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21 Novembre 2025

La sesta edizione di Startup Marathon, il contest promosso da Area Science Park, UniCredit Start Lab e Fondazione Comunica, si è conclusa giovedì 20 novembre, con un evento ospitato nella sede UniCredit di Milano. Dodici le finaliste selezionate da una giuria di imprenditori, investitori ed esperti del settore, a partire da una rosa quasi 60 startup e pmi innovative iscritte al contest da incubatori, acceleratori, centri di ricerca e università di tutta Italia.

I vincitori

Attive in settori a forte trazione deep tech come le biotecnologie e l’healthcare, le tecnologie industriali avanzate, la sostenibilità ambientale, la cybersecurity e l’economia circolare, le dodici startup si sono contese i premi messi in palio dagli organizzatori, tra cui l’accesso alla piattaforma di business UniCredit Start Lab e la preselezione alla missione nazionale al CES di Las Vegas.
Ad aggiudicarsi la vittoria finale è stata la startup pisana CDC Studio, supportata da Murate Idea Park, realtà fiorentina nata negli antichi spazi dell’ex carcere delle Murate che lavora per mettere in collegamento risorse umane e idee di business, fornendo formazione e mentoring per creare e diffondere cultura d’impresa e promuovendo percorsi di incubazione.

CDC Studio lavora nell’ambito della circular economy, sviluppando soluzioni per il recupero degli scarti tessili. Ogni anno l’industria del fashion smaltisce 92 milioni di tonnellate di rifiuti, con un tasso di riciclo dell’1%. La startup fondata da Cristina Di Carlo ha sviluppato Miktòs, una tecnologia che trasforma questi scarti (fibre ma anche abiti invenduti o dismessi) in un polimero estrudibile, compatibile con le principali tecnologie di stampaggio, utilizzabile settori come l’arredamento, calzature, edilizia, automotive. Il polimero può essere riutilizzato nuovamente nel processo di recupero iniziale, rendendolo un esempio di materiale riciclabile all’infinito. La startup ha anche sviluppato Cōēo, un rivestimento per rendere impermeabili e antivento i capi realizzato recuperando e riutilizzando imballaggi in plastica.

CDC Studio si è anche aggiudicata il premio come migliore startup a maggioranza femminile, che garantisce la partecipazione al programma di internazionalizzazione BoostHerUp, promosso da Area Science Park.

Al secondo posto si è classificata GeneSys Bio, startup viterbese supportata da Almacube, l’incubatore dell’Università di Bologna e Confindustria Emilia Area Centro.

GeneSys Bio ha sviluppato un dispositivo con kit liofilizzati pronti all’uso che fornisce identificazione di patogeni e antibiotico-resistenze in meno di un’ora. Il modello di business prevede dispositivi in comodato d’uso gratuito con entrate ricorrenti da kit in abbonamento per cliniche, case di cura, studi medici e farmacie. L’azienda ha depositato un brevetto con altri due in arrivo e prevede il lancio di un kit veterinario entro la metà del 2026, seguito da kit umani.

Classificata al terzo posto la torinese NanoMuG, supportata dall’incubatore 2i3T dell’Università di Torino. NanoMuG ha sviluppato i mucosomi, nanoparticelle ispirate al muco naturale che incapsulano e rilasciano sia piccole molecole che proteine, per la somministrazione di farmaci avanzati come quelli a base di RNA, peptidi e proteine. L’azienda ha validato l’efficacia in vitro e la sicurezza in vivo, depositato due brevetti e lavora per avviare il licensing entro il 2027.

A tutte le startup finaliste e alle loro organizzazioni di supporto, infine, è stato riconosciuto un accesso privilegiato all’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. UniCredit Start Lab ha inoltre assegnato un premio speciale alla startup Cyber Evolution, di Ascoli Piceno, supportata da Gellify.

Non solo il contest: l’edizione 2025 ha confermato anche il programma Open Innovation B2B, che ha sfidato le startup e le Pmi innovative a rispondere a precisi bisogni di innovazione indicati dalle aziende corporate partner dell’iniziativa, che presenteranno loro nelle prossime settimane.

Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, sottolinea: «Tante startup in gara, tante imprese e investitori partecipanti: questo conferma l’interesse per una formula vincente, quale Startup Marathon, per chi vuole investire nell’innovazione. Un’occasione imperdibile, ormai uno dei principali appuntamenti italiani del settore, in perfetta sintonia con i luoghi dell’innovazione: incubatori, acceleratori, parchi scientifici e tecnologici e Università; per valorizzare e far crescere le migliori idee imprenditoriali italiane, per dare sostegno a tanti progetti che rischierebbero di esaurirsi se non sostenuti da solide organizzazioni dell’innovazione».


