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6 Novembre 2023

140 eventi, più di 250 speaker, 75mila partecipanti tra presenza e online. Questi i numeri del successo riscosso dalla undicesima edizione di DIGITALmeet che già fin d’ora dà appuntamento dal 21 al 27 ottobre del 2024.

Si è conclusa l’undicesima edizione di DIGITALmeet 2023, il festival italiano diffuso sull’alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, organizzato da Fondazione Comunica. Quest’anno speaker d’eccezione come l’inventore del microprocessore e del touchscreen Federico Faggin e soprattutto esponenti del Governo che ha dimostrato particolare attenzione ai temi della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale, come il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’editoria Alberto Barachini, il sottosegretario agli Esteri, Giorgio Silli, il questore del Senato, Antonio De Poli, tanti docenti, esperti, imprenditori.

Numeri sempre in crescita, proposte e contenuti tutti incentrati sulla centralità dell’uomo rispetto alla macchina, ma con la sottolineatura del gap emerso da una specifica ricerca di “competenze digitali”, svolta con InfoCamere e l’Osservatorio delle Professioni Digitali: in Italia meno del 47% delle persone ha competenze digitali adeguate al mondo del lavoro, motivo per il quale è stata lanciata la proposta di rendere le competenze digitali competenze di cittadinanza, ovvero necessarie. La seconda proposta è quella di rendere obbligatorio l’insegnamento del digitale nelle scuole di ogni ordine e grado e “recuperare” gli over40 che non hanno competenze.

Gianni Potti, founder di DIGITALmeet, tira le conclusioni di una miriade di iniziative svolte in tutta Italia: da Bologna a Firenze, da Terni a Salerno, Taranto, Aosta e in tutto il Veneto: “DigitalMeet 2023 è arrivato a una svolta importante ha compreso in anticipo la necessità della transizione digitale. Abbiamo impiegato tantissimo tempo e risorse per spingere all’alfabetizzazione e i numeri della partecipazione al Festival ci danno ragione. Ma ora è arrivato il tempo di mettere a terra iniziative che aiutino a sviluppare le competenze digitali dei cittadini e quindi delle imprese. Queste competenze devono essere considerate imprescindibili strumenti di cittadinanza in un mondo come il nostro che si evolve velocemente. Dobbiamo fare come fu fatto negli anni 60 quando si misero le basi del boom economico istituendo la scuola media inferiore obbligatoria e si sconfisse l’analfabetismo. Oggi, per il digitale, siamo come negli anni sessanta rispetto all’alfabetizzazione di base.”

Il tema portante del 2023 è stato “Dal commodore 64 all’Intelligenza Artificiale fino al Metaverso”, segno che una parte consistente degli italiani è efficacemente al passo con i tempi e che, da decenni di pratica, ha acquisito familiarità con le nuove tecnologie. Gli incontri più partecipati, infatti, riguardavano le innovazioni più avanzate con temi caldissimi di cui si occuperanno anche il G7 in Italia con la Presidente Giorgia Meloni e la 58esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali voluta da Papa Francesco incentrata proprio sull’Intelligenza Artificiale.

Digital Meet 2023 ha portato in scena il Metaverso con vere e proprie esperienze immersive che hanno consentito di viaggiare nel tempo all’interno dello splendido Palazzo della Ragione di Padova.
Stiamo già assistendo all’utilizzo di sistemi digitali sempre più sofisticati soprattutto nel campo della prevenzione e cura delle malattie, nell’insegnamento e nella sicurezza e negli impieghi di produzione industriale. Ambito, quest’ultimo, nevralgico per il sistema delle imprese: oltre il 60% di esse ha dichiarato di aver subito un attacco informatico. Digital Meet 2023 si è occupato anche di Cybersicurezza; che significa anche grandi scenari internazionali e geopolitici e per questo all’Università di Padova si è svolto un evento on line con esperti mondiali provenienti da Cina, India, Taiwan e Australia sullo stato in Asia e Oceania e ed è stata fatta una comparazione con lo stato dell’arte dei paesi occidentali.

Digital Meet 2024 è già in cantiere. Gianni Potti promette un’edizione ancora più grande, capillare e che coinvolga sempre più pubblico nel segno dell’alfabetizzazione digitale, vera sfida Paese: “bisogna prepararsi al futuro, non temere il futuro.”


