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27 Gennaio 2025

Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 riporta le linee di azione per promuovere la trasformazione digitale del settore pubblico e del Paese.
La strategia alla base del Piano triennale nasce dalla necessità di ripensare alla programmazione della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni basata su nuove leve strategiche, tenendo conto di tutti gli attori coinvolti nella trasformazione digitale del Paese e degli obiettivi fissati per il 2030 dal percorso tracciato dalla Commissione europea per il Decennio Digitale.

Il 23 gennaio 2025 l’Agenzia per l’Italia Digitale ha ufficialmente presentato l’aggiornamento del piano, che introduce diverse modifiche significative nella struttura e nei contenuti di questo.
L’aggiornamento 2025 è stato necessario al fine di introdurre nuovi elementi, allinearsi a scenari e normative in continua evoluzione e fornire dati aggiornati sui cambiamenti del contesto. Di conseguenza, è stato possibile adeguare le relative linee di azione. Le principali novità del Piano includono:

  • l’inserimento dei temi relativi all’IT Wallet, alla Data Quality ed alla dematerializzazione documentale, una novità significativa che si allinea con le strategie europee sull’identità digitale
  • l’introduzione di 11 nuovi strumenti operativi: vademecum RTD (Responsabile della transizione digitale), RTD diffuso, strategie di trasformazione digitale nei PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione), mappatura di iniziative strategiche, appalti innovativi nel settore della mobilità cooperativa, connessa e automatizzata, sportello digitale INAIL (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), strategia data governance INAIL, approccio INAIL all’intelligenza artificiale, centro di competenza regionale per l’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, validatore semantico, modello ITD (idoneità tecnico professionale) per presidi e comunità territoriali a garanzia dei diritti di cittadinanza digitale.

Per maggiori informazioni visita il sito https://www.agid.gov.it/it/agenzia/piano-triennale


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21 Gennaio 2025

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del lavoro, proponendo soluzioni innovative che ne semplificano svariate attività. Tuttavia, si sta aprendo un ampio dibattito sui rischi legati alla possibile sostituzione di numerosi posti di lavoro da parte di questa tecnologia.

L’intelligenza artificiale è una delle principali forze di trasformazione aziendale, capace di analizzare grandi quantità di dati per migliorare la vita lavorativa. Alcuni temono che l’IA possa sostituire interamente o parzialmente molte professioni, come quelle che riguardano la produzione di contenuti, la gestione amministrativa e il marketing. In aggiunta, l’utilizzo dell’IA solleva anche diverse preoccupazioni in merito alla privacy.

Ciononostante, molti sostengono che l’IA potrà integrare le competenze dell’uomo, migliorando l’efficienza e la produttività senza sostituire interamente i lavoratori. Come riporta il Future of Jobs Report 2025 del Forum economico mondiale, l’adozione dell’IA implicherà una crescente domanda di lavoro in Italia fino al 2030, trasformando profondamente il mondo del lavoro. In particolare, si prevede una crescita dei settori legati alla tecnologia, ai dati e all’assistenza, ma anche dei lavori agricoli, edili e del settore delle consegne. Al contrario, molte professioni come quelle amministrative e dei servizi sono destinate a diminuire.

Le competenze più richieste saranno quelle tecnologiche, come quelle legate ai big data e alla cybersecurity, insieme a quelle umane, come il pensiero creativo e la resilienza. Questo comporterà una necessaria riqualificazione del personale per stare al passo con lo sviluppo tecnologico delle aziende. Per avere successo nel mercato del lavoro del futuro sarà necessario sviluppare un mix equilibrato di competenze tecniche e trasversali. Molte professioni dovranno adattarsi o verranno sostituite dalle nuove tecnologie, specialmente quelle basate su compiti più ripetitivi. La carenza di competenze resta un ostacolo importante alla trasformazione aziendale. Per questo, sarà altrettanto fondamentale un’azione congiunta tra pubblico, privato e istruzione per colmare la di competenze. La combinazione di competenze tecniche e umane sarà cruciale per affrontare il mercato del lavoro del futuro, un mercato in continua evoluzione.