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11 Novembre 2025

Impianti sportivi – Gestione e Finanziamenti Attuali. Opportunità per Enti Locali e Operatori Sportivi

Corso “Pratiche Burocratiche per lo sport” – Evento in presenza

Sabato 22 novembre si terrà l’evento dedicato alla gestione degli impianti sportivi, inserito nel corso Pratiche Burocratiche per lo Sport del progetto #Internetxtutti, promosso da Fondazione Comunica e Coni Comitato Regionale Veneto, con il supporto tecnico-organizzativo della Scuola dello Sport Veneto che si inserisce nel programma di Fondazione CARIPARO “Sportivamente”.

L’evento offrirà una panoramica completa sulla gestione degli impianti sportivi, focalizzandosi su normative, procedure per approvazione, opportunità di finanziamento, strategia per economie di scala e utilizzo dell’intelligenza artificiale nella gestione.

Quando? Sabato 22 novembre 2025 dalle ore 9.30 alle ore 12.30 con rinfresco al termine dell’evento

Dove? Club House Canottieri, Strada Polveriera 3/G – Padova 

SCARICA IL PROGRAMMA 

ISCRIVITI QUI

 

L’iniziativa è aperta a tutti. E’ rivolta principalmente a Dirigenti Sportivi e Organizzatori di eventi, Addetti stampa, ma anche a tutti i tesserati Coni con qualifiche Federali di qualsiasi Federazione Sportiva, Disciplina Sportiva Associata o Ente di Promozione Sportiva del Veneto interessati ai temi trattati.


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29 Ottobre 2025

Si chiude ufficialmente la tredicesima edizione di DIGITALmeet, evento promosso da Fondazione Comunica: il più grande festival italiano sull’alfabetizzazione digitale.
“Confermiamo la missione del Festival: portare in tutta Italia la cultura e il linguaggio del digitale. Quest’anno hanno seguito i 145 eventi oltre 140mila persone – tra online e in presenza – con iniziative che hanno toccato tutto il Paese” ha spiegato Gianni Potti, founder di DIGITALmeet e presidente di Fondazione Comunica.

Potti va poi oltre il bilancio dell’edizione: “Ci piacerebbe vedere il digitale diventare materia obbligatoria di insegnamento nelle scuole, già dalle elementari: e su questo credo che la politica dovrebbe fare una riflessione. Mi piace immaginare che i nostri ragazzi possano avere un approccio al coding – la programmazione – fin da giovani, sopratutto in ambito scolastico”.

Numerose le partecipazioni agli eventi del Festival: dal fisico Federico Faggin, designer dell’Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, al Direttore del Centro di Augmented Intelligence della Fondazione Bruno Kessler, Alessandro Sperduti, che è intervenuto sul rapporto tra intelligenza umana e AI; da Manuela Levorato, campionessa di atletica, a Francesco Giorgino, giornalista Rai e professore alla Luiss, entrambi sul tema delle fake news; da Paolo Bedin, presidente della Lega Calcio Serie B, che ha spiegato quanta tecnologia e AI ci siano dietro una partita di calcio, a Gianni Milan, vicepresidente FITP – Federazione Italiana Tennis e Padel – che ha raccontato il fenomeno Sinner e la nascita del canale Supertennis.

“Stiamo già lavorando all’edizione 2026 di Digitalmeet e presto annunceremo le date” ha concluso Potti, ringraziando “tutti i volontari, in tutta Italia, che hanno reso possibile l’evento”.
Potti ha infine ricordato che Digitalmeet fonda i suoi principi sui tre pilastri del cosiddetto Manifesto Umbro: la tecnologia è uno strumento di crescita collettiva e non di dominio; la conoscenza e le competenze diventano bene comune; la formazione permanente è la chiave per affrontare un cambiamento epocale con lucidità, libertà e responsabilità.

