del DI-UniVR; ma non solo: riceveranno anche un regalo ed un open-badge (un attestato digitale di competenze) gentilmente offerti da UMANA, mentre riceveranno sempre dal Msueo DI-UniVR, un gadget ed un attestato di partecipazione valido per l’accreditamento ore in ambito, per esempio, PCTO. Infine, si vuole sottolineare il carattere formativo della gara, non tanto dal punto di vista del coding, ma piuttosto da quello lavorativo: tutti i programmi indistintamente sono stati analizzati minuziosamente, e per ognuno di essi sono stati indicati i punti più aderenti alle specifiche e quelli che lo erano meno, similmente a quanto avviene concretamente nell’ambito del reiterato confronto tra committente e sviluppatore.

 


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10 Novembre 2021

Anche quest’anno DIGITALmeet si è distinto come il principale festival di alfabetizzazione digitale a livello nazionale. Sono stati più di 68 mila gli utenti web, 134 gli eventi organizzati in 19 regioni italiane, circa 285 gli speakers coinvolti e 112 le associazioni e i partner con cui sono stati realizzati gli appuntamenti.
L’importanza e il valore che DIGITALmeet conferma di apportare al nostro paese ogni anno, vengono dimostrati dalla rete di notizie che il festival mette in moto. Online, in forma cartacea, via radio o TV, nella settimana di ottobre e non solo, giornalisti speaker e presentatori parlano del festival e del suo ruolo nel processo di alfabetizzazione digitale del nostro territorio.

La rassegna stampa di questa nona edizione è ora online, per rivivere tutti gli appuntamenti di DIGITALmeet 2021.


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27 Ottobre 2021

Tre realtà imprenditoriali che utilizzano nuove tecnologie per sviluppare servizi e prodotti innovativi con notevoli potenzialità di sviluppo. Sono AISent, Test1 e Finapp, le due startup e la PMI innovativa che hanno vinto la II edizione della Startup Marathon®, iniziativa nata per valorizzare e far crescere le migliori realtà innovative italiane e avviare collaborazioni con investitori nazionali e internazionali, organizzata e promossa da Area Science Park, UniCredit, Fondazione Comunica e DIGITALmeet.

“Progetti di impresa creativi, tecnologici e innovativi con un grandissimo potenziale e che possono contribuire, se sviluppati in un contesto favorevole e con il supporto necessario, ad accrescere la competitività del nostro Paese a livello internazionale” hanno dichiarato gli organizzatori di Startup Marathon. “L’attiva partecipazione alla competizione da parte di incubatori e acceleratori di impresa coinvolti, la qualità dei progetti candidati è la chiara dimostrazione di un crescente interesse a livello nazionale. Il futuro dell’interno ecosistema startup su scala nazionale passa anche attraverso percorsi di scale up e internazionalizzazione delle imprese, supportati da interventi di policy a livello di sistema che vogliamo contribuire a costruire. L’idea è, quindi, di proseguire su questa strada: rafforzare la rete nazionale di partner per mettere a sistema le competenze e individuare nuovi strumenti e soluzioni utili per far crescere le startup e le imprese innovative italiane.”

I tre vincitori sono stati scelti tra una rosa di 42 partecipanti alla competizione nazionale, startup, spinoff e PMI innovative attive in 10 diverse regioni (Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, FVG, Emilia-Romagna, Sicilia, Liguria, Trentino-Alto Adige e Piemonte) e candidate da 26 tra incubatori, parchi scientifici e tecnologici, università e acceleratori.

AISent, la prima classificata, è una startup tecnologica specializzata in AI, Machine Learning e Computer Vision applicati in diversi settori (dal biomedicale ai trasporti alla manifattura) e incubata presso Point, il Polo per l’innovazione tecnologica della provincia di Bergamo. Si aggiudica la partecipazione al programma di accelerazione 2022 di UniCredit Start Lab e un accesso privilegiato ai percorsi di internazionalizzazione “Innovation First – Seattle” e “Missione Nazionale al CES di Las Vegas 2022 o 2023” promossi dall’ente nazionale di ricerca, Area Science Park.