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25 Ottobre 2023

Surfing in the Future, organizzato da Digital Meet 2023, in collaborazione con Infocamere di Padova, quest’anno propone un’eccezionale panoramica condotta nell’ambito del nuovo paradigma tecnologico di “Umanesimo digitale”. Concetto che rimette al centro l’uomo nella consapevolezza acquisita che la macchina deve essere al servizio dell’Umanità. I temi sono complessi e articolati, ma affrontati con dialoghi che semplificano gli argomenti e sintetizzano le questioni più dibattute da scienziati, operatori e persone comuni.
Ad intervistare gli ospiti il giornalista Riccardo Sandre.

Giovedì 26 ottobre alle ore 18.15, va in onda il professore Angelo Avogaro, specialista in diabetologia. Racconta che negli ultimi quarant’anni sono stati fatti progressi impensabili: “oggi con sensori che si applicano sottopelle i diabetici possono monitorare in tempo reale gli andamenti della glicemia e quindi decidere quando intervenire o contattare il medico. A loro volta i medici, collegati con piattaforme informatiche, sono in grado di tenere sotto osservazione i pazienti. Di fatto questa è la medicina di prossimità.” La digitalizzazione nella medicina – ne è convinto Avogaro – aiuterà sempre di più sia i pazienti che i medici. Vanno sviluppate ricerche e applicazioni, secondo il diabetologo, perché in futuro il 70% della popolazione mondiale abiterà aeree urbane e questi agglomerati comportano lo sviluppo di malattie croniche non trasmissibili (obesità, cancro, diabete) che, ad esempio, attraverso la “sensoristica” possono essere contenute con la prevenzione e la misura della “camminabilità” di ogni città o centro urbano. Inoltre con l’Intelligenza Artificiale saranno monitorabili i fattori di rischio e quindi sarà più facile intervenire anche sull’urbanistica. Insomma esempi concreti, già in parte presenti, di come l’uomo può tornare al centro dell’attenzione dopo molto, e false, ubriacature sulle tecnologie che, invece, non sono altro che uno strumento per vivere meglio, e magari più a lungo e in buona salute.

Ma per usare le nuove tecnologie; dall’Intelligenza Artificiale al Metaverso, servono le infrastrutture. Così Alberto Sperandio (in onda lunedì 30 ottobre alle 18.15) di Open Fiber, racconta di come l’Italia stia lavorando a una rete a banda larga in fibra ottica che arrivi anche nei comuni più difficili. Finora in Italia ci sono 14 milioni circa di abitazioni cablate e in Veneto il 76% dei comuni ha la fibra ottica. L’obiettivo, spiega Sperandio, è quello di “navigare a una velocità mai raggiunta prima”, ma soprattutto connettere scuole, aziende, uffici pubblici e case proprio per poter, poi, veicolare servizi e anche intrattenimento. Open Fiber sta infatti realizzando nelle cosiddette “aree bianche” oggetto dei tre bandi Infratel, un’infrastruttura che punta a ridurre il divario digitale fornendo servizi di connettività a banda ultra larga in oltre 7 mila comuni in tutta Italia. Si pensi, ad esempio, alla possibilità dello smart working o, appunto, della telemedicina che possono funzionare con reti capaci di arrivare a una velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo e che abilita una vera rivoluzione digitale.