Ringraziamo tutti i partner e gli sponsor che hanno sostenuto e reso possibile questa tredicesima edizione. Un ringraziamento particolare va alla rete di ambassador che hanno portato gli eventi di DIGITALmeet in tutta Italia: Fondazione Carit (Umbria), Fondazione Saccone (Campania), Centro Consorzi (Veneto, Belluno), Secsolution (Emilia Romagna), C.R.A.B. Centro Ricreativo Anziani Badiesi (Veneto, Rovigo), Università Popolare di Cavarzere (Veneto, Venezia), Terni Digital Week (Umbria), CFC (Lazio), Contro Corrente (Lazio), Galdi (Veneto, Treviso), RelazionExpo (Veneto, Verona), Digitalartifex (Veneto, Padova), InfoSfera (Basilicata), Isopharma (Puglia), Mas Management Network (Veneto, Padova)

 

DIGITALmeet vi da appuntamento alla 14° edizione, dal 19 al 24 ottobre 2026!

 


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15 Ottobre 2025

Sabato 11 ottobre è stato redatto il Manifesto Umbro 2025 (ex Manifesto di Piediluco), un documento che contiene le linee programmatiche per sostenere la trasformazione digitale del Paese agendo sulla diffusione delle tecnologie e sullo sviluppo delle competenze digitali per tutte le fasce della popolazione.

Il manifesto affronta i temi dell’economia della conoscenza e l’intelligenza artificiale e intende riflettere sul profondo impatto che l’AI sta avendo — e avrà sempre di più — sul lavoro, sull’educazione e sulla società.
Lo scopo è promuovere un approccio consapevole, etico e competente a questa trasformazione, evitando che essa sia subita passivamente dai cittadini o imposta da pochi grandi attori tecnologici.

Il manifesto propone una visione integrata e umanistica dell’intelligenza artificiale, dove:

  • la tecnologia è uno strumento di crescita collettiva e non di dominio;

  • la conoscenza e le competenze diventano bene comune;

  • la formazione permanente è la chiave per affrontare un cambiamento epocale con lucidità, libertà e responsabilità.

Scarica il Manifesto Umbro 2025


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11 Ottobre 2025

“L’Italia corre ancora troppo poco sul fronte dell’alfabetizzazione digitale, sia sul piano dei singoli che su quello delle imprese. Dobbiamo puntare a entrare tra i primi 10 Paesi in Europa, sfruttando al meglio l’economia della digitalizzazione. Dobbiamo correre di più, con l’obiettivo di fare più impresa: alcuni dati sono confortanti, ma l’impegno deve continuare”. A dirlo Gianni Potti, Presidente della Fondazione Comunica, presentando oggi a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya al Senato, l’edizione 2025 di DIGITALmeet, il più grande festival italiano sull’alfabetizzazione digitale, che prende il via il 20 ottobre e prosegue fino al 25 ottobre, con oltre 150 eventi organizzati in tutta Italia.

“La vera sfida della transizione digitale – sottolinea il Senatore Questore, Antonio De Poli in conferenza stampa – non è soltanto tecnologica ma profondamente umana. Possiamo avere infrastrutture avanzate e piattaforme all’avanguardia, ma se mancano le competenze diffuse rischiamo di ampliare le disuguaglianze invece di ridurle. Serve una nuova alfabetizzazione digitale, capillare e condivisa, che coinvolga scuola, università, imprese e istituzioni. È una sfida che riguarda la coesione sociale del Paese: il digital divide non è solo una frattura tecnologica, ma territoriale e generazionale. Investire sul capitale umano significa dare a tutti la possibilità di essere protagonisti del cambiamento, non spettatori ai margini”.

Poco dopo, sul tema, è intervenuto anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, che, partecipando al convegno organizzato da DIGITALmeet a Palazzo Giustiniani, Competenze Digitali e Istruzione, Verso una Nuova Alfabetizzazione, ha sottolineato che “avere confidenza con qualcosa è determinante per governarla e non esserne governati. L’alfabetizzazione digitale dei cittadini e delle imprese è per questo imprescindibile in questo momento storico. Con la legge italiana sull’intelligenza artificiale, da un lato consentiamo un uso sicuro dell’AI per i cittadini; dall’altro autorizziamo fino a 1 miliardo di euro di investimenti in equity e quasi-equity tramite il Fondo di sostegno al venture capital e CDP Venture Capital. Risorse che andranno a PMI innovative e start-up attive nei settori AI, cybersicurezza e telecomunicazioni”.

