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17 Dicembre 2024

Articolo di Luca Giuman

In un mondo sempre più interconnesso e tecnologicamente avanzato, l’inclusività nella progettazione delle tecnologie è diventata una questione cruciale. Questo potenziometro, che agisce su tutti e tre i canali – economico, sociale e tecnologico – garantisce che le tecnologie siano sviluppate in modo equo e senza perpetuare bias o esclusioni. Coinvolgere diverse comunità nella progettazione delle tecnologie aiuta a creare strumenti che rispondano ai bisogni di tutti e non solo di una minoranza privilegiata.

La necessità di un approccio inclusivo
La tecnologia ha il potenziale di trasformare le nostre vite in modi straordinari, ma solo se è progettata con un approccio inclusivo. Troppo spesso, le tecnologie vengono sviluppate senza considerare le esigenze di tutte le comunità, portando a esclusioni e disuguaglianze. Un approccio inclusivo alla progettazione delle tecnologie significa coinvolgere persone di diverse etnie, generi, età, abilità e background socio-economici nel processo di sviluppo. Questo non solo garantisce che le tecnologie siano accessibili a tutti, ma promuove anche l’innovazione, poiché diverse prospettive possono portare a soluzioni più creative e efficaci.

Bias nella tecnologia: un problema persistente
Uno dei principali ostacoli all’inclusività nella progettazione delle tecnologie è il bias. I bias possono essere introdotti in vari modi, ad esempio attraverso i dati utilizzati per addestrare gli algoritmi o attraverso le decisioni prese dai progettisti. Questi bias possono portare a tecnologie che discriminano determinate comunità o che non rispondono adeguatamente alle loro esigenze. Ad esempio, i sistemi di riconoscimento facciale hanno dimostrato di avere tassi di errore più elevati per le persone di colore rispetto a quelle bianche. Per affrontare questo problema, è essenziale adottare pratiche di progettazione etica e inclusiva, che considerino e mitighino i bias fin dalle prime fasi dello sviluppo.

Coinvolgere le comunità nella progettazione
Coinvolgere le comunità nella progettazione delle tecnologie è un passo fondamentale per garantire l’inclusività. Questo può essere fatto attraverso vari metodi, come workshop partecipativi, sondaggi e focus group. L’obiettivo è raccogliere input e feedback da una vasta gamma di utenti potenziali, in modo da comprendere meglio le loro esigenze e preoccupazioni. Inoltre, è importante che le comunità siano rappresentate nei team di progettazione e sviluppo, in modo che possano influenzare direttamente le decisioni e le priorità.

Benefici dell’inclusività nella progettazione
L’inclusività nella progettazione delle tecnologie non è solo una questione di giustizia sociale, ma porta anche a numerosi benefici pratici. Tecnologie più inclusive tendono ad essere più user-friendly e accessibili, il che può aumentare la loro adozione e successo sul mercato. Inoltre, un approccio inclusivo può aiutare a prevenire problemi legali e reputazionali legati alla discriminazione e all’esclusione. Infine, coinvolgere diverse comunità nella progettazione può portare a innovazioni che altrimenti non sarebbero state possibili, poiché diverse prospettive possono stimolare nuove idee e soluzioni.

Esempi di progettazione inclusiva
Ci sono numerosi esempi di progettazione inclusiva che dimostrano i benefici di questo approccio. Ad esempio, Microsoft ha sviluppato il controller Xbox Adaptive, un dispositivo progettato per essere utilizzato da persone con disabilità. Questo controller è stato sviluppato in collaborazione con la comunità dei disabili, raccogliendo feedback e input per garantire che rispondesse alle loro esigenze. Un altro esempio è il progetto di Google per migliorare l’accessibilità dei suoi prodotti, come Google Maps, per le persone con disabilità visive. Questi esempi dimostrano come un approccio inclusivo possa portare a tecnologie più accessibili e utili per tutti.

Conclusione
In conclusione, l’inclusività nella progettazione delle tecnologie è un potenziometro essenziale per garantire che le tecnologie siano sviluppate in modo equo e senza perpetuare bias o esclusioni. Coinvolgere diverse comunità nella progettazione delle tecnologie aiuta a creare strumenti che rispondano ai bisogni di tutti e non solo di una minoranza privilegiata. È tempo di adottare un approccio inclusivo alla progettazione delle tecnologie, per promuovere l’equità, l’innovazione e il benessere collettivo.