Che significa, come ha illustrato anche Gianni Dal Pozzo (in onda venerdì 27 ottobre alle 18.15), consulente aziendale, presidente di Alumni e amministratore delegato Considi, mettere anche le imprese nelle condizioni di investire in innovazione digitale. “Le aziende”, ha spiegato Dal Pozzo “sono consapevoli del ruolo delle tecnologie. Più del 70% hanno implementato e iniziato processi di trasformazione digitale, anche se siamo appena appena gli inizi.” Negli ultimi anni c’è stata fiducia e una buona performance grazie anche agli incentivi previsti dal Piano 4.0, ma ora siamo in un “periodo di transizione”. Il Piano 5.0 presentato dal nuovo Governo, dal ministero del Made in Italy, ha giustamente ribaltato il paradigma precedente e “rimesso l’uomo al centro. Ora siamo in attesa dello stanziamento dei 4 miliardi del nuovo Piano. Tra l’altro la “congiuntura si è complicata con due guerre in corso e le impennate dell’inflazione.” Soprattutto il Nordest d’Italia che è fornitore della Germania che, di fatto, è in recessione tecnica. Il Pnrr che prevede 6 miliardi di euro per la digitalizzazione delle imprese, e anche i progressi della digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione, potrebbe favorire un rilancio, ma sono soldi che, probabilmente, “andranno soprattutto alle grandi imprese” perché sono incentivi connessi con investimenti per la “sostenibilità”. Le piccole imprese, consiglia Dal Pozzo, “dovrebbero puntare di più sulle risorse umane e la formazione digitale” anche perché gli imprenditori sono consapevoli che senza le nuove tecnologie si rischia di finire fuori mercato. “Va bene parlare di tecnologia blue e green, digitale e sostenibile – conclude – ma saperla applicare e gestire è tutta un’altra storia.”

A “Surfing for future” anche ex campioni dello sport. Marco Marin (in onda sabato 28 ottobre alle 18.15), già parlamentare della Repubblica, campione mondiale ed olimpico di scherma, racconta esperienze personali con i social, la comunicazione politica e il cambio “di epoca” che tutti noi, in definitiva, abbiamo vissuto negli ultimi vent’anni. “E’ cambiata la comunicazione politica – racconta Marin – una volta si utilizzavano i “santini”, i bigliettini dei candidati che si distribuivano a mano. Ora non esistono quasi più. Molto più veloce, efficace e ampia la comunicazione dei social.” Certo, ammette Marin, il “contatto personale” è preferibile, ma le regole del gioco si sono evolute e sono cambiate. Le tecnologie, in questo ambito, “stanno cambiando la vita di tutti noi, e la cambieranno sempre di più.” Anche nello sport sono cambiati i modi di allenarsi e monitorare le prestazioni.

Conferma che viene anche da un altro campione mondiale ed olimpico: Rossano Galtarossa (in onda domenica 29 ottobre alle 18.15), campione di canottaggio: 166 medaglie d’oro, 59 d’argento e 26 bronzi. “Le nuove reti di comunicazione – dice – fanno stare in community internazionali dove si possono scambiare dati e pareri come se si fosse di persona. Si condividono esperienze che un tempo, forse, non si conoscevano neppure.” Questo aumenta la competitività, ma accresce anche la capacità di tecnici e atleti di progredire. E’ come se fosse passata “un’era geologica” anche negli attrezzi e nell’abbigliamento. “Quando ho cominciato io – osserva Galtarossa – si usavano la maglietta di cotone e i remi in legno. Oggi l’abbigliamento è ipertecnologizzato e i remi sono in fibra di carbonio e materiali compositi.” Aspetti positivi che, però, esigono effettivamente il recupero dell’umano: “vedo in molti spogliatoi”, conclude il campione, “giovani atleti che, molto spesso, non parlano tra di loro, ma piuttosto stanno a testa china sul cellulare. Questo è un aspetto negativo di questo modo di stare in rete che andrebbe corretto.”


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20 Ottobre 2023

Il team di Uqido ha lavorato intensamente per portare nel metaverso il “Salone” del Palazzo della Ragione di Padova, permettendo a tutti di esplorare virtualmente questo importante luogo storico e le bellezze artistiche in esso contenute.

Vengono riprodotti in scala reale, infatti, non solo la grande sala pensile, una delle più grandi al mondo, con i suoi cicli di affreschi, ma anche il grande cavallo ligneo, il Pendolo di Foucault, la Pietra del Vituperio e altri elementi significativi.

I contenuti multimediali ripercorreranno la storia del palazzo e delle sue bellezze, dando un focus anche sulle funzioni svolte da quest’edificio nel corso dei secoli.

Nondimeno, la visita virtuale consente di arricchire l’esperienza del visitatore con alcuni contenuti e funzionalità extra, come partecipare a conferenze online direttamente dal metaverso, venire teletrasportati in diverse aree per osservare i dettagli degli affreschi da una posizione di privilegio altrimenti non accessibile e molto altro ancora.