LO STUDIO

Sul tema DIGITALmeet va oltre con una ricerca: “L’alfabetizzazione digitale si fa impresa: l’economia dei digital content creators”. Uno studio presentato oggi, sviluppato da InfoCamere, analizza quante sono, come e dove operano le aziende che in Italia hanno come core business la creazione di contenuti: quanti digital creator oggi hanno fatto il salto di qualità e sono diventati imprenditori? In Italia le società che si occupano esclusivamente (core) o parzialmente (ibride) di questo tipo di business sono circa 25 mila, delle quali 15 mila le core.

La top 5 delle regioni ad alto tasso di content creation – aziende core – è composta da: Lombardia (5.700), Lazio (4.600), Campania (2.400), Veneto (1.600), Sicilia ed Emilia-Romagna a pari merito (1.500). L’evoluzione temporale evidenzia una crescita esponenziale del numero di imprese tra il 2015 e il 2024. In otto anni il totale delle Digital Content Creator è aumentato del +185% (da 8.918 a 25.429 imprese), con un ritmo più intenso per le core che triplicano (+206%, da 5.219 a 15.986) rispetto alle ibride (+155%, da 3.699 a 9.443 imprese).
Il valore della produzione – il fatturato – per le core è schizzato da 9 a 16 miliardi di euro (con una verticale sul fatturato da 11 a 16 miliardi di euro in 4 anni: dal 2021 a oggi). Le ibride sono passate da 2.2 miliardi a 4.7: crescita molto rilevante (dal 2021 a oggi: da 2.8 a 4.7 miliardi di euro).
“Le competenze digitali – spiega Paolo Gubitta, professore ordinario di organizzazione aziendale, Università di Padova e coordinatore scientifico della ricerca Infocamere – diventano motore di inprenditorialità e aprono spazi inediti che non hanno bisogno di grandi capitali e così nascono le imprese che abbimo definito Core. Il Digital Content Creator non è più un comunicatore amatoriale, ma un nuovo soggetto imprenditoriale, che opera all’intersezione tra creatività, tecnologia e modelli di business data-driven. L’accesso diffuso agli strumenti digitali ha ridotto le barriere finanziarie all’ingresso: sono sufficienti le skill digitali, una connessione e abilità narrative per trasformare un’idea in un progetto economico. È in questo spazio che la creator economy ha trovato terreno fertile, dando origine a migliaia di microimprese che nascono attorno a un canale, un format o una community. Le imprese ibride invece sono aziende che fanno altro ma che incorporano queste nuove competenze legate ai nuovi media e ne beneifciano nella crescita: sia in chiave numerica che di valoire della produzione”.

“Le competenze digitali – sottolinea Alessandro Sperduti, del Dipartimento di Matematica “Tullio Levi-Civita’’ dell’Università di Padova, Direttore del Centro Augmented Intelligence Fondazione Bruno Kessler – sono fondamentali per il futuro delle persone e del Paese. Dobbiamo lavorare per ridurre il divario rispetto alle altre nazioni europee, in modo da permetterci di essere protagonisti anche nell’ambito delle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale. Le tecnologie dell’Intelligenza Artificiale, infatti, stanno sempre più permeando gli ambiti sociali e produttivi delle nazioni avanzate, con un valore di mercato stimato dalle Nazioni Unite di 4,8 trilioni di dollari entro il 2033”.

Per Gianni Dal Pozzo, AD di Considi, la sfida nel campo dell’alfebtizzaizone digitale è la difesa, protezione e custodia dei dati in particolare quelli aziendali: “il vero patrimonio delle aziende risiede nei dati aziendali percio’ abbiamo imparato a lavorare con gli LLM: i Large Language Model ossia il sistema di apprendimento su vasta scala dell’AI, deputato alla generazione di sintesi e testi. Spesso assistiamo a casi dove contratti e relazioni vengono caricati su sistemi di IA  per ottenere rapidamente un risssunto: è in quel momento che stiamo cedendo dati preziosi. La sfida oggi è usare gli LLM su dati proprietari riuscendo a preservarli”.

Il messaggio che DIGITALmeet vuole diffondere è più che mai attuale: “Serve che chi oggi ha a cuore l’innovazione faccia una scelta: mettere a disposizione le proprie competenze per non perdere il treno del futuro. Il capitale umano è quel pilastro necessario che consente quella integrazione indispensabile con le nuove tecnologie. L’AI, ad esempio, non è uno strumento da temere o rifuggire, piuttosto è un’opportunità unica da saper governare” – conclude Potti.