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11 Dicembre 2024

E’ in arrivo un nuovo evento sul tema Smart City: Videosorveglianza e Privacy: approccio pratico tra normativa, impatto privacy, AI e cybersecurity, seminario pratico di approfondimento e applicazione in programma martedì 17 dicembre.

Agli sviluppi tecnologici non sfugge la videosorveglianza, che vede crescere algoritmi di intelligenza artificiale sempre più complessi e invasivi della privacy.
La città intelligente è sempre più un sistema cyberfisico dove cresce l’integrazione con sistemi avanzati di videosorveglianza, come quelli basati sulla videoanalisi, principalmente per finalità di sicurezza urbana, ma anche di monitoraggio del traffico veicolare e persino sorveglianza rifiuti.
ll convegno, dal taglio narrativo dinamico e stimolante, si propone di far acquisire ai partecipanti un inquadramento che spazia tra disciplina di protezione dei dati, DPIA, innovazione tecnologica, complessità normative, applicative. Tutti elementi indispensabili per una moderna progettazione integrata che valorizzi l’impiego delle migliori tecnologie al servizio della smart city.

Scopri il programma dell’evento


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29 Novembre 2024

Si è conclusa la Startup Marathon, il contest per startup organizzato da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, con una cerimonia tenutasi martedì 26 novembre presso la sede UniCredit di Milano. Tra le oltre 60 startup e PMI innovative, provenienti da incubatori, acceleratori, centri di ricerca e università di tutta Italia, sono state selezionate dieci finaliste da una giuria composta da imprenditori, investitori ed esperti del settore.
Le dieci startup finaliste, operanti in settori quali intelligenza artificiale, materiali innovativi, nutraceutica, agritech, healthcare, gaming, mobilità elettrica e innovazione medica, hanno concorso per l’accesso al programma di accelerazione UniCredit Start Lab.

La vittoria finale è andata a Soundsafe Care, supportata dal Polo Tecnologico di Navacchio. La startup ha sviluppato un dispositivo che, tramite ultrasuoni focalizzati, offre una soluzione non invasiva e senza farmaci per il trattamento del cancro al fegato, riducendo così complicazioni e costi ospedalieri. Grazie a una tecnologia avanzata di imaging e automazione, il dispositivo migliora la precisione del trattamento e accorcia i tempi di intervento. Soundsafe Care ha inoltre vinto il premio per la migliore startup a maggioranza femminile, che le permette di partecipare al programma di internazionalizzazione BoostHerUp, promosso da Area Science Park.

Al secondo posto si è classificata un’altra startup med-tech, la torinese Impavid, candidata al contest da G-Factor, incubatore della Fondazione Golinelli. Impavid ha sviluppato un innovativo patch cardiaco biodegradabile per contrastare l’insufficienza cardiaca post-ischemica. Questo patch biomimetico e bioriassorbibile ricrea la struttura del tessuto miocardico, favorendo il recupero delle cellule e adattandosi al ritmo del cuore. Destinato inizialmente agli interventi di bypass, rappresenta una soluzione sicura e meno invasiva, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Con un forte potenziale nei mercati USA ed Europa, il prodotto risponde alla crescente domanda di tecnologie avanzate in cardiologia.

Al terzo posto si è classificata la leccese BeadRoots, supportata da Eatable Adventures. BeadRoots sviluppa un idrogel naturale e biodegradabile derivato dalle alghe, capace di trattenere e rilasciare l’acqua in modo efficiente, migliorando la produttività agricola e riducendo gli sprechi idrici, soprattutto nelle aree colpite dalla siccità. Rispetto ai prodotti sintetici, questo gel è ecologico e supporta i microrganismi del suolo senza impatti negativi.

Le startup vincitrici avranno inoltre la possibilità di accedere in via privilegiata alla preselezione per la missione nazionale al CES di Las Vegas.


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20 Novembre 2024

Prosegue la serie di eventi DIGITALmeet sul tema della Smart City: il 9 dicembre l’appuntamento è al Teatro della Tosse di Genova con La città ti guarda videosorveglianza, protezione dei dati e cybersecurity nell’ecosistema urbano di una smart city, evento organizzato da Ethos Media Group.