Questo progetto vuole infatti rappresentare un passo avanti nella fusione tra tecnologia e patrimonio culturale, offrendo un modo nuovo e avvincente per esplorare e apprezzare la storia e l’arte.

Invitiamo tutti a immergersi in questa esperienza unica e a scoprire il Salone del Palazzo della Ragione come non lo avete mai visto prima:

https://www.spatial.io/s/Digital-Meet-Palazzo-della-Ragione-65281a8e8e6f97b01937a38f?share=0
 

UQIDO è un’azienda composta da esperti in tecnologie digitali e progettazione software. Dal 2010 accompagnamo i nostri clienti nella transizione digitale. Costruiamo prodotti e applicazioni per aziende di ogni dimensione, dalla PMI alle multinazionali. Con una solida base di ingegneri del software, disponiamo di diversi team specializzati in tecnologie emergenti come Computer Vision, Augmented & Virtual Reality, Internet of Things, Artificial Intelligence & Machine Learning e Blockchain. Utilizziamo anche framework di progettazione come Human Centered Design, Neuroscience, Design Sprint, User Research e Agile/Scrum Development.
Il nostro valore aggiunto risiede nell’incrocio tra la nostra competenza nelle tecnologie emergenti e la nostra esperienza e comprensione del mercato dei nostri clienti. Ogni prodotto che sviluppiamo è il risultato di una progettazione condivisa della soluzione tecnologica, dove lavoriamo a stretto contatto con il cliente per definire la migliore soluzione per le sue esigenze e per gli utenti.I settori di riferimento per le nostre attività includono il Biomedicale, il Retail, il Fintech, l’Export/Logistica, l’Industria, la Didattica e l’Agritech. La nostra visione è quella di creare un ecosistema in cui le tecnologie sono al servizio di aziende e individui.”
Gianpaolo Greco è il Direttore dell’XR Business Unit di UQIDO, il reparto specializzato nella creazione di esperienze immersive, tra cui realtà virtuale, realtà aumentata e metaverso. Gabriele Gentile ricopre il ruolo di HEAD of Marketing di UQIDO.


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16 Ottobre 2023

Sabato 14 ottobre, è stato scritto e redatto “Il Manifesto di Piediluco”, un documento che contiene le linee programmatiche per sostenere la trasformazione digitale del Paese agendo sulla diffusione delle tecnologie e sullo sviluppo delle competenze digitali per tutte le fasce della popolazione. «Il nostro obiettivo – ha affermato Gianni Potti – è quello di passare dall’educazione di massa ad un’educazione su misura per ogni studentessa e studente, ordinata rispetto ad un quadro di riferimento internazionale e nazionale. Assisteremo ad una evoluzione del concetto di Stem (Science, technology, engineering and mathematics) a quello di Steam (Science, technology, engineering,arts and mathematics) e ad un incremento della richiesta di queste competenze da parte delle imprese».

Scarica il Manifesto di Piediluco


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13 Ottobre 2023

IL SENATORE ANTONIO DE POLI E IL FONDATORE GIANNI POTTI AVVIANO QUESTA EDIZIONE SU COMPETENZE DIGITALI =
COMPETENZE DI CITTADINANZA
A dare il la è stato il senatore Antonio De Poli che, presentando Digital Meet 2023, ha sottolineato il grazie a chi lavoro sull’Intelligenza Artificiale e alla digitalizzazione diffusa come “competenza di cittadinanza”, ma ha altrettanto sottolineato che “la persona umana resta e sarà sempre insostituibile.” “La vita umana”, ha detto De Poli, “è la cosa più importante che abbiamo” e ha fatto anche riferimento a quanto sta succedendo in Medio Oriente, a dimostrazione che solo l’Umanità può impegnarsi per i valori come la pace, della convivenza e dell’evoluzione di tutti i popoli.
Gianni Potti, fondatore di Digital Meet, che è arrivato all’undicesima edizione, ha riaffermato l’obiettivo della manifestazione nazionale che è quello della “digitalizzazione di massa” e ha lanciato l’idea – come è stato quando il legislatore introdusse la scuola obbligatoria per eliminare l’analfabetismo – di una proposta di Legge per introdurre nelle scuole italiane l’obbligo dell’insegnamento delle competenze digitali e il recupero per quelle che non hanno le competenze e sono in età adulta. Alcuni operatori, presenti negli incontri Digital Meet, esperti di intelligenza artificiale, metaverso e biomatematica. Tutti hanno espresso la convinzione che “le tecnologie, come anche l’AI e la digitalizzazione in genere, sono al servizio dell’uomo e non viceversa.”