I NUMERI

La scorsa edizione di DIGITALmeet è stata seguita da oltre 130 mila persone, sommando presenze agli eventi e partecipazioni online.
DIGITALmeet 2025 si conferma dunque come il più importante appuntamento italiano per la cultura digitale, un luogo di dialogo tra esperti, istituzioni e cittadini per affrontare le sfide dell’innovazione.


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3 Ottobre 2025

Oltre 200 tra volontari, speaker e ambassador per un Festival diffuso unico: tutta l’Italia coinvolta – dal 20 fino al 25 ottobre – attraverso eventi che racconteranno quanto il valore del capitale umano sia l’elemento strategico per una integrazione e crescita del Paese attraverso le nuove tecnologie. Negli ultimi anni si è rilevata una accelerazione ma che non è ancora sufficiente a portarci nella top ten dei paesi a forte propulsione digitale. Quali sono quindi le grandi sfide del Digitale che ci aspettano? Cosa possiamo fare? DIGITALmeet prova a raccontare proprio questo. E lo fa partendo dal Veneto, dall’Università di Padova. Qui nasce la ricerca, nascono le idee e le opportunità: verso una nuova Silicon Valley del Nordest?

“DIGITALmeet porta ancora una volta il digitale sul grande palcoscenico dell’innovazione. L’Italia, soprattutto in questi ultimi anni, ha fatto un grande sforzo, ad esempio sulla rete in fibra ma anche sul fronte della digitalizzazione dei servizi pubblici e della copertura 5G, e si posiziona – spiega Gianni Potti, Presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet – tra il 18esimo e il 22esimo posto dell’Indice DESI/Digital Decade 2025: quando nacque DIGITALmeet eravamo 27esimi e, come si vede, l’alfabetizzazione digitale è ancora lunga da realizzarsi nel nostro Paese. Oggi su alfabetizzazione digitale viaggiamo al 25esimo posto in Europa o giù di li: inaccettabile. Stiamo da una parte avanziamo dall’altra arretriamo”.

“L’alfabetizzazione digitale – dice la Magnifica Rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli – è oggi una delle sfide più urgenti per il Paese, ma anche una grande opportunità. L’Università di Padova crede nel valore della conoscenza come strumento di libertà e responsabilità: formare persone in grado di comprendere e governare le tecnologie significa rafforzare la democrazia e la coesione sociale. Per questo il digitale non può essere solo un insieme di strumenti, ma una cultura che unisce competenze, etica e visione. Investire nel capitale umano significa costruire una società capace di affrontare il cambiamento e di guidarlo, non di subirlo”.

“Le competenze sul digitale – sottolinea Alessandro Sperduti, del Dipartimento di
Matematica “Tullio Levi-Civita’’ dell’Università di Padova, Direttore del Centro Augmented Intelligence Fondazione Bruno Kessler –
sono fondamentali per il futuro delle persone e del Paese. Dobbiamo lavorare per ridurre il divario rispetto alle altre nazioni europee, in modo da permetterci di essere protagonisti anche nell’ambito delle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale. Le tecnologie dell’Intelligenza Artificiale, infatti, stanno sempre più permeando gli ambiti sociali e produttivi delle nazioni avanzate, con un valore di mercato stimato dalle Nazioni Unite di 4,8 trilioni di dollari per il 2033.  L’Università di Padova non si sottrae a questa sfida ed è pronta a fornire una solida preparazione su questi temi alle nuove generazioni”.

Il messaggio che DIGITALmeet vuole diffondere è più che mai attuale: “serve che chi oggi ha a cuore l’innovazione faccia una scelta: mettere a disposizione le proprie competenze per non perdere il treno del futuro. Il capitale umano è quel pilastro necessario che consente quella integrazione indispensabile con le nuove tecnologie. L’AI, ad esempio, non è uno strumento da temere o rifuggire, piuttosto è una opportunità unica da saper governare” chiude Potti.

LA RICERCA
Da segnalare che a Roma, il 10 ottobre prossimo, presso il Senato della Repubblica, sarà presentata una ricerca che traccerà i contorni del mercato del lavoro in uno specifico segmento del sistema digitale italiano. I dettagli verranno annunciati nei prossimi giorni.


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9 Settembre 2025

Fonte: Corriere del Veneto

La diffusione delle telecamere e dei dispositivi smart rende le nostre case sempre più connesse e le nostre vite più semplici. Tuttavia, queste tecnologie ci rendono anche più vulnerabili.

Dalle videocamere ai baby monitor, dall’aspirapolvere agli spazzolini elettrici: ogni dispositivo connesso può trasformarsi in un occhio indiscreto. Persino un comune robot aspirapolvere può fornire a un potenziale ladro informazioni utili sul perimetro della nostra casa.