“La città ti guarda” non è semplicemente un seminario, ma un’opportunità per esplorare il futuro delle nostre città. Esperti, innovatori e professionisti del settore si incontreranno per tracciare un percorso verso città più sicure, connesse e consapevoli dell’importanza dei dati nella vita quotidiana.

La città intelligente si sta trasformando sempre più in un sistema cyberfisico, dove si intensifica l’integrazione con soluzioni avanzate di videosorveglianza, come quelle basate sulla videoanalisi. Questi sistemi, nati principalmente per la sicurezza urbana, sono utilizzati anche per monitorare il traffico veicolare, solo per citarne alcuni, e per il controllo degli accessi alle infrastrutture.

Il convegno, caratterizzato da un approccio narrativo e dinamico, offrirà ai partecipanti una panoramica che spazia dalla protezione dei dati (DPIA), all’innovazione tecnologica, passando per le sfide normative e applicative. Questi aspetti sono fondamentali per una progettazione moderna ed integrata, che valorizzi l’utilizzo delle migliori tecnologie al servizio delle Smart City.

L’innovazione non si ferma qui: le Smart City necessitano di infrastrutture avanzate di cyber security e soluzioni di Urban Security che uniscano le tecnologie più innovative per garantire una città sicura e resiliente.

Per maggiori informazioni e iscrizioni clicca qui


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30 Ottobre 2024

Si chiude la dodicesima edizione di DIGITALmeet, promosso da Fondazione Comunica, con la conferma della missione che il Festival si era riproposto all’origine: portare in tutta Italia la cultura e il linguaggio del digitale. Quest’anno non sono mancate le riprove: da Bologna a Roma, da Salerno a Terni, da Trento a Bari a Torino. In ogni regione sono state proposte iniziative nuove e di grande livello. Sorprendenti le partecipazioni anche nei piccoli centri: a Cavarzere, in provincia di Venezia, centinaia di persone – giovani e meno giovani – hanno partecipato ai dibattiti e animato l’inaugurazione dei laboratori di domotica e robotica all’Istituto Marconi. La Fondazione Saccone di Montecorvino Pugliano (Salerno), nell’ambito del progetto “EduCare”, ha organizzato un “Kid Coding Lab” al quale hanno partecipato decine di bambini di età tra i 10 e 14 anni. Progetto che prosegue da anni in partnership con DIGITALmeet, finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Gianni Potti, ideatore e fondatore di DIGITALmeet, commenta: “la nostra sfida è l’alfabetizzazione digitale. Siamo partiti 12 anni fa, quando non era proprio di moda occuparsi di questi temi, compresa l’Intelligenza Artificiale, ma siamo fieri di essere arrivati fino ad oggi perché vedo un proliferare di iniziative, anche nei piccoli centri: segno che la diffusione sta diventando capillare. Tanti volontari “ambassador”, i digital evangelist sparsi per tutta Italia, fanno un lavoro eccellente di alfabetizzazione e divulgazione. Ci piacerebbe vedere il digitale diventare materia obbligatoria di insegnamento nelle scuole, già dalle elementari, e su questo invito la Politica a occuparsene. La nostra è una visione ottimistica rispetto al digitale, che è una vera e propria rivoluzione industriale, sociale ed economica. È vero che, tra Intelligenza Artificiale, applicazioni quantistiche e altro che verrà, si perderanno posti di lavoro. Si stima che solo in Europa, entro la fine del decennio, oltre 20 milioni di persone potrebbero restare senza un’occupazione perché sostituiti dalla robotizzazione o dall’IA. Ma è anche vero che, proprio grazie alle nuove tecnologie, si potranno guadagnare altrettanti posti di lavoro grazie alle nuove professioni che stanno nascendo. Ma dobbiamo assolutamente accelerare sulla digitalizzazione per tutti!”

I numeri di DIGITALmeet 2024 sono in trend positivo rispetto agli anni scorsi: centinaia di eventi e iniziative alle quale hanno partecipato tantissimi speaker (oltre 300), massimi esperti dei diversi aspetti: dal matematico-informatico Alessandro Sperduti, al fisico inventore del microchip Federico Faggin, dallo psicologo dell’Università di Manchester che insegna a guardare e a parlare ai robot Angelo Cangelosi al docente di ingegneria quantistica Paolo Villoresi. E poi esperti e docenti di Cybersecurity come Mauro Conti il professor Emanuele Menegatti che con il campione paralimpico di nuoto, Francesco Bettella, ha mostrato esoscheletri e “neurorobot” che assistono i disabili.