Al secondo gradino del podio Test1, PMI innovativa, accelerata da Unicredit Start Lab, che si occupa di ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e sperimentazione di prodotti innovativi per contrastare i disastri petroliferi. L’azienda con sede amministrativa a Brescia, con un laboratorio di ricerca e un impianto di produzione pilota a Edimburgo ha brevettato una spugna selettiva in grado di assorbire qualsiasi tipologia di olio sversato in mare per circa 30 volte il suo peso. Test1 vince un accesso privilegiato al programma di internazionalizzazione “Missione Nazionale al CES di Las Vegas 2022 o 2023”.

Terza classificata della Startup Marathon 2021 è Finapp, spinoff dell’università di Padova, startup innovativa incubata presso Startcube, l’incubatore universitario d’impresa del Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Visionary District, che ha sviluppato uno strumento innovativo per quantificare il contenuto idrico del suolo, basato sulla misurazione dei neutroni ambientali prodotti dai raggi cosmici. La startup innovativa si aggiudica un accesso privilegiato al programma di internazionalizzazione “Innovation First – Seattle”.

 Particolarmente colpita dalla qualità e dall’innovatività dei progetti proposti, la giuria che ha scelto le tre realtà più vincitrici, era composta da: Area Science Park, DIGITALmeet, UniCredit | Unicredit Start Lab & Development Programs, CDP Venture Capital – Fondo Tech-Transfer, Giordano Controls SpA, ELIS Innovation HUB, Lab4X (Basf-Lamborghini-Air Dolomiti), Morris Consulting, Innovup, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, Fastweb, RDS.

 

 

INFORMAZIONI SUI VINCITORI

1° Classificato AISent

La startup innovativa offre soluzioni basate su Intelligenza Artificiale, partendo dalla creazione di algoritmi studiati e addestrati per l’applicazione specifica fino a confezionare la soluzione finita. Gli algoritmi che sviluppano sono applicati in settori molto diversi, dai trasporti al biomedicale, dalla difesa alla manifattura.

Sono due le aree principali di competenza: algoritmi di visione, che si applicano a immagini e video per estrarre informazioni, ispezionare prodotti o guidare robot, e algoritmi per modellizzare processi nel tempo, per identificare anomalie, eseguire predizioni o ottimizzare le risorse.

2° Classificato Test1

La PMI innovativa Test1 ha brevettato FoamFlex200, una spugna selettiva in grado di assorbire qualsiasi tipologia di olio sversato in mare per circa 30 volte il suo peso. La spugna può essere strizzata, recuperando gli oli integri, e riutilizzata circa 200 volte. 1 solo Kg di FoamFlex200 può così recuperare fino a 6 tonnellate di oli sversati. Si tratta di una spugna selettiva: il materiale consente di recuperare esclusivamente l’olio senza trattenere l’acqua. Il metodo di riutilizzo riduce al minimo l’impatto ambientale poiché consente di ridurre l’inquinamento dovuto allo smaltimento della spugna, ma anche a quello del petrolio, che, una volta recuperato allo stato puro, può essere reinserito in qualsiasi ciclo produttivo.

3° Classificato Finapp

Fondata nel 2018 da Luca Stevanato fisico nucleare, ricercatore e docente universitario, assieme ad altri due colleghi scienziati, Marcello Lunardon e Sandra Moretto, Finapp è una start up tecnologica di Padova. Nasce come spin off dell’Università e ha sviluppato uno strumento innovativo per quantificare il contenuto idrico del suolo, basato sulla misurazione dei neutroni ambientali prodotti dai raggi cosmici (Cosmic-Ray Neutron Sensing). Al nucleo di scienziati si è poi aggiunto Angelo Amicarelli esperto di sistemi di rilevazione meteorologica e di nowcasting, con importanti esperienze commerciali nel settore.

