La 10ª edizione DIGITALmeet presentata in Senato della Repubblica

7 Ottobre 2022
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Presentato oggi in Senato la decima edizione del Festival che si svolgerà in tutta Italia dal 18 al 23 ottobre. Eventi diffusi su tutto il territorio nazionale per parlare, in presenza e da remoto, di medicina del futuro, energia, industria 5.0, cybersecurity, intelligenza artificiale, sfide della ricerca, formazione, sport, cultura e turismo. Potti, founder DIGITALmeet: “Urge un imponente progetto formativo, concreto, veloce e capillare – nelle scuole, nella ricerca e nelle imprese – è la sfida per il nuovo governo”. Senatore De Poli: “Dal 2012 al 2021, in 10 anni boom delle imprese digitali: +40%. Tanta strada è stata fatta ma bisogna fare di più. Servono più investimenti per chi ha il coraggio di innovare”.

Nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica a Roma è stata presentata oggi la 10ª edizione di DIGITALmeet, il più grande festival italiano su alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, organizzato da Fondazione Comunica e I-Center TAG.

Dal 18 al 23 ottobre un ricco palinsesto di eventi animerà questa speciale edizione del Festival con eventi, workshop, alfabetizzazione, tavole rotonde che si snoderanno, in presenza e da remoto, in tutta Italia lungo tre principali filoni tematici. Il primo sarà il grande tema de “la salute e il digitale”, la telemedicina che favorisce le diagnosi e allunga la vita, la tecnologia che aiuta chi è solo a vivere meglio, l’uomo che governa con consapevolezza, grazie all’alfabetizzazione, le grandi opportunità dell’hi-tech, fino alla neuroriabilitazione e la digiFarma4.0. Altro grande tema sarà “il digitale e l’energia”, come le comunità energetiche grazie al digitale possono costituire un’evoluzione sostenibile dal punto di vista ambientale, energetico e geopolitico; infine il digitale per la sostenibilità e il contenimento dei costi dell’energia. Terzo filone di eventi dedicato a “digitale e quotidianità”, dai social alla domotica, dalle auto intelligenti al computer quantico, dalle smart city al gaming; non mancheranno infine Industria 4.0, il metaverso e il fashion, le sfide dello sport, della cultura e del turismo.

Alla conferenza, promossa su iniziativa di Antonio De Poli, Questore Anziano del Senato della Repubblica, hanno partecipato insieme a Gianni Potti, Presidente Fondazione Comunica e Founder DIGITALmeet, Paolo Gubitta, Direttore Scientifico Osservatorio Professioni Digitali, Maurizio Beretta, Head of Group Institutional & Cultural Affairs di UniCredit, Gianni Dal Pozzo Amministratore Delegato Considi.

“2012-2021: dieci anni di imprese digitali in Italia” è la ricerca presentata durante la conferenza stampa e realizzata a cura del Professor Paolo Gubitta dell’Università di Padova in collaborazione con gli analisti di InfoCamere. Lo studio ha indagato sull’evoluzione delle imprese digitali, la loro distribuzione territoriale, l’esplosione di alcune professioni (+204% addetti nel settore e-commerce). Sintesi di un decennio per analizzare come il digitale sta ricucendo il Paese dove il Sud nel periodo 2012 – 2022 recupera una parte del ritardo e vede il comparto cresciuto in particolare in Campania, al primo posto con +72%, seguita dalla Lombardia, con +42,7%, e al terzo posto il Lazio, con il +36%.

Il Sen. Antonio De Poli, Questore Anziano del Senato della Repubblica: “Il Digitalmeet, primo festival in Italia dedicato all’alfabetizzazione digitale, compie 10 anni. È una ricorrenza importante che abbiamo voluto celebrare in Senato. Il digitale oggi è sempre più parte della nostra quotidianità. Dal 2012 al 2021, in 10 anni, abbiamo registrato un vero e proprio boom delle imprese digitali (+40%). Tanta strada è stata fatta ma bisogna fare di più. L’Italia è un Paese che, al confronto con il resto d’Europa, investe meno sulle start up innovative e tecnologiche. Innovare oggi è un fattore chiave. Dobbiamo premiare chi innova con sgravi fiscali ma anche con una Pubblica amministrazione che può e deve essere più leggera, agile e più 4.0 grazie anche alle risorse del Recovery Fund. L’innovazione non può e non deve essere solo una questione per gli addetti ai lavori: essa funziona quando si diffonde e cambia a 360 gradi la nostra quotidianità. Oggi serve un New Deal delle competenze con un rafforzamento dell’istruzione tecnico-scientifica e con l’introduzione ad esempio dell’educazione digitale fin dalla scuola elementare”.

Dichiara Maurizio Beretta, Head of Group Institutional & Cultural Affairs di UniCredit: “UniCredit ha deciso di confermare anche quest’anno il proprio supporto a Digitalmeet, il più grande festival italiano di alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese. Siamo infatti promotori convinti dell’utilizzo delle nuove tecnologie, e quindi della possibilità di cogliere le opportunità ed esse connesse, da parte di singoli cittadini, imprese e istituzioni. Il nostro contributo al Festival si sostanzierà anche in termini di contenuti, con interventi mirati di nostri esperti sui temi della transizione digitale delle imprese, della cybersecurity e dell’innovazione con la startup marathon”.

Per Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, la decima edizione del festival digitale, nel raccontare quanto abbia inciso DIGITALmeet nel migliorare il Paese lungo gli ultimi dieci anni nel processo di alfabetizzazione digitale, costituisce un ponte verso le più stringenti sfide che il nuovo governo è chiamato ad affrontare. “Nella recente campagna elettorale – commenta Potti – ho sentito gran pochi riferimenti all’innovazione, alle start-up, al 4.0. Capisco che rincari energetici, guerra, inflazione, covid catalizzano l’attenzione generale, ma se l’Italia non intraprende in modo tangibile la strada dell’innovazione e dell’investimento in ricerca e formazione (quella vera e non assistita!) in ambito digital, non si può guardare al futuro con fiducia. L’indice DESI riconosce un lieve miglioramento solo sulla connessione a banda larga, ma tutti sappiamo quanta fatica si fa a connettersi ancora in troppe aree del Paese. È necessario, quindi, subito un progetto formativo imponente in grado di qualificare una classe dirigente competente, capace di evolvere con il crescente livello di tecnologia e con l’avanzamento digitale della società. Vanno coordinate scuole superiori, Università, ITS, Camere di Commercio, associazioni che erogano formazione, per evitare sprechi e doppioni, in buona sostanza serve – a mio avviso, aggiunge Potti – una grande riforma dell’istruzione con due pillar fondamentali: formare figure strategiche alle imprese e al mercato; immaginare un sistema sempre più tecnologico che tenga l’uomo al centro. Questo è quanto ci aspettiamo che accada con il nuovo Governo e l’impiego delle risorse previste dal PNRR”.