Grande supporto e partecipazione anche da parte dei partner di DIGITALmeet 2024 che contribuiscono, come ogni anno, alla diffusione della cultura digitale e, anche quest’anno, hanno proposto corsi, webinar e approfondimenti personalizzati.
Il mercato dell’Intelligenza Artificiale, in Italia, nel 2023 è cresciuto del 52% raggiungendo il valore di 760 milioni di euro. Le dimensioni del mercato mondiale dell’intelligenza artificiale raggiungeranno 184 miliardi di dollari a fine 2024. “E’ un mercato in continua crescita – conclude Potti – e nel quale si riesce a stare soltanto con risorse umane che abbiamo competenze adeguate, imprese innovative e una Pubblica amministrazione efficiente.”

La prossima edizione di DIGITALmeet, la 13esima, si svolgerà dal 20 al 25 ottobre 2025.  


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29 Ottobre 2024

L’Istituto “G.Marconi” di Cavarzere chiude la settimana DIGITALmeet presso il teatro Tullio Serafin con la presentazione, e successiva inaugurazione, dei due nuovi laboratori di robotica e domotica in dotazione al corso Made in Italy “Produzione e progettazione di impianti elettrici di automazione e robotica”.
Con grande soddisfazione l’Istituto Marconi di Cavarzere ha inaugurato i nuovi laboratori di robotica e domotica nella mattinata di giovedì 24 ottobre, in occasione della chiusura della settimana “DigitalMeet 2024”. L’evento, vero e proprio contenitore di incontri, dibattiti e approfondimenti legati al digitale, è stato ospitato quest’anno a Cavarzere, grazie all’impegno dell’Università Popolare e della sua presidente, Annamaria Cerbone, che ha dato il via alla manifestazione il 22 ottobre, con una tavola rotonda dal titolo “Come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando i processi produttivi”.
Giovedì 24 ottobre il dibattito dal titolo “IA, robotica e domotica: quali sistemi e quali professionalità per i nuovi scenari produttivi” ha visto l’intervento di Gianni Potti, presidente di Fondazione comunica e fondatore di DIGITALmeet, di Emanuele Menegatti, professore ordinario di Robotica Intelligente all’Università di Padova, del Dott. Sivieri Douglas titolare dell’azienda ITCore S.p.a di Brescia -azienda che ha fornito i nuovi laboratori digitali- dell’ing. Trevisan Francesco docente del Polo Tecnico Professionale G. Marconi che ha curato e coordinato con grande impegno e professionalità l’allestimento dei laboratori e, naturalmente, della Dirigente scolastica, Dott.ssa Daniela Boscolo.
Temi di grande attualità quali l’alfabetizzazione digitale, la domotica e la robotica al centro del dibattito dei relatori, argomenti che gli allievi saranno chiamati a studiare ed approfondire per assecondare le richieste di un mercato in continua evoluzione alla ricerca di tecnici del settore; da oggi l’Istituto Marconi di Cavarzere sarà ancora più in grado di offrire ai suoi studenti un’offerta formativa all’avanguardia con le nuove dotazioni digitali del corso Made in Italy.
Tutti i relatori concordano nel considerare le nuove tecnologie come una grande opportunità per le nuove generazioni che necessita però, per non divenire una minaccia, di una corretta e competente formazione sulle modalità di utilizzo consapevole.
Sottolinea la dirigente scolastica come l’I.A e la tecnologia siano importanti e fondamentali strumenti che devono però continuare a restare a disposizione della persona, la quale deve conseguire una formazione ricca e completa che non perda di vista l’importanza delle discipline tradizionali e sia volta a formare dei cittadini consapevoli che sapranno fare un uso responsabile delle nuove tecnologie.
Ribadisce la Dirigente che tutte le linee di finanziamento del PNRR non sono a favore della scuola bensi dei suoi alunni; importanti azioni sono state intraprese dall’Istituto Veronese Marconi contro la dispersione scolastica, il potenziamento delle competenze di base e la diffusione delle competenze digitali dei suoi allievi e di tutto il corpo docente. Attenti ed interessate ai temi trattati le classi 1^ e 2^ Made in Italy, che saranno tra le prime classi ad utilizzare i nuovi dispositivi nei laboratori, e tutte le classi quinte del Marconi presenti all’evento, sicuramente importante anche per il loro orientamento post diploma.
Partecipato l’intervento dell’Amministrazione Comunale nelle persone del Sindaco, Avv. Pierfrancesco Munari, e dell’assessore alla cultura Ilaria Turatti che, con grande entusiasmo, al termine del dibattito si sono trasferiti assieme ai relatori e al direttivo dell’Università popolare, presso l’ISTITUTO MARCONI per l’inaugurazione, con taglio del nastro, dei due
nuovi laboratori digitali.
Il Marconi di Cavarzere ringrazia per il grande lavoro svolto, la prof.ssa Anna Cerbone Presidente dall’Università popolare promotrice dell’evento e partner di preziose iniziative che vedono il costante coinvolgimento del POLO TECNICO PROFESSIONALE G. MARCONI, la prof.ssa Rando Raffaella referente del Plesso che ha coadiuvato i lavori preparatori al convegno ed il prof. Baron Albis che ha curato la parte grafica per la promozione dell’evento stesso.
Naturalmente un grande grazie va al prof. Trevisan Francesco ideatore dei nuovi laboratori, al team dei docenti dell’area tecnico pratica coinvolta nell’allestimento degli ambienti, del personale ATA dell’area digitale e del personale ATA tutto.
I più sentiti ringraziamenti vanno all’Amministrazione Comunale sempre pronta a sostenere le iniziative del nostro Istituto nell’ottica di offrire occasioni di formazione e crescita ai suoi
giovani cittadini.
Il Marconi ringrazia infine tutto il corpo docente, per il lavoro incessante volto a formare nuove figure professionali all’avanguardia, e la sua lungimirante Dirigente.