 

 

 


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26 Ottobre 2021

DIGITALmeet 2021: si conclude con successo la nona edizione con 68.000 utenti web raggiunti

 

Potti: “Donne, competenze e crescita le parole chiave di questa edizione. Appuntamento dal 18 al 23 ottobre 2022”.

Il festival sull’alfabetizzazione digitale per la prima volta è arrivato in tutte le Regioni italiane con oltre 130 eventi. Focus su smart land digitale, discipline STEM al femminile, telemedicina, didattica online e sviluppo della cultura della digitalizzazione grazie alle risorse straordinarie del Pnrr.

 

Padova, 26 ottobre 2021 – Sessantotto mila utenti web raggiunti, coinvolte 19 regioni italiane su 20 per un totale di 134 eventi in presenza o da remoto. Tutto reso possibile grazie a un esercito di volontari che hanno affiancato 285 speaker e 112 associazioni partner. Sta nei numeri il successo della nona edizione di DIGITALmeet, il più grande e diffuso festival italiano sull’alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese organizzato da Fondazione Comunica e I-Center TAG Padova. Un’edizione diversa dal solito quella di quest’anno, a causa soprattutto del momento storico che il Paese sta vivendo e che consente di mettere realmente in pratica un programma strutturato di digitalizzazione capillare su vari ambiti, grazie all’ampliamento delle competenze della popolazione e al Pnrr che ha stanziato le risorse economiche per affrontare questo sviluppo anche nei territori dove il digitale è più debole e meno presente.

Donne, competenze e crescita sono state le tre parole chiave che hanno contraddistinto l’edizione 2021 di DIGITALmeet.

Si è parlato della costante crescita delle studentesse nella scelta delle facoltà STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), seppur gli iscritti alle facoltà tecnico-scientifiche restano in maggioranza maschi; del ruolo strategico delle donne nello sviluppo digitale, con la presentazione in Senato della ricerca “Dal Soffitto al Diaframma di vetro – Imprese e carriere al femminile”, a cura del Professor Paolo Gubitta dell’Università di Padova in collaborazione con gli analisti di InfoCamere, che ha indagato sulla presenza femminile, più importante al Sud rispetto al Nord, al comando delle imprese in Italia.

È stato affrontato il tema delle competenze digitali, su cui l’Italia è ancora indietro anche se nell’anno e mezzo di pandemia sono stati fatti importanti passi avanti, attraverso le pillole digitali portate in tutta Italia nel corso degli eventi dai Digital Evangelist, gli ambassador regionali e gli Speaker.

Si è parlato poi di crescita, di DIGITALmeet – diventato ormai il più grande e diffuso festival italiano sull’alfabetizzazione digitale – e della crescita economica del Paese grazie anche alla prospettiva del Pnrr.

Sul piano tecnico, si è trattato di un festival assolutamente ibrido, con la possibilità di seguire gli eventi in presenza e online. “Una modalità che sicuramente non abbandoneremo per le edizioni future poiché ci ha dato la possibilità di fare un grande viaggio in giro per l’Italia, da Messina a Terni, fino a Trieste. Un ponte digitale che ha collegato tutto il Paese e che ha fatto di DIGITALmeet un luogo di incontro e una piattaforma per sviluppare il digitale in Italia. E con questo spirito guardiamo già all’edizione decennale del prossimo anno che si terrà dal 18 al 23 ottobre 2022” – ha commentato Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet.