Alla presentazione è intervenuto il professor Paolo Gubitta, ordinario di Organizzazione aziendale all’Università di Padova, che ha illustrato una ricerca condotta all’interno di Digital Meet 2023 e che ha approfondito la situazione delle competenze digitali nel settore privato in tutta Italia.

DIGITAL MEET
Digital Meet è portatore di un approccio “friendly” alla digitalizzazione e alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale: per diffondere le  competenze digitale non bisogna averne paura. Tema portante del 2023: “Dal Commodore 64 all’Intelligenza artificiale fino al Metaverso”. Ovvero come abbiamo imparato dai vecchi computer a fare cose elementari che, allora sembravano mirabolanti, a come continueremo a utilizzare sempre nuove soluzioni per lo sviluppo umano. Quest’anno, dalla Campania alla Valle d’Aosta, dal Lazio al Veneto, dall’Emilia-Romagna alla Basilicata, sono previsti oltre 130 eventi con 220 relatori che affronteranno il tema dell’Intelligenza artificiale, digitalizzazione e Metaverso. Il loro impiego nella sanità, pubblica amministrazione, nelle aziende e nella formazione. Ma anche come tutto questo viene gestito e vissuto nei diversi continenti. Questa volta sarà approfondito lo stato delle cose in Asia: dialogheranno i principali esperti di
sicurezza informatica e IA provenienti dalla Cina, dall’India, dall’Australia e da Taiwan.

FEDERICO FAGGIN: “5.0”
Al Teatro Olimpico di Vicenza, il 22 ottobre ci sarà una lezione magistrale inedita su “5.0” di Federico Faggin, fisico, scienziato inventore del primo microprocessore al mondo. Tra i relatori Nello Cristianini informatico, docente della University of Bath in Gran Bretagna, Chia-Mu Yu, docente di sicurezza informatica della National Yang Ming Chiao Tung University, Jacopo Pantaleoni, esperto in calcolo ad alte prestazioni con un lungo trascorso a NVIDIA corporation e autore del libro The Quickest Revolution: An Insiders e tantissimi altri ospiti.

DIECI ANNI DI DIGITAL MEET
Digital Meet, da dieci anni, promuove l’alfabetizzazione digitale di cittadini e imprese e ha una consolidata rete di utenti raggiunti; circa 1 milione, con oltre 3.000 speackers coinvolti, un migliaio di eventi proposti in tutta Italia e centinaia di partner. Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di Digital Meet racconta che “ogni anno si sono aggiunti al Festival digitale nuovi territori fino a raggiungere tutte le regioni italiane. E’ con molta soddisfazione che abbiamo traguardato i primi dieci anni e ora continuiamo con più decisione nel nostro obiettivo di unire i diversi tessuti imprenditoriali e sociali del Paese nel dare nuovo slancio alla diffusione della ricerca  scientifica e tecnologica e all’implementazione di nuove tecnologie. Tutto questo è reso possibile grazie al lavoro, soprattutto volontario, di tantissime
persone: dal Comitato Scientifico alle Sezioni Regionali di Fondazione Comunica, dagli “Ambassador” e “Digital Evangelist” sparsi per tutta Italia e che sono l’anima del Festival, dediti alla divulgazione e alla condivisione diffusa del sapere digitale.”


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6 Ottobre 2023

Da questa edizione di Digitalmeet oltre che una grafica più moderna, per aiutare a muoversi tra i tantissimi eventi arrivano i colori, almeno per distinguere a grandi linee il settore digitale di cui vogliamo sapere di più. Ovviamente il Programma lo trovate in home page del sito www.digitalmeet.it.

Tutto il resto, iscrizione gratuita agli eventi compresa, sono immutate, incluso l’utilizzo di eventbrite per prenotare il posto preferito…!

Ma ecco una mini guida sui colori:

La digital Transformation è GIALLA, Stem ed Education FUCSIA, Metaverso VIOLA, Sostenibilità VERDE, Cyber Security Industria 4.0 e Intelligenza artificiale è BLU.