Il gruppo di lavoro per l’Orientamento
IIS G. MARCONI CAVARZERE


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28 Ottobre 2024

Sabato 19 ottobre è stato redatto “Il Manifesto di Piediluco” 2024, un documento che contiene le linee programmatiche per sostenere la trasformazione digitale del Paese agendo sulla diffusione delle tecnologie e sullo sviluppo delle competenze digitali per tutte le fasce della popolazione.

Nel Manifesto viene discusso l’impatto dell’Intelligenza Artificiale e della digitalizzazione sulla società, evidenziando che il cambiamento non riguarda solo la comunicazione, ma anche le relazioni e la comprensione del mondo. Sottolinea la necessità di un’educazione diffusa per consentire ai cittadini di affrontare consapevolmente queste trasformazioni. L’AI deve essere utilizzata per affrontare sfide globali come la sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. È necessaria una regolamentazione che promuova una sensibilità critica, soprattutto tra i giovani, e un dialogo globale che garantisca inclusione e rispetto delle diversità. Infine, si evidenzia l’importanza di politiche economiche che favoriscano l’innovazione, tutelando i diritti dei lavoratori e dei consumatori.

Scarica il Manifesto di Piediluco 2024

 


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23 Ottobre 2024

Giovedì 24 ottobre andrà in scena il “Digital Day” della competition che porterà 10 tra le più innovative startup e giovani imprese italiane a sfidarsi nella finale di novembre a Milano. Tra i premi l’ingresso al programma UniCredit Start Lab e la partecipazione alla missione nazionale al CES di Las Vegas

Trieste, 21 ottobre 2024 – Tra le oltre 60 candidature arrivate dalla rete di incubatori e acceleratori italiani, ne sono state selezionate 38: sono le startup e imprese innovative che il 24 ottobre si sfideranno di fronte a una platea di aziende, investitori e specialisti del settore nell’ambito dello Startup Marathon Digital Day. Un evento dal quale emergeranno le 10 finaliste dell’edizione 2024 del contest promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica.

L’evento avrà inizio alle 14 e si svolgerà online all’interno del palinsesto del DIGITALmeet. Durante il pomeriggio saranno trasmessi brevi video pitch di presentazione delle 38 startup selezionate tra le oltre 60 che sono state iscritte al contest dagli incubatori e dagli acceleratori di impresa che le supportano. Sono in tutto 33 le realtà – tra cui anche università e parchi scientifici e tecnologici – che hanno aderito al contest, candidando le startup.