Tra gli eventi maggiormente seguiti, “Verità e menzogne dell’Intelligenza Artificiale. Parliamone con Pinocchio” organizzato all’Università di Padova dove squadre di studenti si sono confrontate con un Pinocchio che ha smascherato le fake news; “Smart Land digitale e il ruolo dell’intelligenza artificiale”, un incontro organizzato a Terni presso la sede di Fondazione Carit che è stato l’occasione per consegnare al Ministro per i rapporti con il Parlamento il Manifesto di Piediluco, un documento che riporta 10 punti fondamentali sui quali si costruisce il futuro del nostro Paese; “Kids Coding Lab”, un laboratorio di coding che si è tenuto all’Istituto Comprensivo Statale ‘Montecorvino Pugliano’ di Salerno con l’obiettivo di parlare del coding come materia di studio nelle scuole. Ieri, presso il Linate Center, all’Aeroporto Linate Milano, si è tenuto l’evento di chiusura del festival “Surfing the Future: una visione di futuro legato al mondo degli aeroporti e del turismo”, in cui si è parlato del settore del turismo, pesantemente colpito dalla pandemia, e delle strategie da mettere in atto per ripartire.

“Con la nona edizione di DIGITALmeet abbiamo raccontato al Paese quanto sia cambiato il digitale nell’ultimo periodo. Ognuno di noi nell’anno e mezzo di pandemia si è trovato a fare i conti con il digitale e i suoi strumenti; è quindi necessario cavalcare l’onda e proiettarci in un futuro già in parte presente e sostenuto dalle risorse del Pnrr. – ha continuato Gianni Potti – Un’occasione unica, quella che ci arriva dalle risorse del Pnrr, che non va sprecata e che dobbiamo gestire con grande oculatezza per fare in modo che tutti abbiano accesso alla connettività e all’alfabetizzazione digitale”.

 

 


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24 Ottobre 2021

La nona edizione di DigitalMeet chiuderà ufficialmente i battenti domani, 25 ottobre, all’aeroporto di Linate con l’evento “Surfing the future: una visione di futuro legato al mondo degli aeroporti e del turismo”. L’appuntamento, alle 17 e in presenza, ospiterà un dibattito incentrato sulla capacità di reinventarsi del comparto turistico dopo la brusca battuta d’arresto imposta dalla pandemia. Sarà così tracciata la strada per costruire un futuro capace di rispondere anche alle circostanze più imprevedibili. E proprio gli hub aeroportuali diventeranno uno snodo centrale nella ripartenza del settore. All’incontro parteciperanno ospiti come: Fabio Degli Esposti (direttore Information&Communication Technology Sea Aeroporti), Giorgio Palmucci (presidente Enit), Francesco Sacco (docente di Strategia aziendale all’Università dell’Insubria e la Sda Bocconi di Milano, membro dello Steering Board per l’attuazione dell’Agenda Digitale del Governo Italiano), Stefano Quintarelli (presidente del Comitato di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia digitale, membro task force UE su Intelligenza Artificiale), Edoardo Colombo (presidente di Turismo Italiae Autore di Turismo Megatrend).


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22 Ottobre 2021
Lo scorso 21 ottobre, Gianni Potti, fondatore di DIGITALmeet, ha rilasciato un’interessante intervista a Stefano Calocchio per Blasting News. Diverse le tematiche affrontate: dall’Intelligenza Artificiale alle discipline scientifico-tecnologiche (STEM) al femminile, fino al progetto di digitalizzazione di tutto il paese.

 

Per il founder il nostro tessuto va ricucito non solo attraverso la connessione, ma anche con l’alfabetizzazione informatica e le competenze digitali

Per la serie BlastingTalks intervistiamo Gianni Potti, founder del DIGITALmeet. Giunto alla nona edizione, il DIGITALmeet rappresenta il più diffuso festival digitale in Italia. Sarà presente in tutte le regioni italiane, con 150 eventi che si svolgeranno dal 19 al 23 ottobre.

Blasting Talks è una serie d’interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali. Leggi le altre interviste della serie sul canale BlastingTalks Italia.

Partiamo dal particolare momento storico nel quale si svolge questa edizione: quali sono le principali sfide che avete dovuto affrontare sia dal punto di vista dei contenuti, sia per quanto concerne l’organizzazione pratica?