Ma come possiamo difenderci dal cybercrime?
Lo ha spiegato Mauro Conti, esperto di Sicurezza Informatica e docente dell’Università di Padova, in un’intervista al Corriere del Veneto.

Essere spiati in momenti di privacy può darci un senso di vulnerabilità, ma ci sono degli accorgimenti che si possono prendere per evitare di essere esposti a questo tipo di attacchi hacker.
Le telecamere di sicurezza, soprattutto quelle economiche e con password predefinite, sono facilmente violabili: i criminali rivendono l’accesso per spiare le vittime. Il rischio esiste anche negli studi medici o nei centri estetici, se le credenziali vengono rubate o vendute. La soluzione principale è cambiare regolarmente le password.

La legge vieta il posizionamento di telecamere in luoghi come bagni, spogliatoi e aree private, ma possono comunque essere installate di nascosto (“spycams”), per cui è importante controllare sempre gli ambienti. Anche le webcam di PC e smartphone possono essere violate se i criminali ottengono accesso ai dispositivi, per questo è buona abitudine coprirle fisicamente. Il rischio non riguarda solo le telecamere: ogni oggetto smart connesso a internet (baby monitor, smart TV, robot aspirapolvere, persino spazzolini elettrici) può essere sfruttato per raccogliere dati utili a fini commerciali o peggio criminali. Capire se si è spiati non è semplice, perché anche le spie luminose possono essere manipolate: l’unico modo è verificare i registri di accesso o rivolgersi a esperti e alla Polizia Postale.

Il prof. Mauro Conti sarà ospite a DIGITALmeet 2025 per parlare di cybersecurity. Partecipa a DIGITALmeet per scoprire di più sul mondo delle nuove tecnologie!


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6 Agosto 2025

Si avvicina sempre di più la tredicesima edizione del più grande festival su alfabetizzazione digitale ed è tempo di rivelare quali saranno i temi principali degli eventi.

Il filo conduttore di questa nuova edizione di DIGITALmeet è rappresentato dalle competenze per il cambiamento. In un’epoca segnata da rapidi avanzamenti tecnologici e trasformazioni digitali, è fondamentale ricordare che al centro di ogni innovazione c’è sempre la persona. Il capitale umano resta l’elemento chiave per dare senso e direzione al progresso.

Per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro inclusivo, serve investire in modo concreto in formazione continua e upskilling, ossia nell’aggiornamento e nel potenziamento delle competenze. Non si tratta solo di imparare a usare nuovi strumenti, ma di sviluppare una nuova mentalità aperta al cambiamento, capace di leggere la complessità e di adattarsi in modo consapevole.

Partendo da questa premessa, riassumiamo i temi principali degli eventi di DIGITALmeet 2025:

  • INTELLIGENZA ARTIFICIALE: L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, ma la maggior parte delle persone non sa davvero cosa sia né come funzioni. Questo divario tra utilizzo e comprensione è preoccupante, perché l’IA influisce su ambiti cruciali come la salute, il lavoro e la giustizia. Molti la associano ancora a idee fantascientifiche, senza capire la realtà tecnica e sociale che c’è dietro. Le ragioni di questa incomprensione sono varie: l’IA è complessa da spiegare, l’educazione digitale è ancora carente e spesso le tecnologie non sono trasparenti. Il risultato è che le persone restano spettatrici passive di un cambiamento che invece le riguarda da vicino.
  • DIGITALE E MEDICINA:  La tecnologia applicata alla medicina ha rivoluzionato radicalmente il modo in cui si prevengono, si diagnosticano e si curano le malattie. Oggi rappresenta un pilastro fondamentale per l’evoluzione della salute pubblica, della qualità delle cure e dell’efficienza dei sistemi sanitari.
  • SPORT E TECNOLOGIA: Nel settore sportivo, la tecnologia ha trasformato profondamente sia l’esperienza degli atleti che quella degli spettatori, portando a prestazioni migliori, maggiore sicurezza, allenamenti più intelligenti e spettacoli più coinvolgenti.
  • SCUOLA E COMPETENZE: La scuola sta vivendo una trasformazione profonda grazie all’introduzione delle nuove tecnologie. Non si tratta solo di strumenti digitali, ma di un cambio di paradigma nel modo in cui si insegna, si apprende e si interagisce. Sebbene sempre più processi, settori e ambiti della vita verranno automatizzati, competenze umane come pensiero critico, capacità di comunicare e collaborare, intelligenza emotiva, creatività e adattabilità saranno più importanti che mai.
  • AZIENDE E WELFARE: Il welfare aziendale nell’epoca della digitalizzazione rappresenta una delle evoluzioni più significative del rapporto tra impresa e lavoratore. Se un tempo il welfare si limitava a buoni pasto, assicurazioni o asili aziendali, oggi si sta trasformando in un sistema flessibile, personalizzato e sempre più digitale, in grado di rispondere alle esigenze della vita moderna e delle nuove modalità di lavoro.
  • TECNOLOGIA E BENI CULTURALI: Le nuove tecnologie stanno trasformando il modo in cui interagiamo con il patrimonio culturale, offrendo nuove opportunità per la sua conservazione, studio e fruizione. La digitalizzazione, la realtà aumentata e virtuale, i sistemi di gestione delle collezioni e le tecnologie di monitoraggio sono solo alcuni degli strumenti che stanno rivoluzionando il settore.
  • INDUSTRIA 5.0: L’Industria 5.0 è un nuovo approccio all’innovazione industriale che pone l’accento sulla sostenibilità, la collaborazione uomo-macchina e il benessere dei lavoratori, superando i limiti dell’industria 4.0 che si concentrava principalmente sull’automazione. Si tratta di un’evoluzione che integra le tecnologie avanzate con un approccio umanocentrico, mirando a creare un ambiente di lavoro più sicuro, produttivo e sostenibile.