I progetti saranno valutati da una giuria di esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduta da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network. A intervallare le presentazioni delle startup in gara saranno gli interventi delle realtà che hanno promosso il contest e dei partner, che illustreranno le ragioni che li hanno spinti a sostenere Startup Marathon e le opportunità di finanziamento per le realtà innovative più interessanti.

«La quinta edizione è quella del consolidamento e i numeri e la qualità delle candidature ce lo confermano», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’Ufficio generazione d’impresa di Area Science Park. «Siamo partiti in full digital nel 2020, lo scorso anno per la prima volta abbiamo organizzato attività in presenza, e anche quest’anno porteremo a Milano una selezione di startup altamente competitive in un appuntamento ormai segnato in rosso sul calendario dell’ecosistema dell’innovazione italiano».

«Il supporto di UniCredit a Startup Marathon concretizza l’obiettivo di diffondere la cultura imprenditoriale e ispirare e mettere in contatto startup, investitori e aziende per sostenere lo sviluppo di un ambizioso ecosistema innovativo territoriale e italiano: Startup Marathon rappresenta una piattaforma di business che aiuta proprio le stesse startup, selezionate attraverso acceleratori, incubatori, parchi scientifici e università a individuare opportunità di crescita attraverso B2B con i nostri partner», dichiara Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est

Per Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, «è sempre un grande piacere sentire l’entusiasmo di tutti coloro che partecipano a Startup Marathon, sia coloro che vivono in zone disagiate che in altre più sviluppate. Certo che resta sempre quel gap italiano della scarsa presenza di investitori sul mondo startup. Proprio per questo iniziative come Startup Marathon diventano fondamentali per proporre un’impresa dinamica, innovativa e proiettata sul futuro. Questo è da sempre il nostro impegno al fianco di chi vuole investire sull’innovazione proponendo crescita alle aziende e posti di lavoro ai giovani. Buona sfida a tutti i partecipanti».

Siamo giunti alla quinta edizione con risultati sempre in crescita e con grande attenzione da parte di tutto il sistema dell’innovazione», commentano Antonio Bassi e Maurizio Caradonna, fondatori di Startup Marathon. «Dobbiamo dire grazie a chi ha creduto in questa iniziativa che continua ad evolversi introducendo nuove sfide come il programma Open Innovation B2B».

Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che

fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi, e Katakem, startup che ha sviluppato un reattore chimico che consente di digitalizzare un processo chimico trasformandolo in un file replicabile ovunque.

 

I premi in palio

Alla startup vincitrice verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.

Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park in collaborazione con Prospera Women. Novità di quest’anno, la classifica delle organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato all’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 10 startup finaliste.

Novità di quest’anno, che affianca il contest tradizionale, è il programma Open innovation B2B, che permetterà alle aziende corporate partner della manifestazione di presentare le proprie challenge di innovazione a cui risponderanno le startup. Alle realtà con le proposte più interessanti sarà poi data la possibilità di accedere, nel corso dell’autunno, a degli incontri one-to-one con le corporate per presentare direttamente il proprio progetto di innovazione.

I partner

Oltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Angel For Women, ASAC, Avvio Capital, Bando Easy, Camst Group, Carel, Chiesi, CRCLEX, DBA Group, Eatable Adventures, ELIS Innovation Hub, Eurotherm, Fastweb, FITT, Galdi, Giordano Controls, HiRef, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, LIFTT, Manni Group, Master Builders Solutions, Mastercard, Maxfone, MIB Trieste-School of Management, MITO Tech Ventures, One Factory, San Marco Group, Star Tech Ventures, Step.

Le startup in gara

Le 35 startup selezionate che parteciperanno al Digital Day sono Nuhpro, Humanos, Cartesia Solutions, Ioendo, Envify, Beadroots, Mama Science, Liqex Italia, Tod System, Northern Light, Impavid, Pagocert, BBSoF, K-inn Tech, Renuvait, Human Maple, Callisia, Plant Flow, Elevit, Accudire, Muscope Cybersecurity, E-Plato, Neew, Rysa, NanoPhoenix, Mach3d, Witty Power, Soundsafe Care, Weabios, Spritz Matter, Method, Joule, 110 Laude, Live Information System, B-Zero, Innoitaly, Agrizapp, Florence Robotics.