Nel mondo degli eventi stiamo andando verso un nuovo sviluppo. Lo stiamo testando anche su di noi. L’edizione scorsa è stata completamente online. Di fondo il concetto di questa edizione nasce da due dati. Il primo è che 10 milioni d’italiani si sono avvicinati a internet per la prima volta durante la pandemia. Molti per questioni di utilità, perché questo fenomeno è stato un acceleratore. Il secondo dato racconta inoltre che negli ultimi due anni il digitale ha avuto un’accelerazione sette volte più rapida che nei due anni in precedenti.

È stato registrato un picco del 75% di traffico dati in più rispetto al periodo pregresso. Oggi siamo al + 50%, che è comunque moltissimo. Questo per dire che ci sono tutta una serie di fenomeni che non stiamo ancora leggendo abbastanza. Ma se tanto mi dà tanto, nei prossimi due anni avremo ulteriori accelerazioni.

Entriamo nel merito dei contenuti: può raccontare ai lettori quali tematiche chiave saranno affrontate durante il DIGITALmeet?

Abbiamo iniziato con tre temi. Il primo è quello dell’intelligenza artificiale, con tutto ciò che c’è dietro. Privacy, cyber sicurezza, gestione del dato, learning machine. Second punto: le competenze STEM e le donne. Ci sono quattro o cinque eventi al riguardo disseminati in giro per l’Italia. Il terzo tema è proprio quello che abbiamo appena affrontato in Umbria e che affronteremo nei prossimi giorni in diverse sedi italiane, ovvero il digital divide.

È necessario provare a ricucire il paese, che secondo noi su questi temi non sarà più solo Milano, Roma, Torino o Bologna. Questi poli devono diventare trainanti anche per i piccoli borghi, che l’Umbria rappresenta bene… così come per tanti altri borghi italiani. Il nostro tessuto va ricucito non solo attraverso la connessione, ma anche tramite una cultura diversa, che passi dall’alfabetizzazione informatica e dalle nuove competenze digitali.

Nel corso della presentazione del DM avvenuta presso il Senato della Repubblica lo scorso 15 ottobre il Professor Paolo Gubitta dell’Università di Padova ha messo in evidenza il tema del gender gap presente in Italia riguardo a tecnologia, imprese e carriere al femminile: quale opinione ha maturato al riguardo?

Intanto aver appreso che dove ci sono le donne i fatturati sono incrementati è una bella cosa e un bel concetto. Poi che non sia solamente un tema nord centrico, ma che il sud non sia così malmesso come imprese femminili è anch’esso un dato interessante. Però ho anche riscontrato nei minuti successivi alla presentazione che c’è stato molto dibattito nel comitato scientifico e tra chi era presente in sala. Perché evidentemente è un tema che appassiona e che è stato ben sollecitato. Abbiamo aperto un grande dibattito, anche all’interno del nostro comitato scientifico. Ci saranno occasioni in questi giorni per tornare a parlarne.

Una parte rilevante del PNRR sarà destinata alla digitalizzazione: come si inserisce in questo contesto il programma degli eventi presenti nell’edizione 2021 del DIGITALmeet?

Nel breve termine possiamo aspettarci, a suo parere, un reale cambio di passo verso la digitalizzazione del Paese?

A proposito di sigle cito l’indice europeo DESI (Digital Economy and Society Index) che ci posiziona tra gli ultimi nelle competenze digitali. Questi sono i punti di partenza. Il PNRR è una occasione one shot, un colpo solo che possiamo giocarci nel Paese per recuperare competitività e posizioni. Ci sarà una discussione politica molto grande al riguardo, ma resta sul piatto che il PNRR prevede d’investire sul digitale e sulle relative competenze qualcosa come 40 milioni di euro. Cifre assolutamente importanti nel settore. Io credo che questo possa rappresentare un salto di qualità per la cosiddetta industria 4.0.

E dall’altra parte per i semplici cittadini, ma anche per i ragazzi più giovani, perché sono coloro che non sempre sono consapevoli dei rischi che corrono nel navigare in rete o nell’utilizzare i social network. In questo contesto serve grande attenzione per temi come la cyber sicurezza, la privacy, le fake news. E sulla difesa del digitale. Abbiamo diversi appuntamenti in calendario al riguardo in questo giorni.

Infine, terminiamo con una domanda di ampio respiro: quali sono a suo parere le sfide più grandi che dovranno affrontare gli operatori del settore digitale in Italia nei prossimi 10 anni?

In primo luogo la condizione essenziale è la connessione. Intendo dentro i luoghi di lavoro, ma anche quelle a bassa risoluzione fino al 5G, oltre a quello che potrà uscire tecnologicamente un domani.

Poi c’è una seconda parola che riguarda soprattutto la pubblica amministrazione, la quale che ci piaccia o no è il fulcro da cui passano tantissimi svecchiamenti del sistema digitale. Interoperabilità è la parola magica: serve rendere i sistemi intercomunicanti. Non possiamo chiedere come cittadini dieci volte le stesse informazioni alle varie amministrazioni pubbliche. Il terzo e ultimo punto è quello delle skills e dell’alfabetizzazione digitale. Noi abbiamo nel DIGITALmeet tantissimi digital evangelist che regalano pillole informative alla cittadinanza. Perché solo se saremo consapevoli e alfabetizzati digitalmente riusciremo a dominare culturalmente la tecnologia.

*Fonte ufficiale Blasting News.


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21 Ottobre 2021

Padova, 20 ottobre – Tanta voglia di confrontarsi di persona e da remoto, e di toccare con mano le sorprese che ci riserverà il futuro digitale. Ma anche i potenziali rischi. Nel massimo rispetto delle norme anti-Covid, l’aula Nievo dell’università di Padova al completo ha ospitato questa mattina l’incontro “Verità e menzogne dell’intelligenza artificiale. Parliamone con Pinocchio”, organizzato in occasione della nona edizione di DigitalMeet. Tanti i giovani studenti universitari padovani che hanno deciso di mettersi in fila per accedere all’evento in presenza, con i posti messi a disposizione andati ben presto esauriti. Altrettanti giovani studiosi collegati invece da remoto dal resto d’Italia, per ascoltare il dibattito tra Piero Poccianti (presidente di AIxIA), Emanuela Girardi (founder di Pop AI), Ernesto Di Iorio (ceo di QuestIT). E proprio “Pinocchio”, o meglio il robot P140, è stato tra i protagonisti della mattinata. Sviluppato dai ricercatori di QuestIT, si tratta di un Artificial Human che è in grado di dialogare in linguaggio naturale. Gli sono state date le sembianze di Pinocchio per celebrare i 140 anni dalla pubblicazione del celebre libro. “L’intelligenza artificiale diventa uno strumento indispensabile affinché il nostro intervento sulla realtà diventi sostenibile”, ha spiegato Piero Poccianti, “ma attenzione, una macchina agisce sulla base di un obiettivo che le si dice di raggiungere. L’umanità deve ragionare con attenzione sui suoi obiettivi e dovrebbe farlo con un approccio profondamente multidisciplinare”. “E’ fondamentale sviluppare sistemi antropocentrici e di farlo in maniera affidabile: nel rispetto cioè delle leggi e in linea con i principi fondamentali”, ha aggiunto Emanuela Girardi rispetto agli sviluppi dell’intelligenza artificiale. “Negli ultimi anni la tecnologia ha continuato ad evolversi”, ha invece spiegato Ernesto Di Iorio, “quello che era il web, in tutta la sua vastità, ora non ci sembra più così indispensabile. Attraverso l’intelligenza artificiale, si può ottenere un contenuto specifico attraverso una semplice domanda, come nel caso di Pinocchio. Il processo di sviluppo è in corso, le macchine dovranno interagire in maniera sempre più naturale con l’uomo, e integrare altri tipi di tecnologia in modo da comunicare anche attraverso la gestualità e il tono”. La mattinata si è conclusa con un serrato confronto tra gli studenti sui temi dell’intelligenza artificiale secondo il Protocollo «Patavina Libertas».