 


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19 Giugno 2025

DIGITALmeet vi invita a partecipare a Intelligenza Artificiale e Open Science seminario pubblico nell’ambito del Workshop ‘Deep Learning: Theory, Algorithms, and Implications’.

L’evento propone un momento di riflessione e confronto sullo stato dell’arte e le prospettive future dell’Intelligenza Artificiale, a partire dai risultati del workshop internazionale Deep Learning: Theory, Algorithms, and Implications” (dl2025.fbk.eu), che ha coinvolto alcuni tra i più autorevoli esperti del settore. A seguire, una tavola rotonda affronterà il tema cruciale del rapporto tra Intelligenza Artificiale, scienza aperta e modelli chiusi di sviluppo, coinvolgendo voci rappresentative del mondo istituzionale, industriale e della ricerca.

PROGRAMMA

14:30 Introduzione e saluti Istituzionali (Sen. Antonio De Poli)

14:45 Stato dell’arte e futuro dell’ Intelligenza Artificiale: esito del Workshop “DEEP LEARNING: Theory, Algorithms, and Implications’” (dl2025.fbk.eu)

proff. Pierre Baldi (University of California, Irvine),

Paolo Frasconi (Università di Firenze),

Alessandro Sperduti (Università di Padova e Fondazione Bruno Kessler)

15:15 Tavola rotonda su:  Intelligenza Artificiale fra Closed e Open Science 

Partecipano:
– Tommaso Bori (Coordinatore della Commissione per la Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome)

– Vittorio Calaprice (Political Affairs and Institutional Relations Analyst e Rappresentanza della Commissione Europea in Italia)

– Gianni Dal Pozzo (Vice-Presidente Consiglio di Presidenza Confindustria  Servizi Innovativi e Tecnologici)

– Alessandra Poggiani (Direttore Generale CINECA)

– Paolo Traverso (Direttore Pianificazione Strategica della Strategica Fondazione Bruno Kessler)

(Modera Alessio Jacona, ANSA)

17:15 Chiusura lavori

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22 Maggio 2025

Incubatori e acceleratori possono candidare una o due realtà del proprio network fino a settembre. Confermato “Open innovation B2B”, il programma che fa incontrare le grandi corporate con le startup in grado di affrontare le loro sfide di innovazione.

Prende il via la sesta edizione di Startup Marathon, iniziativa dedicata a startup, pmi innovative e spin-off universitari promossa da Area Science Park, UniCredit Start Lab e Fondazione Comunica. Un progetto che negli anni ha consolidato un network di decine di incubatori, acceleratori, università e altre organizzazioni che supportano lo sviluppo d’impresa in tutta Italia, che hanno dato la possibilità a più di 200 tra le migliori startup in tutta Italia di conoscere e farsi conoscere da importanti pmi, corporate e investitori italiani e internazionali partner della manifestazione.