  • Startup Marathon è un contest per imprese innovative aperto a startup, pmi innovative e spin-off universitari segnalati da incubatori ed acceleratori di impresa. Promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, dal 2020 seleziona le più significative aziende innovative italiane e ne accelera il percorso di go-to-market.

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23 Ottobre 2024

Surfing in the Future, organizzato da Digital Meet 2024 in collaborazione con Infocamere di Padova, quest’anno anticipa delle pillole di futuro sull’impatto che le nuove tecnologie, applicate in vari ambiti, hanno e avranno sul capitale umano. Abbiamo intervistato cinque esperti di diversi campi che hanno portato le loro testimonianze della rivoluzione digitale e dell’innovazione nei rispettivi settori lavorativi.
Ad intervistare gli ospiti Paolo Cagnan, direttore del digitale del gruppo NEM.

Programma:

Mercoledì 23 ottobre alle ore 18.00 apre il ciclo delle interviste Daniela Aschieri, Direttore Operativo del reparto di Cardiologia e UTIC presso l’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, che parlerà di tecnologia applicata al campo della sanità e in particolare degli interventi sugli arresti cardiaci resi possibili grazie alle moderne tecnologie. La dott.ssa Aschieri parlerà del sistema di defibrillazione precoce nato a Piacenza che coordina una rete di 1300 defibrillatori telecontrollati e funziona grazie a un’app che allerta prontamente i soccorsi medici, composti da volontari preparati.

Giovedì 24 ottobre alle ore 18.00 sarà il turno di Massimiliano Montefusco, direttore di RDS. RDS, che è l’acronimo di Radio Dimensione Suono, è un entertainment company che produce contenuti multipiattaforma sia audio che audiovisivi con lo scopo di generare un engagement attivo da parte del pubblico. Il direttore ci racconta cos’è la radio oggi e come si è evoluta sfruttando le opportunità offerte dal digitale. Spiega, poi, che RDS segmenta i diversi tipi di audience per proporre contenuti mirati diffusi tramite diversi canali digitali, e dà molta importanza alla community.

Venerdì 25 ottobre alle ore 18.00 è in onda l’intervista di Francesco Calzavara, Assessore alla Programmazione – Attuazione programma – Rapporti con Consiglio regionale – Bilancio e patrimonio– Affari generali– EE.LL. L’assessore parlerà della strategia del Veneto messa in atto per affrontare le sfide digitali, che va dall’innovazione  e dalla crescita della cultura digitale, alla sfida dell’applicazione dell’IA nel prossimo futuro. L’assessore Calzavara sottolinea l’importanza dell’alfabetizzazione digitale per tutti i cittadini, sfida che DIGITALmeet porta avanti da 12 anni. Si toccherà anche il tema del reskilling, ossia il reinserimento nel mondo del lavoro delle persone fornendo conoscenze e competenze necessarie nell’era digitale.

Sabato 26 ottobre alle ore 18.00 andrà in onda l’intervista di Paolo Ghezzi, direttore di InfoCamere che ci ha ospitati per le interviste Surfing the Future. InfoCamere è la società di informatica delle camere di commercio italiane che ha realizzato e gestisce il sistema telematico nazionale che collega tra loro tutte le Camere di Commercio e le loro sedi. Paolo Ghezzi conosce l’importanza dei dati, infatti allude a Infocamere, come la casa delle imprese italiane che ne custodisce i dati in formato digitale. Il mix tra dati di qualità, certificativo e nuove tecnologie è una miscela di qualità per questa azienda.

Infine, domenica 27 alle ore 18.00 sarà la volta di Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana Agenzia per il Lavoro, che parlerà delle diverse sfaccettature del digitale presente nella sua azienda. Il tema del DIGITALmeet 2024 tocca in particolar modo Umana in quanto azienda che si occupa di risorse umane e capisce l’importanza di salvaguardare il capitale umano in un’era di digitalizzazione. La presidente esporrà il suo punto di vista sulle competenze digitali in Italia, partendo dal presupposto che oggigiorno le aziende cercano sempre più persone competenti nelle materie digitali.


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23 Ottobre 2024

Temi affascinanti quelli proposti da DIGITALmeet all’Università di Padova mercoledì 23 ottobre: dalla “seconda rivoluzione quantistica” spiegata dal fisico Paolo Villoresi alle evoluzioni della robotica con il professor Angelo Cangelosi docente di “Machine Learning and Robotics” presso l’Università di Manchester.
Villoresi ha detto che “al calcolatore è impossibile attribuire pensiero. La macchina non supererà mai l’essere vivente perché un qualsiasi algoritmo funziona sempre con input e output”. Se si conosce quanto viene immesso in una macchina, più o meno intelligente, si avranno dei risultati conseguenti. Il fisico padovano ha spiegato come la prima rivoluzione quantistica è avvenuta fra il 1900 e il 1927, quando si è tenuta la Conferenza di Solvay, dove si può dire che sia nata davvero questa disciplina, mentre la seconda rivoluzione, dopo le obiezioni degli anni trenta di Einstein, soprattutto alla meccanica quantistica, si è dovuto attendere gli anni novanta quando fu verificato il fenomeno, definito, “dell’entanglement” secondo cui ciò che accade a una particella determina ciò che accade all’altra, anche se sono molto distanti. E da questa scoperta inizia la seconda rivoluzione quantistica. Secondo Villoresi ora andremo verso “l’unificazione dei concetti di realtà e di informazione”.
Quanto alla tecnologia e alle applicazioni concrete, Villoresi ha anche ricordato che il Veneto già dispone di una rete quantistica avanzata; è la VEN-QCI, l’infrastruttura che attraversa la regione ed è dedicata alla cyber security. Rete promossa dall’Università di Padova, dalla Regione Veneto e dalla Cav (Concessioni autostradali). “L’informazione quantistica – ha spiegato Villoresi –  guarda agli obiettivi della teoria dell’informazione con strumenti che superano i limiti del bit alla base dei computer tradizionali, dando vita a macchine potenzialmente in grado di risolvere problemi complessi molto velocemente, problemi che i computer odierni non sono in grado di affrontare se non impiegando tempi lunghissimi.” L’anno prossimo, il 2025, sarà l’anno internazionale della tecnologia quantistica, ma nel frattempo “dobbiamo rinunciare al fatto che la realtà è preesistente alla nostra osservazione.”

Molto interessante anche la lezione del professor Cangelosi, psicologo e informatico. I suoi interessi di ricerca riguardano la robotica dello sviluppo, l’apprendimento del linguaggio, l’interazione e la fiducia uomo-robot, soprattutto per le applicazioni nell’assistenza sanitaria. “Il vero problema – ha spiegato Cangelosi – non è costruire degli androidi, ma robot in grado di interagire con l’uomo. Nelle aziende i settori robotizzati sono confinati perché potrebbero essere un pericolo in caso di malfunzionamento.” “Alcuni ricercatori – aggiunge – credono che sia importante lo sviluppo di androidi, ma io penso che il robot debba, sempre, essere distinguibile dall’essere umano. Io devo sapere che sto interagendo con una macchina. E’ per questo che parliamo di trasparenza.” “Sono persuaso – sottolinea Cangelosi – che è impossibile costruire robot che sostituiscano la persona. Tra l’altro, se anche fosse possibile, a che scopo farli?” Una considerazione finale: “il motivo per il quale si tenta di avere robot con forme umane, con gli occhi, ad esempio, è perché tendiamo a uno scambio fiduciario – guardarsi negli occhi fa parte della comunicazione – ma non è sempre necessario. Resta fermo, però, che il rapporto fiduciario, anche con un robot, è fondamentale, altrimenti non lo si usa.”
Infine, non va sottovalutata la “uncanny valley” (“valle inquietante”) ovvero la reazione a androidi “troppo umani”. In Giappone, ad esempio, lo studioso di robotica Masahiro Mori scoprì che la sensazione di familiarità e piacevolezza sperimentata da un campione di persone che aveva avuto a che fare con robot e automi antropomorfi, ad un certo punto crollava precipitosamente. La fiducia cresceva al crescere della somiglianza con l’essere umano fino a un punto in cui le reazioni emotive viravano bruscamente in campo negativo. La causa, secondo lo studio, era nella presa improvvisa della consapevolezza della non aderenza alla realtà degli umanoidi che destava sensazioni di repulsione e forte inquietudine. Dunque sì ai robot, no agli androidi.