Poi ci sono altre tematiche dove è stato attribuito un colore di default, ma trequarti degli eventi sono assimilabili al colore

E allora ben venga il colore a rendere ancora più luminosa l’adizione 11 di DIGITALMEET !!!

 

 


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4 Ottobre 2023

All’Università di Padova cultura immersiva.
A Roma, al Senato, Intelligenza Artificiale e Metaverso

L’Undicesima edizione di Digital Meet si terrà dal 23 al 28 ottobre 2023 in decine città di tutta Italia. Il 13 ottobre la nuova edizione sarà presentata in sala Nassyria, al Senato della Repubblica, alla presenza del Senatore questore Antonio De Poli. Tema dell’incontro: “Dal Commodore ‘64 all’Intelligenza Artificiale fino al Metaverso.” Il convegno sarà aperto da Gianni Potti,  presidente di Fondazione Comunica e founder di Digital Meet.

Questa mattina all’Università di Padova, Gianni Potti, il professor Alessandro Sperduti, docente di biomatematica e Intelligenza Artificiale e il presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono, hanno presentato i contenuti del Festival 2023. E’ stata presentata, per la prima volta, da “Uqido” anche una mappatura dettagliata dell’intero Palazzo della Ragione di Padova che diventerà teatro di un’esperienza immersiva in Metaverso; uno spazio virtuale persistente che sarà aperto al pubblico.

Digital Meet, da dieci anni, promuove l’alfabetizzazione digitale di cittadini e imprese e ha una consolidata rete di utenti raggiunti; circa 1 milione, con oltre 3.000 speakers coinvolti, un migliaio di eventi proposti in tutta Italia e centinaia di partner e “ambassador”. Quest’anno gli eventi sono in molte città: Terni, Bologna, Firenze, Belluno, Udine, Aosta, Potenza, Napoli e altre ancora.
Sono previsti oltre 130 eventi con 220 relatori che affronteranno il tema dell’Intelligenza Artificiale, digitalizzazione e Metaverso in ogni sfaccettatura. Il loro impiego nella sanità, pubblica amministrazione, nelle aziende e nella formazione e intrattenimento. Ma anche come tutto questo viene gestito e vissuto nei diversi continenti. Questa volta sarà approfondito lo stato delle cose in Asia: dialogheranno i principali esperti di sicurezza informatica e IA provenienti dalla Cina, dall’India, dall’Australia e da Taiwan. Tra i relatori Nello Cristanini informatico, docente della University of Bath in Gran Bretagna, Chia-Mu Yu, docente di sicurezza informatica della National Yang Ming Chiao Tung University, Jacopo Pantaleoni, esperto in calcolo ad alte prestazioni con un lungo trascorso a NVIDIA corporation e autore del libro The Quickest Revolution: An Insider’s e tantissimi altri ospiti. A Vicenza terrà una lezione magistrale il fisico, padre del microchip, Federico Faggin che per la prima volta affronterà il tema del 5.0.  Dal 23 al 28 ottobre i temi saranno, tra l’altro, da AI & Security, Opportunità e Rischi dell’Intelligenza Artificiale, Le macchine intelligenti, La rivoluzione quantistica, Come fidarsi dell’AI, Applicazioni nelle neuroscienze e Personalizzazione diagnosi e cura in età pediatrica con l’AI.

Gianni Potti ha detto che in questi primi dieci anni è stato fatto lo sforzo di “alfabetizzare gli italiani alla digitalizzazione, ora si apre una nuova fase verso la vera e propria acculturazione.  La competenza digitale”, ha spiegato Potti, “dovrebbe essere considerata come competenza di cittadinanza. Oggi chi non è in grado di saper usare un cellulare o di affrontare con un minimo di sapere digitale situazioni quotidiane: acquistare un biglietto del treno o dell’autobus, prenotare una visita medica, richiedere documenti alla Pubblica Amministrazione e quant’altro, è come se vivesse in un contesto arretrato e con garanzie di cittadinanza diminuite. Dobbiamo fare in modo che le competenze digitali siano considerate come una necessità e non un’opzione e fare scelte come quando, agli inizi degli anni Sessanta, si introdusse la scuola media inferiore obbligatoria per tutti. La competenza digitale è, ormai, una competenza di cittadinanza.”

Un’indagine di Digital Meet rivela che oggi quasi tutti abbiamo sentito parlare di Intelligenza Artificiale (96%, +14 punti dal 2019). Otto su dieci dei cosiddetti boomer conoscono il tema. Ma non tutti vedono l’IA come qualcosa di positivo. A preoccupare sono soprattutto le sue implicazioni nel lavoro (37%) e nei rapporti di forza uomo-algoritmo (35%).


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27 Settembre 2023

Essere smart è un modo di essere. La rivoluzione è già avvenuta e la “città del futuro” è più vicina di quanto possiamo immaginare. Anzi, la città diffusa è già ovunque… nel mentre viviamo il passaggio dall’analogico al digitale, ormai la quinta rivoluzione industriale, quella dell’immersivo, quella dell’esperienzale.

Nel digitale tutto è interconnesso, tutto è – è sarà sempre di più –  una piattaforma di relazioni con la propria narrazione nel contempo, locale e globale, singolare e universale. La comunicazione anticipa i tempi ed ecco che oggi parliamo e viviamo la cd “crossmedialità” mezzi diversi per fruire di informazioni, divertimento etc

Va anche detto che molti, per non dire tutti, hanno paura del digitale, dell’AI, perché non sanno di cosa stiamo parlando…  perché apre al post umano, perché nel frattempo siamo entrati nell’era della consapevolezza. Ai tanti conservatori e resilienti, dite pure che “niente sarà più come prima”

Ma occhio a non sbagliare obiettivo…! Non si tratta di un problema di tecnologia: il digitale non è una questione né tecnica, né tecnologica, è un modo di essere, un modo di pensare, una cultura condivisa. Un modo di attrezzarsi mentalmente per un mondo diverso che cambia ogni giorno. Pensate che si prevede che nel 2030 l’80% della popolazione sarà di 8,6 miliardi e vivrà in città: si stanno formando almeno cinquanta megalopoli con un numero di abitanti spropositato, dai 60 ai 100. Pensate di poter chiedere abbassando il finestrino, dov’è la piazza principale, dove si trova il municipio? Queste megalopoli trapassano i confini tradizionali di ciò che sino ad oggi abbiamo chiamato non solo città ma anche nazione.

I mutamenti saranno tanti. Pensiamo al possibile indotto dall’IoT (Internet of Things) o delle applicazioni possibili nei vari settori della gestione pubblica che saranno più invasivi di quanto si pensi. L’IoT non è il domani è già l’oggi. E’ urgente valutare cosa potrà accadere della mobilità sia urbana che territoriale. Mobilità che modificherà nel breve periodo gli assetti spaziali (e quindi le città e i territori) e per molti aspetti, anche i modi di vita e le relazioni sociali, per questo si parlerà sempre più di smart land.

Immaginiamo banalmente cosa accadrà nel momento nel quale nessuno comprerà per sé una automobile, visto che potrà con il proprio iPhone chiamarne una di servizio autoguidata alla quale ordinare: portami di qua o di là. Fantascienza? Assolutamente no! Il processo è già in atto ed è velocissimo. Cosa accadrà delle strade, delle autostrade, degli spazi pubblici? Avremo ancora bisogno dei garages? E cosa succederà alle relazioni intersoggettive quando i bambini potranno liberamente giocare negli spazi pubblici non essendoci più il pericolo delle automobili? Sembrano cosa banali, ma non lo sono affatto: cambiano i rapporti tra le persone e i modi di vivere.

Cambiamento profondo e inevitabile. Pensiamo a cosa succederà nel momento nel quale − e anche questo accadrà tra poco tempo − potremmo entrare in un negozio per acquistare un oggetto che ci piace e il commesso ci chiederà di aspettare per produrlo con la stampante 3D, magari con delle varianti a nostro piacere? Quel negozio avrà un magazzino? Certamente No! e forse nemmeno un commesso, ma potremo dialogare con un robot. Fantascienza sì dirà. Assolutamente no! Si guardino in internet le interviste a Sophie. La stupefacente velocità dei cambiamenti nei modi di produzione, distribuzione e scambio e della conseguente modalità dei consumi privati e collettivi, prevede anche una più veloce capacità di prefigurazione e di progettualità e questo ha bisogno di un pensiero libero (smart) e non di ciò che “resiste”. Il vero pericolo oggi è ciò che resiste che, ahimè! sta in tutti noi.


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18 Settembre 2023

Prosegue il conto alla rovescia per DIGITALmeet 2023!

E ad oggi siamo arrivati a un mese dal primo evento previsto domenica 22 ottobre a Vicenza. Ma non sveliamo le sorprese – che sono tante – piuttosto andiamo a capire meglio come evolve l’intelligenza artificiale e come decolla il metaverso…

Doverosa premessa, DIGITALmeet 2023 discuterà di questi ed altri temi tecnologici ed etici, ma offrirà al nostro pubblico le famose “due campane”… Ovvero chi la pensa in un modo e chi in un altro. E dal dibattito che faremo in tante occasioni ognuno di noi si farà la propria idea, o magari avrà più confusione di prima. Ma come diciamo da tempo, l’importante è surfare l’onda e non esserne travolti… In una parola è fondamentale che ognuno (magari grazie alle opportunità di grande livello che offre DIGITALmeet ) si faccia la propria idea su quel determinato argomento.

A tal proposito, cosa pensano gli italiani dell’intelligenza artificiale (fonte SWG)?

Oggi quasi tutti abbiamo sentito parlare di IA (96%, +14 punti dal 2019). Giovani più esposti al tema, capace però di catturare l’attenzione anche di 8 Boomer su 10. Insomma il tema è nelle teste egli italiani. Ma non tutti la vedono positiva, anzi ci scuote e preoccupa soprattutto per le sue implicazioni nel lavoro (37%) e nei rapporti di forza uomo-algoritmo (35%). Va anche detto che c’è più ottimismo tra i più giovani e questo fa ben sperare per il futuro.

ChatGPT è però il simbolo di una generazione di IA che promette di assisterci nella creatività e non soltanto nell’automazione di processi ripetitivi. Un nuovo paradigma, che divide l’opinione pubblica: il 51% continua a considerare la creatività un baluardo dell’Uomo, l’altra metà non esclude che le IA generative possano arrivare a competere con l’estro umano. Tra chi ha provato ChatGPT, 1 su 3 ritiene che già oggi la sfera della creatività debba ritenersi contesa.

A tal proposito l’esperienza con Chat GPT è vista dai più con curiosità ed interesse (circa il 70%). Ma 1 su 2 ha sperimentato emozioni negative, tipo scetticismo, delusione, frustrazione, sfiducia, sospetto, preoccupazione.

Come sempre di fronte al cambiamento e alle novità, tendiamo ad essere abbastanza conservatori e perplessi di fronte al nuovo. Ma stavolta, ci scommetterei, è solo questione di tempo e tutti noi cercheremo il lato bello dell’AI. Quello che aiuta la medicina e la telemedicina, quello che fa imparare più in fretta le cose e ci aiuta pure a studiare ed approfondire, quello che aiuta il commercio e il turismo, quello che rimette l’uomo al centro e ci offre un futuro migliore.


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19 Luglio 2023

Vuoi navigare in rete senza incorrere in spiacevoli inconvenienti e proteggendo la tua privacy?

Partecipa al laboratorio giovedì 20 luglio di Alfabetizzazione Digitale presso la Biblioteca Comunale di Montebelluna.

Navigare in rete senza restare intrappolati è una lezione di alfabetizzazione digitale nata per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di utilizzare il web in maniera sicura, proteggendo i propri dati. L’utilizzo sempre più frequente di piattaforme online, app, etc possono esporre i nostri dati personali e non a furti: per questo motivo è importante capire perché e soprattutto in che modo è possibile restare connessi senza rinunciare alla propria sicurezza. Dati, privacy, password diventano, quindi, gli argomenti centrali dell’evento di alfabetizzazione digitale. Grazie ad una spiegazione dei concetti chiavi e alla condivisione di buone pratiche, vogliamo fornire strumenti utili per non restare intrappolati nella rete.

L’incontro è gratuito previa iscrizione.

Iscrizioni: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-innovationlab-marca-trevigiana-digitalmeet-navigare-in-rete-666894618757