Il format prevede infatti che a “presentare” le proprie migliori startup, pmi innovative o spin-off, candidando loro a partecipare a Startup Marathon, siano proprio le organizzazioni di supporto. Una modalità che consente di riunire le proposte innovative più interessanti sul panorama nazionale in due programmi distinti: una startup competition e un programma di matching B2B mirato.

Confermato dopo la prima edizione dello scorso anno, il programma Open innovation B2B è studiato per consentire alle aziende partner della manifestazione di presentare le proprie esigenze di innovazione a cui risponderanno le startup, che possono a loro volta essere candidate direttamente per intercettarle. A quelle che proporranno le soluzioni più idonee sarà data la possibilità di accedere, nel corso dell’autunno, a degli incontri one-to-one con le corporate per presentare direttamente il proprio progetto di innovazione.

Le iscrizioni al contest seguono un processo analogo ma distinto, indicato sul sito startupmarathon.it. Alla chiusura delle candidature, a settembre, un gruppo di startup verranno selezionate per presentare il proprio video-pitch a una platea di investitori e imprenditori durante lo Startup Marathon Digital Day, in programma il 23 ottobre nell’ambito della rassegna DIGITALmeet. Durante l’evento digitale verranno selezionate le 10 finaliste che si sfideranno in una pitch competition il 20 novembre nella Tower Hall di UniCredit a Milano. A valutare i progetti sarà una giuria composta da rappresentanti dei partner di Startup Marathon e da un Comitato scientifico composto da esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduto da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network.

Le realtà vincitrici saranno accompagnate in un percorso orientato alla ricerca di grant e di finanziamenti, oltre che allo sviluppo di prodotti e servizi in grado di generare fatturato e occupazione. Alla startup prima classificata verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.

Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park. Verrà stilata una classifica anche per le organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato al’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 10 startup finaliste.

«In sei anni Startup Marathon è cresciuta conservando lo spirito pratico delle origini: oggi rappresenta un punto d’incontro solido tra chi sviluppa tecnologia e chi la cerca per innovare. L’introduzione, lo scorso anno, del percorso Open Innovation B2B ha affiancato al contest un canale di collaborazione diretta che sta già mostrando risultati concreti, a conferma di quanto le due anime dell’iniziativa si potenzino a vicenda. È proprio nella rete consolidata negli anni tra organizzazioni di supporto, startup e partner industriali, che risiede il vero valore di questa iniziativa: creare le condizioni perché le migliori tecnologie nate in Italia possano trovare mercati, capitali e occasioni di collaborazione, generando impatto e nuova crescita per il tessuto economico dei territori», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park.

«Siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno la Startup Marathon attraverso UniCredit Start Lab, la nostra piattaforma di business dedicata a startup e PMI innovative che da oltre dieci anni continua ad accompagnare in percorsi di crescita centinaia di realtà ad alto contenuto tecnologico. La Startup Marathon rappresenta per noi un’occasione preziosa per valorizzare il talento imprenditoriale italiano verso un futuro più sostenibile. Un gioco di squadra nel quale crediamo fortemente perché fondato sull’obiettivo comune di creare connessioni nazionali e internazionali tra le migliori tech company italiane e chi può trasformare le loro idee in soluzioni concrete», aggiunge Francesca Perrone, Head of ESG & Start Lab Italy, UniCredit

«Startup Marathon continua a distinguersi come punto di riferimento nel panorama italiano dell’innovazione, coinvolgendo partecipanti provenienti da contesti territoriali eterogenei, dalle aree più sviluppate a quelle più svantaggiate. L’iniziativa si inserisce perfettamente nell’ecosistema nazionale composto da incubatori, acceleratori, parchi tecnologici e università, con l’obiettivo di valorizzare le migliori idee imprenditoriali italiane», afferma Gianni Potti, Presidente di Fondazione Comunica e ideatore di DIGITALmeet. «In un Paese dove la presenza di investitori nel settore startup resta limitata, eventi come Startup Marathon si rivelano fondamentali per sostenere progetti che, senza un supporto concreto, rischierebbero di non trovare sviluppo. Da sempre, l’impegno è quello di promuovere imprese dinamiche e innovative, creando opportunità di crescita per le aziende e di occupazione per i giovani».

Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono Soundsafe Care, spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che combina robotica e ultrasuoni per il trattamento non invasivo dei tumori, Katakem, spin-off dell’Università di Catanzaro che accelera lo sviluppo di nuove molecole, CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi.